LA SAGA(N) DI PETER – CAPITOLO V: TOUR OF CALIFORNIA 2011
Dopo la doppietta all’edizione precedente Peter Sagan torna a volare oltreoceano per schierarsi al via del Tour of California, dove ora dovrà accontentarsi di una sola vittoria parziale.
SAGAN UN ANNO DOPO
La quinta tappa del Giro di California porta bene all’astro nascente della Liquigas che, dopo essersi imposto nel 2010 a Bakersfield e aver fatto il bis il giorno successivo a Big Bear Lake, trionfa a Paso Robles davanti ad Howard e Swift e balza all’11° posto in una classifica generale sempre guidata da Horner in attesa della crono di Solvang.
La frazione che da Seaside portava a Paso Robles dopo 217,4 km infarciti di saliscendi anche se non particolarmente impegnativi si è rivelata estremamente combattuta fin dalle sue prime fasi. Lungo la prima ascesa di giornata a Laureles Grade dopo soli 14 km si è infatti avvantaggiato un uomo importante come Daniel Martin (Garmin) che in classifica era 11° a soli 2′03” dalla maglia gialla Horner, e con lui altri corridori come Oscar Freire (Rabobank); l’irlandese e l’ex campione del mondo sono stati sempre attivissimi nel tentare di inserirsi nei vari tentativi di fuga finchè non sono riusciti a prendere il largo in compagnia di Martin Velits (HTC), Louder (BMC), Denifl (Leopard), Tjallingii (Rabobank), White (UnitedHealthCare), McCarty (Spidertech), Baldwin (Bissell Cycling), Anthony (Kelly Benefit) e Froome (Sky), a sua volta ben messo in classifica generale con un ritardo di 2′50” da Horner.
Il gruppo guidato dalla Radioshack non ha dunque concesso più di 4′ agli attaccanti e l’andatura sostenuta costringeva al ritiro diversi corridori tra cui il campione del mondo Hushovd (Garmin), mentre più avanti una caduta costringeva all’abbandono lo svedese Larsson (Saxo Bank) e lo statunitense Jacques-Meynes (Bissell Cycling), molto attivo nelle tappe precedenti. Lungo l’ultima salita di giornata a Interlake a 33 km dall’arrivo Freire e Denifl sono rimasti da soli al comando mentre dietro la Radioshack, dopo aver ridotto lo svantaggio a 2′, si è fatta da parte lasciando spazio alla Liquigas di Sagan che ha imposto un ritmo fortissimo riducendo il gruppo a una cinquantina di unità facendo perdere contatto tra gli altri a Goss (HTC), a Henderson (Sky) e ai fratelli Haedo (Saxo Bank); ciò nonostante i due fuggitivi sarebbero probabilmente arrivati al traguardo se Denifl non avesse forato a 15 km dal traguardo costringendo Freire a proseguire da solo.
Lo spagnolo ha tirato dritto e a 7 km dal traguardo aveva ancora 1′ di margine ma quando ne mancavano 2 ha dovuto arrendersi al ritorno del gruppo che aveva nel frattempo ripreso tutti gli altri attaccanti. Anche un tentativo di Vennell (Bissell Cycling) non ha avuto esito e tutto si è deciso allo sprint con Howard (HTC) che è partito ai 300 metri ma è stato rapidamente rimontato da Sagan che si è imposto davanti all’australiano e al vincitore della prima tappa Swift (Sky). 4° è giunto Martens (Rabobank) davanti a Candelario (Kelly Benefit), Joergensen (Saxo Bank), Vermeltfoort (Rabobank) e Phinney (BMC)
La classifica generale resta invariata se si eccettuano i 47” persi da Talansky e Daniel Martin (Garmin), che scendono al 12° e 14° posto con 2′37” e 2′50” di distacco da Horner, mentre Sagan grazie agli abbuoni risale all’11° a 2′34”. La maglia gialla conduce con 1′15” su Leipheimer, 1′22” su Danielson, 1′29” su Vandevelde e 1′30” su Sutherland e Andy Schleck e dovrà difendere il primato nella cronometro di Solvang, 24 km in leggera ascesa nella prima metà percorso e in leggera discesa verso il traguardo lungo i quali Leipheimer si è imposto dal 2007 al 2009 costruendo così i suoi tre successi nella classifica finale del Giro di California.
Marco Salonna