LA SAGA(N) DI PETER – CAPITOLO III: TOUR OF CALIFORNIA 2010
Dopo essersi fatto notare in Europa Peter Sagan va a farsi notare anche oltreoceano, dove partecipa alla quinta edizione del Giro della California. E anche qui impressione favorevolmente tutti vincendo due frazioni, tra le quali della “regina” di Big Bear Lake.
LA LIQUIGAS IMPERATRICE DI CALIFORNIA
Continua il dominio della Liquigas sulle strade della California, almeno per quanto riguarda i successi di tappa, che raddoppia la gioia per la vittoria di Chicchi ed ora festeggia l’affermazione del “bambino d’oro” Sagan, a segno a Bakersfield. Un traguardo che non ha raggiunto l’atteso Lance Armstrong, ritiratosi a seguito di una brutta caduta. La classifica generale, infine, vede in testa l’australiano Rogers, pari tempo con lo statunitense Zabriskie: tra domani e dopo decideranno le sorti dell’Amgen Tour of California il tappone di Big Bear Lake e la crono di San Francisco
Nell’arrivo della quinta tappa del Tour of California, Visalia – Bakersfield di 195 chilometri, è stata ancora una maglia della Liquigas-Doimo a transitare per prima sulla linea del traguardo. Dopo la vittoria di Chicchi, stanotte è toccato a Peter Sagan tagliare il traguardo davanti a tutti. Il giovane slovacco, al quarto centro stagionale nell’anno del debutto tra i professionisti, ha impressionato tutti sulla salita finale con un allungo di pura potenza che non ha lasciato scampo alle velleità di Rogers e Zabriskie e al resto dei 27 componenti il plotone che conduceva la tappa.
«Per un corridore la vittoria è la massima gioia – afferma Sagan – e riuscire a farlo in una tappa così impegnativa, davanti a corridori forti, è ancora più bello. Ora ci aspettano tappe difficili, con salite dure. Il mio obiettivo è quello di resistere il più possibile ma sono conscio che mi manca ancora qualcosa per competere con i migliori quando la strada sale. Cercherò ovviamente di difendere la mia maglia bianca: chiudere la corsa con questo riconoscimento sarebbe una grande soddisfazione».
Insieme alla maglia di miglior giovane Sagan è titolare anche della maglia a punti con un bottino di 34 punti, due in più del britannico Cavendish.
La volata che ha visto primeggiare il giovano slovacco ha avuto ben altro valore per quanto riguarda la classifica generale: il secondo e terzo di giornata, infatti, si trovano ora al comando col medesimo tempo.
Alle spalle della coppia australiano-statunitense il gruppo dei pretendenti si è ulteriormente ristretto ed ora sono solo 15 i ciclisti compresi in 31”. Seguono 4 uomini entro i 2’, mentre il resto viaggia a oltre i 3’10”. Il migliore dei nostri, Francesco Bellotti, pure in forze alla Liquigas, è ora 22° a 3’15”, 3″ in più dello statunitense Hincapie, che lo precede in classifica.
Una caduta in avvio di tappa ha coinvolto anche Lance Armstrong, che è stato costretto al ritiro.
La corsa californiana perde così uno dei protagonisti, punto di riferimento del plotone. Cosa succederà adesso? Chi avrà la forza e il carattere di sostituirlo in gara? Nel frattempo Rogers e Zabriskie fanno a sportellate per portare a casa il risultato.
Mario Prato
SUPERSAGAN
Pare proprio un supereroe il ventenne slovacco della Liquigas-Doimo. Dopo aver furoreggiato nelle frazioni più semplici, infatti, Peter Sagan è andato a segno nella frazione più impervia del Tour di California, aprendo una giornata particolarmente fortunata per la formazione italiana, che nel pomeriggio ha esultato anche per il successo di Nibali ad Asolo. E proprio ad una recente frazione della corsa rosa, quella dell’Aquila, è paragonabile la tappa terminata al Big Bear Lake, dove un gruppetto di venticinque corridori è arrivata al traguardo con distacchi pesantissimi su tutti gli altri. Nel plotoncino di testa, però, c’erano tutti i primi, con l’australiano Rogers che ha conservato la leadership davanti a Zabriskie e lo stesso Sagan.
Secondo successo consecutivo per Sagan sulle strade del Giro di California.
Dopo la vittoria dell’altro ieri nella quinta tappa, sabato il giovane slovacco regala altro spettacolo e si impone anche sul traguardo di Big Bear Lake, località d’arrivo della frazione altimetricamente più impegnativa. Dopo 213 chilometri di corsa, caratterizzati da sette gran premi della montagna, Sagan ha regolato un gruppo di 25 corridori, tra i quali Rogers (Htc-Columbia), Zabriskie (Garmin-Transitions), Voigt (Saxo Bank) e Leipheimer (RadioShack).
“Sono molto soddisfatto – ammette Sagan – perché la tappa di oggi era dura e non sapevo come le mie gambe avrebbero reagito. Nel gruppo c’erano corridori con maggiore attitudine di me in salita e temevo potessero staccarmi. Sono riuscito a resistere e poi, sul rettilineo finale, ho impostato una volata di potenza. La posizione in classifica generale mi permette di sognare ma, realisticamente, bisognerà vedere il rendimento nella prova a cronometro. E’ lunga e impegnativa, forse troppo per le mie caratteristiche attuali“.
La corsa a tappe si avvia verso la conclusione di domenica 23 e il numero di pretendenti si restringe sempre di più. Ora sono solo in 14 collocati entro un ritardo di 35”, il 15° viaggia oramai a 1’52”, mentre buona parte del gruppo ha un passivo superiore ai 30 minuti, frutto di una frazione che ha proposti distacchi similari a quelli della tappa dell’Aquila vista al Giro d’Italia.
Grazie al successo di oggi Sagan è balzato al terzo posto nella classifica generale con un ritardo di 9’’ dal leader Rogers e di 5’’ dal secondo, Zabriskie. Nella classifica a punti ha rafforzato la propria leadership portando a 49 il punteggio totale, così come nella classifica di miglior giovane, guidata con 26’’ di vantaggio su Stetina.
Dopo la tappa odierna Bellotti è sceso dalle zone nobili della classifica ed ora, pur essendo sempre il primo degli italiani, si trova in 27a posizione a 31’20”.
A decidere le sorti della 5a edizione della corsa a tappe americana saranno i 33,6 Km della cronometro di Los Angeles.
Mario Prato