GOCCE DI PINOT: A CRONO ANCHE AL ROMANDIA
Le affermazioni al campionato nazionale del 2015 e il mese precedente al Critérium International non sono state un caso e la conferma arriva a fine aprile, quando Thibaut Pinot vince la tappa di Sion al Giro di Romandia
Dopo essersi aggiudicato la crono del Critérium International il francese della FDJ, di fronte a una concorrenza molto più qualificata, fa il bis in quella del Giro di Romandia imponendosi in quel di Sion con 2” sullo specialista Tom Dumoulin e balzando al secondo posto in classifica generale alle spalle del colombiano che, chiudendo buon 6° a 9” alle spalle di Bob Jungels, di un ritrovato Chris Froome e di Jérôme Coppel, allunga su Ilnur Zakarin e Ion Izagirre, suoi più diretti inseguitori, e ipoteca il successo finale. Miglior azzurro di giornata Manuele Boaro, 10° a 25”, mentre perde molto terreno Davide Formolo che cede la maglia bianca di miglior giovane a Damien Howson.
Contariamente a quanto avvenuto nelle edizioni precedenti del Giro di Romandia, in cui una prova contro il tempo di analoga lunghezza veniva posta alla conclusione della corsa, gli organizzatori hanno scelto di posizionare una cronometro di 15,5 km con partenza e arrivo a Sion nel quarto giorno di gara, inframezzata tra la tappa con arrivo in salita a Morgins e la frazione regina che si concluderà a Villars-sur-Ollon, ma comunque fondamentale per dare un’ulteriore impronta a una classifica generale rivoluzionata nella giornata precedente con la salda leadership di Nairo Quintana (Movistar).
Ad aggiudicarsi la prova è stato Thibaut Pinot (Fdj), che ha fatto la differenza nel tratto in salita, con una pendenza media intorno al 6%, posto tra il km 5 e il km 9 di gara, in cima al quale è transitato con 8” di margine su Quintana e 10″ sullo specialista Tom Dumoulin (Giant-Shimano), per poi conservarne 2″ sull’olandese sotto la linea del traguardo. E’ vero che il percorso gli si addiceva e che il francese aveva già dimostrato grandi progressi in questa stagione contro il tic-tac, aggiudicandosi ad esempio la breve crono di Porto-Vecchio al Critérium International (dove però il campo partenti era molto meno qualificato rispetto a quello del Romandia), ma il suo successo rimane comunque stupefacente anche alla luce della sua prestazione a Morgins, dove non era riuscito a fare la differenza, e gli ha consentito di balzare al secondo posto nella classifica generale. Un altro che ha compiuto un bel passo avanti nella graduatoria dopo aver sofferto nell’ascesa del giorno prima è stato proprio Dumoulin, che ha preceduto quattro corridori che hanno fatto tutti segnare un tempo superiore di 9” a quello di Pinot. Per il gioco dei centesimi 3° si è piazzato Bob Jungels (Etixx-QuickStep), atteso da molti come possibile sorpresa anche in chiave classifica generale al Giro d’Italia, 4° il redivivo Chris Froome (Team Sky), tornato a buoni livelli dopo il clamoroso crollo di Morgins, 5° Jérôme Coppel (Iam Cycling), che nelle ultime stagioni ha abbandonato le velleità di aggiudicarsi una grande corsa a tappe specializzandosi nelle prove contro il tempo, e 6° Quintana che ha così allungato sui suoi due più diretti contendenti per la maglia gialla, ovvero Ilnur Zakarin (Katusha) e il suo compagno della Movistar Ion Izagirre, rispettivamente 7° a 17” e 8° a 18” dal vincitore; hanno chiuso la top ten Steve Morabito (Fdj) – 9° a 22” e che insieme ad Alexandre Geniez, 12° a 26”, e Sébastien Reichenbach, 15° a 33”, ha completato l’ottima giornata per la compagine di Marc Madiot – e il nostro Samuele Boaro (Tinkoff), che è stato in assoluto il più veloce dopo Dumoulin nei 6 km conclusivi a lui più congeniali, portandosi al 10° posto finale con un distacco di 25”. Per quanto riguarda gli altri uomini di classifica, senza infamia e senza lode sono state le prestazioni di Tejay Van Garderen (Bmc), 11° anch’egli a 25”, e Mathias Frank (Iam Cycling), 19° a 38” appena dietro Moreno Moser (Cannondale), mentre hanno abbastanza deluso Simon Spilak (Katusha), 17° sempre con 38” di ritardo, e Rui Costa (Lampre-Merida), 24° a 45”, stesso tempo di un atleta meno quotato di lui in questo format di gara come Rafal Majka (Tinkoff), che a questo punto difficilmente saliranno sul podio finale come avevano fatto entrambi nelle ultime tre edizioni del Giro di Romandia. Ancor peggio è andata a Wilco Kelderman (Lotto-Jumbo) e Geraint Thomas (Team Sky), già apparsi spenti nella tappa di Morgins, rispettivamente 31° a 54” e 36° a 59”, a Rigoberto Urán (Cannondale), che non ha dato seguito ai buoni segnali del giorno precedente chiudendo 69° a 1′32”, e al nostro Davide Formolo (Cannondale), tutt’altro che uno specialista ma che con il suo 91° posto a 1′50” ha dovuto cedere la leadership nella classifica dei giovani a Damien Howson (Orica-GreenEdge).
Per quanto riguarda la lotta per la maglia gialla Quintana, anche alla luce di una Movistar molto competitiva a suo sostegno, sembra aver messo un’ipoteca pressochè definitiva sul successo finale, dal momento che ha portato il suo vantaggio a 23” su Pinot, a 26” su Zakarin e a 29” su Izagirre, mentre ben più staccati sono Dumoulin (5° a 50”), Frank (6° a 1′06”), Spilak, (7° a 1′11”) e Rui Costa (8° a 1′12”). Ci sarà comunque il terreno per provare a ribaltare la situazione nella quarta tappa, 172,7 km da Conthey a Villars-sur-Ollon con cinque gran premi della montagna tra cui spiccano il Col des Planches, forse in assoluto la salita più dura del giorno (posta però a metà percorso), e l’ascesa che porta al traguardo che sarà ripetuta per due volte, con il primo scollinamento posto ai -32 e che è lunga circa 10 km con pendenze talvolta anche in doppia cifra nei primi 7 per poi spianare decisamente nei 3 conclusivi.
Marco Salonna