GOCCE DI PINOT: ANCORA SVIZZERA FELIX PER THIBAUT

ottobre 21, 2023
Categoria: News

Un mese dopo la vittoria di tappa al Romandia Pinot coglie un’altra perla in terra elvetica imponendosi nella tappa regina del Giro di Svizzera, quella caratterizzata dal difficilissimo arrivo in salita ai ghiacciai di Sölden, in Austria. La vittoria gli consente di issarsi al vertice della classifica generale, anche se poi quattro giorni più tardi la conclusiva cronometro di Berna ridisegnerà la gerarchia a favore dello sloveno Simon Å pilak, con Pinot relegato al quarto posto finale con 45 secondi di ritardo

PINOT DI PINOT: TAPPA E MAGLIA AI GHIACCIAI PER IL CAPITANO FDJ

Thibaut Pinot, da superfavorito, vince la tappa regina del Giro di Svizzera 2015, imponendosi sul traguardo ai piedi dei ghiacciai di Solden e prendendosi la maglia di leader. L’azione, lanciata a circa 2 Km dalla conclusione, è stata molto decisa ed ha lasciato sui pedali tutti i componenti del drappello dei migliori, compreso Pozzivivo che era sembrato più brillante del francese nei precedenti chilometri.

Il responso finale di questa edizione del Giro di Svizzera lo darà la cronometro di Berna, ma la tappa di oggi ha offerto molte indicazioni importanti ed ha offerto la cartina al tornasole dei valori in salita tra gli uomini che hanno scelto di prendere parte a questa corsa invece che al Delfinato.
Tra coloro che aspirano al podio del Tour de France, l’unico presente a questa corsa è Thibaut Pinot, che oggi era chiamato a mostrare la propria condizione di forma in vista di una Grande Boucle che, come percorso, sorride decisamente al transalpino, che si trova a proprio agio sulle dure rampe, piuttosto che sui rettilinei contro il tempo.
Il terzo classificato al Tour dello scorso anno non si è fatto pregare ed ha offerto la prova di forza che i suoi tifosi e i direttori sportivi si aspettavano, riuscendo a staccare tutti i migliori negli ultimi chilometri. Anche Domenico Pozzovivo, che oggi si è classificato secondo, ha offerto una buona prova e fa piacere vederlo nuovamente ad alti livelli, dopo la paura causata dalla terribile caduta nella seconda tappa del Giro d’Italia. Il leggero scalatore lucano ha anche tentato un allungo, che gli aveva dato qualche metro di vantaggio sul drappello dei migliori, ma è stato proprio Pinot, con una accelerata, a riportarsi con gli altri sulle ruote del nostro corridore.
Anche Pozzovivo, infatti, era chiamato ad una sorta di prova del nove della sua condizione ed ha quindi voluto mostrare come sulle pendenze che lui predilige possa effettivamente considerarsi all’80% della condizione, come lui stesso aveva dichiarato.
Dumoulin perde, come era prevedibile, la maglia gialla, ma non naufraga, sceglie di salire del proprio passo e gestisce molto bene le forze, riuscendo a cedere solo 1 minuto e 37, davvero un nonnulla se si pensa che l’ex leader si è staccato dal gruppo dei migliori quando mancavano ancora svariati chilometri al traguardo. Considerando le doti di passista dell’olandese e la cronometro di Berna i giochi non sono ancora fatti, anche se Geraint Thomas, secondo in generale a 47 secondi da Pinot, è veramente un avversario scomodissimo per tutti.
La frazione odierna vedeva in programma l’unico arrivo in salita di questa edizione. A circa metà percorso era posta la prima ascesa di giornata, quella che ha portato i corridori agli oltre 2000 metri di Bielerhöhe, GPM “Hors Catégorie”. Seguivano una lunghissima discesa, tecnica nella prima parte e da pedalare nella seconda, e 70 chilometri più o meno pianeggianti prima di iniziare la terribile erta finale verso il ghiacciaio di Rettenbachferner, a oltre 2600 metri di altitudine, in territorio austriaco.
La tappa è stata caratterizzata da una lughissima fuga che ha visto l’ultimo reduce cedere solo a1500 metri dalla conclusione, stremato dalla fatica. L’austriaco Denifl ha tentato di vincere la tappa in casa davanti ai suoi tifosi, anche se di pubblico sulla salita finale se n’è visto davvero poco, conferma della scarsa popolarità di questo meraviglioso sport in terra austriaca.
Gli scatti per portar via la fuga sono iniziati quasi subito, con un avvio veloce cui ha fatto seguito una media molto alta. Un primo tentativo di un drappello, con il campione del mondo Kwiatkowsky, non riesce a prendere il largo, mentre poco dopo la cosa riesce a Przemyslaw Niemiec (Lampre – Merida), Gregory Rast (Trek), Stefan Denifl e Matthias Brandle (IAM Cycling), Benjamin King (Cannondale – Garmin), Stefan Schumacher (CCC Sprandi), Mirko Selvaggi (Wanty – Groupe Gobert) ed il sempiterno Thomas De Gendt (Lotto Soudal) che, dopo la fuga di ieri, è di nuovo all’attacco e sarà il penultimo a cedere. Il gruppo lascia fare e i battistrada riescono ben presto a distanziare il plotone di ben dieci minuti. Sono gli Astana, supportati anche dai gregari di Pinot, a ridurre progressivamente il distacco che però, ai piedi della salita finale, è ancora vicino ai 5 minuti e quindi ad un ordine di grandezza tale da lasciare qualche speranza ai migliori scalatori presenti nella fuga. Infatti, già sulle prime arcigne rampe della salita finale Denifl cambia passo, lasciando sui pedali i compagni di avventura e sognando l’impresa in casa. Dietro, sono gli Astana che tentano di mettere alla frusta il gruppo, con Arredondo prima vittima illustre e Dumoulin che non reagisce affatto ai cambi di ritmo e tenta di tenere un ritmo regolare da alzare poco alla volta in progressione, evitando pericolosi fuori giri. Ai meno 8 parte bene Spilak, che riesce a guadagnare una quarantina di secondi sul gruppo dei migliori, in seno al quale è Henao che fa il ritmo per il suo capitano Thomas, che punta alla vittoria finale. Il ritmo di Henao miete diverse vittime, anche illustri, come Gesink e Moreno. Pinot, invece, che si era staccato, riesce a rientrare insieme ad altri corridori, mentre Spilak, raggiunto e staccato De Gendt, ha solo Denifl davanti a sè, con un vantaggio ancora molto consistente. Nei chilometri successivi perdono contatto dal gruppo di Pozzovivo e Pinot anche Majka, Reichenbach, Barguil e Chaves.
Dopo una fase tranquilla, Pozzovivo, con una progressione riesce a staccare tutti, compreso Pinot, che sembra in affanno. Il francese, però, riesce a recuperare ed a riportarsi su Pozzovivo che, nel frattempo, aveva messo nel mirino Spilak. Tutto da rifare ai – 3, mentre Denifl continua la sua marcia davanti a tutti con un distacco che cala ancora lentamente. Spilak non ci sta e prova a ripartire seguito da Pinot, mentre davanti a Denifl finisce improvvisamente la benzina e il corridore tirolese si pianta letteralmente. Pinot, a quel punto, decide di dare l’accelerata vera e propria e riesce agevolmente a staccare Spilak, mentre il drappello dietro è guidato da Pozzovivo, che non è riuscito a rispondere all’allungo di Pinot. Il francese prosegue deciso e riprende Denifl a 1500 metri dall’arrivo con l’austriaco che, stremato, non accenna neppure un tentativo di rimanere nelle ruote dello scatenato capitano della FdJ. Subito dietro al vincitore si piazza un ottimo Pozzovivo a 34 secondi, quindi Spilak a 37 e Thomas a 43. Il leader Sky in questa corsa si propone, a questo punto, come superfavorito per la vittoria finale, viste le sue doti a cronometro, ma Tom Dumoulin non è ancora fuori dai giochi, considerando che è giunto all’arrivo con solo 1 minuto e 37 secondi dal vincitore, andando a riprendere lungo la salita molti uomini che lo avevano staccato in precedenza. Ovviamente anche Thibaut Pinot, che non è un drago a cronometro ma che è comunque migliorato in questa specialita, potrà tentare di resistere agli assalti che i passisti gli porteranno lungo i 24 chilometri del circuito di Berna.
Domani unica ed ultima occasione per i velocisti reduci, al termine dei 193 Km che condurranno il gruppo da Wil a Biel / Bienne, tornati sulle strade della Confederazione Elvetica.

Benedetto Ciccarone

Pinot affronta a tutta gli ultimi metri del duro tappone austriaco del Tour de Suisse (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Pinot affronta a tutta gli ultimi metri del duro tappone austriaco del Tour de Suisse (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

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