LUTSENKO GRAN VISIR DEL BABADAG, IL KAZAKO DOMA L’INDOMABILE SALITA TURCA
Nella terza tappa del Presidential Cycling Tour of Türkiye il kazako Alexey Lutsenko si impone in cima alla durissima salita del Babadağ. Podio di giornata per Zwiehoff e Tejada. Sesto Giulio Pellizzari.
Archiviate le prime due tappe dedicate ai velocisti il Presidential Cycling Tour of Türkiye 2023 è entrato nel vivo con quella che si può definire senza ombra di smentita “tappa regina”.
I 104 km della Fethiye-Babadağ sono stati sufficenti a ridisegnare, forse in maniera definitiva, la classifica generale. Ad avere la meglio oggi è stato il portacolori dell’Astana Qazaqstan Team Alexey Lutsenko.
Al trentunenne di Petropavl sono bastati gli ultimi 800 metri di gara per dettare la sua legge e imporre agli altri ritardi di tutto rispetto, anche se non pesanti. Dopo 12” Ben Zwiehoff (BORA – hansgrohe) ha occupato il secondo gradino del podio, mentre ne sono dovuti passarne 27, di secondi, perchè Harold Tejada (Astana Qazaqstan Team) potesse salire sull’ultimo gradino disponibile. Dopo 48″ è transitato sul traguardo Florian Lipowitz (BORA – hansgrohe), dopo 55″ Matteo Badilatti (Q36.5 Pro Cycling Team) e dopo 1′24″ Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), migliore dei venti italiani in gara. A seguire dopo 3′ Ander Okamika (Burgos-BH), dopo 3′28″ Alexis Guerin (Bingoal WB), dopo 3′41″ Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck) e dopo 3′44″ Domen Novak (UAE Team Emirates), che ha chiuso la TopTen.
Da segnalare che il sesto posto del 19enne di San Severino Marche vale molto di più di un semplice dato statistico. Il ragazzo alla corte dei Reverberi si è, infatti, staccato all’inizio della salita più dura di sempre (18.4 Km al 10.3%), per poi procedere del suo passo e rimontare i corridori che lo avevano precedentemente staccato.
Se la salita finale era il giudice supremo di giornata, i contendenti non hanno di certo aspettato gli ultimi 19 Km per accendere la tappa. Fin dal via le scaramucce non sono mancate, ma la vera fuga di giornata è stata quella portata dopo più di un’ora di corsa da Umberto Poli (Team Novo Nordisk), Robigzon Oyola (Team Medellin-EPM) e Oliver Mattheis (Bike Aid), seguiti a breve da Lennert Teugels (Tarteletto-Isorex) e Tobias Nolde (P&S Benotti). Con questa composizione, tre corridore a condurre, due a inseguire e il plotone a chiudere la carovana, si è arrivati al primo GPM di giornata, salendo verso il quale la situazione è cambiata. Davanti è rimasto il solo Oyola, che scollina in solitaria seguito prima dal solo Mattheis e successivamente da quel che restava del plotone, che chiuderà il gap sui due poco prima di affrontare l’ultima salita di giornata.
Con i pretendenti al successo ormai sul proscenio il primo a rompere gli indugi è stato Alexis Guerin (Bingoal WB). La Bora-hansgrohe si incarica di condurre l’inseguimento scremando ulteriormente il gruppetto. A comporlo sono infatti i soli Harold Tejada e Alexey Lutsenko, Jay Vine e Domen Novak (UAE Team Emirates), Ben Zwiehoff, Anton Palzer e Florian Lipowitz (Bora-hansgrohe), Ander Okamika (Burgos-BH) e Alex Martin (Eolo-Kometa), con Giulio Pellizzari (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) che, staccatosi a inizio salita ma non molto distante, sceglie di salire con il proprio passo assieme a Matteo Badilatti (Q36.5 Pro Cycling Team).
La salita finale, però, non è di facile gestione e il gruppetto si assottiglia ancora, fino a sgranarsi del tutto nell’ordine che ha passato il traguardo.
Ora la nuova classifica generale vede il vincitore di oggi condurre con 16” su Zwiehoff e con 33″ su Tejada. Entro il minuto di ritardo c’è anche Lipowitz, 4° a 58″, mentre il nostro Pellizzari è 6° a 1′34″.
Domani la Fethiye- Marmaris di 165.3 km non impensierirà sicuramente il nuovo leader della corsa, mentre i due GPM e le altre salitelle sparse per il tracciato potrebbero dare grattacapi ai velocisti in una tappa che sembra ideale per un tentativo di fuga con ottime possibilità di andare fino al traguardo.
Mario Prato