GIRO DI TURCHIA, PHILIPSEN VINCE LA PRIMA TAPPA
Jasper Philipsen si aggiudica la prima tappa del Presidential Cycling Tour of Türkiye, davanti a Syritsa e Dupont. Buona prova di Colnaghi e Malucelli, quarto e quinto. Ballabio e Moschetti hanno chiuso nei dieci
In questa ultima coda di stagione è iniziato ieri il Presidential Cycling Tour of Türkiye, giunto alla sua 58a edizione.
Il successo nella prima giornata di gara, visto le caratteristiche della tappa, era cosa da velocisti. E così è stato. Essendo il migliore dei partecipanti alla gara, il belga Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) ha avuto la meglio su Gleb Syritsa (Astana Qazaqstan Team) e Timothy Dupont (Tarteletto – Isorex). A seguire troviamo Luca Colnaghi (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Matteo Malucelli (Bingoal WB), Matthew Walls (BORA – hansgrohe), Alexander Salby (Bingoal WB), Giacomo Ballabio (Global 6 Cycling), Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team) e Léo Bouvier (BIKE AID), che ha chiuso la TopTen.
Con quella di ieri il portacolori dell’Alpecin ha portato a 16 le sue vittorie stagionali, diventando così l’unico a poter contendere il primato stagionale a Tadej Pogačar (UAE Team Emirates), che attualmente può vantare 17 in questo 2023.
La prima tappa è stata animata da Tobias Nolde (P&S Benotti), Mateusz Konstanski (Voster ATS Team) e Robigzón Leandro Oyola (Team Medelín-EPM), autori della fuga di giornata che si sono dati da fare per raccogliere traguardi volanti e GPM. La loro avventura finita ai meno 14, mentre i chilometri sucessivi sono stati teatro di qualche sporadico tentativo di anticipare la volata, finchè Astana Qazaqstan prima e Alpecin-Deceuninck poi hanno preso in mano le operazioni di preparazione allo sprint.
La seconda tappa della corsa turca presenta le prime difficoltà. I due GPM previsti sono rispettivamente di terza (4.9 km al 5.6%) e seconda categoria (11.9 km al 4.9%), ma non dovrebbero comunque risultare indigesti alle ruote veloci. La cima dell’ultima salita, infatti, è posta a 60 km del termine della Kemer – Kalkan
Mario Prato