JUMBO PIGLIATUTTO SULL’ANGLIRU, MA LA COMPATTEZZA SCRICCHIOLA
Nella minitappa con l’arrivo sulla salita più dura di Spagna, Kuss conserva la maglia rossa per soli 8 secondi. L’accelerazione dei due compagni di squadra nel finale lo manda in leggera difficoltà , ma bisogna dire che non c’era oggettivamente alcun bisogno di affondare il colpo, visto che tutti gli altri rivali erano decisamente staccati, eccetto Landa che non è certo un drago in volata.
Per diversi giorni gli opinionisti si sono chiesti se Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e Jona Vingegaard (Jumbo-Visma), che quest’anno hanno vinto rispettivamente il Giro d’Italia e il Tour de France ben supportati da un ottimo Sepp Kuss, avrebbero lasciato a quest’ultimo la vittoria della Vuelta.
Ora, al di là della questione dei regali o dei ringraziamenti per il lavoro svolto dall’americano che si sta sciroppando ad alti livelli il terzo grande giro della stagione. va notato come, già alla partenza della frazione odierna, la classifica generale apparisse quasi blindata a livello podio.
Con il quarto a 2 minuti e mezzo non stava certo alla Jumbo il compito di attaccare.
Era quindi opinione prevalente che i Jumbo avrebbero mirato a gestire la corsa e, in caso di attacco da parte degli uomini di classifica della altre formazione e di eventuale crisi di Kuss, si sarebbero mossi per rispondere agli attacchi.
Durante la tappa la situazione si è poi assestata in modo ancor più favorevole alla Jumbo, tanto che a poco meno di 2 Km dall’arrivo si sono ritrovati davanti i tre alfieri della formazione olandese.
Quando a 1,7 Km dall’arrivo Kuss è andato in difficoltà gli altri due hanno proseguito nella azione, di fatto attaccando il loro compagno di squadra in maglia rossa benché non vi fosse nessun pericolo per la classifica generale ma neppure per la vittoria di tappa, visto che l’unico uomo non Jumbo abbastanza vicino era Mikel Landa (Bahrain – Victorious), che non è certo un asso in volata.
Vi erano anche gli opinionisti che auspicavano una lotta tra i tre uomini della Jumbo per avere più spettacolo.
A questo punto bisognerebbe capire perché l’attacco di Roche a Visentini nell’87 a Sappada fu considerato un imperdonabile tradimento, l’attacco di Simoni a Cunego nel 2011 sul Mortirolo fu considerato un gesto brutto e antisportivo dall’allora commentatore Rai Davide Cassani e da numerosi altri opinionisti, mentre invece, con una Jumbo che ha in mano la corsa da diversi giorni, si auspica una lotta dei due capitani contro colui che ha sacrificato le sue chances di podio, tutt’altro che peregrine, per aiutarli nella vittoria al Giro e al Tour.
Ora, per lo meno sulla carta, l’unica tappa per modificare la classifica appare quella di domani con la doppia ascesa al Puerto de la Cruz de Linares, che presenta numerosi tratti in cui l’inclinazione della strada è davvero severa. Gli 8 secondi che Kuss conserva sul compagno di squadra Vingegaard possono essere annullati anche solo in virtù di un abbuono e la condotta di gara che il danese ha avuto negli ultimi giorni lascia pensare che i piani siano quelli di andare a centrare la doppietta con il Tour.
Per quanto riguarda la corsa, anche oggi Remco Evenepoel (Soudal – Quick Step) si è lanciato all’attacco per cercare di lasciare il segno, ma questa volta è stata la Bahrain a chiudere con l’evidente intento di lanciare Landa, che ha dimostrato di avere una buona condizione di forma tanto che è riuscito a guadagnare due posizioni in classifica ed è ora quinto a soli 14 secondi da Juan Ayuso (UAE Team Emirates) che, nonostante le intenzioni bellicose, oggi ha accusato sul traguardo un ritardo di 1:42, molto peggio rispetto al compagno di squadra Joao Almeida che, con la sua solita caparbietà , è riuscito a tagliare la linea d’arrivo in sesta posizione a 58 secondi dalla coppia della Jumbo Visma.
Buona anche la prova di Wout Poels (Bahrain – Victorious), giunto quinto a 44 secondi dopo aver lavorato con Santiago Buitrago per lanciare Landa. Settimo il giovane belga Cian Uijtdebroeks (BORA – hansgrohe), che sta mostrando ottime capacità in questa Vuelta.
Dopo il formarsi di una fuga all’esito di vari tentativi, sono rimasti davanti Evenepoel ed il suo gregario Mattia Cattaneo, che ha fatto di tutto per aiutare il suo capitano finché non si è staccato, lasciando il belga in testa alla corsa.
Ai piedi della salita dell’Angliru il vantaggio del campione del mondo a cronometro era di poco più di un minuto e mezzo, mentre dietro la Bahrain alzava il ritmo con Antonio Tiberi e alla ruota i compagni Damiano Caruso, Buitrago e Poels a sostegno di Landa.
Il ritmo Bahrain ha fatto male a parecchi corridori, ma non ai Jumbo Visma, tanto che man mano si staccano tutti gli uomini di classifica davanti restano solo atleti della Bahrain (Buitrago, Landa e Poels) e della Jumbo (Kuss, Vingegaard e Roglic).
Dopo un allungo Roglic viene agganciato da Vingegaard e da Kuss che, però, poco dopo perde le ruote e viene raggiunto da Landa. I due vanno insieme dietro la coppia Roglic-Vingegaard, mentre dietro è un “si salvi chi può” generale, con ognuno che sale al proprio ritmo e continui capovolgimenti di fronte.
L’esito è comunque un massacro, con Ayuso ancora quarto che si trova però a 4 minuti dal leader.
Ora non c’è più davvero nessun pericolo per il podio, salvo crisi come quella patita da Evenepoel nella tappa del Tourmalet.
Rimane ora da capire se la Jumbo si limiterà a gestire nella tappa di domani o se Vingegaard vorrà andare a prendersi la maglia rossa, compiendo un brutto sgarbo verso un compagno che, per aiutarlo al Tour, non si è risparmiato e anzi ha lasciato passare in secondo piano le sue ambizioni in classifica generale.
Benedetto Ciccarone