SUL TOURMALET DOMINIO ASSOLUTO JUMBO, NAUFRAGIO EVENEPOEL
La corazzata Jumbo Visma piazza i propri tre assi sui tre gradini del podio, sia a livello di tappa, sia in classifica generale e ora la situazione per le altre squadre appare quasi compromessa, nonostante manchi ancora la terza settimana. Remco Evenepoel e Joao Almeida si staccano già sull’Aubisque ed escono di classifica.
Che la Jumbo Visma puntasse a diventare la prima squadra a vincere tutti i tre grandi giri nello stesso anno si era capito da quando aveva deciso di schierare al via di questa edizione della Vuelta tutti i migliori corridori a disposizione, non solo i due vincitori dei primi due grandi giri della stagione, ma anche il gregario di lusso che è sempre sembrato averne quanto i capitani, tanto che molti si sono chiesti dove sarebbe arrivato libero da compiti di gregariato.
La risposta sta arrivando in questa Vuelta. Il giovane americano Sepp Kuss non si lascia intimorire ed è sempre tra i migliori, ha attaccato vincendo una tappa difficile e accumulando un ottimo vantaggio in generale, si è difeso a cronometro e oggi, nel tappone di montagna, ha ceduto solo ad un fortissimo Jonas Vingegaard, che sembra però avere qualche scoria post Tour de France visto che non è riuscito ad affondare il colpo e alla fine ha guadagnato solo 30 secondi in 9 chilometri, perdendo parecchio nel finale dopo aver staccato gli avversari di quasi un minuto.
Dopo il danese e Kuss si sono presentati sul traguardo Primoz Roglic e, pochi secondi dopo, i giovani Juan Ayuso (UAE Team Emirates) e Cian Uijtdebroecks (BORA – hansgrohe), seguiti a ruota da Enric Mas (Movistar Team).
La tattica Jumbo appare chiara, piazzare i tre assi nei primi tre posti della generale con un buon vantaggio sugli inseguitori in modo che, anche in caso di grave crisi di uno, ci sarebbero comunque gli altri due per ipotecare il successo.
Questo aspetto, però, non è che possa considerarsi un merito della squadra; piuttosto uno strapotere del genere porta alla considerazione da un lato che certe tattiche si possono fare se si hanno certi uomini, dall’altro che i mezzi economici della compagine olandese permettono loro di avere una squadra in cui i capitani fanno anche i gregari e i gregari sono in grado di staccare i capitani delle altre squadre sulle salite.
Non vi sono allo stato avversari credibili per la Jumbo. Ayuso è un ottimo giovane e in prospettiva potrebbe anche portare, insieme a Tadej Pogacar, la UAE a battagliare con la Jumbo, ma in questa Vuelta sta ancora facendo esperienza tra i professionisti ed il quarto posto in generale è già un buon risultato che certamente lo spagnolo cercherà di impreziosire con una vittoria di tappa, si spera tentando un attacco per salire sul podio.
Gli altri sono davvero lontani; c’era grande attesa per Mas, che cerca di reagire ma è a 3 minuti dalla maglia rossa e non sembra in grado di competere.
João Almeida (UAE Team Emirates) non è stato il solito cagnaccio che fa l’elastico in salita e ha perso quasi sette minuti, che però non sono nulla rispetto ai 27 accusati da Remco Evenepoel (Soudal – Quick Step), per il quale si può parlare di autentico naufragio.
Il belga vincitore dell’edizione dello scorso anno si era staccato già lungo le rampe del Col d’Aubisque e ha continuato a perdere minuti su minuti in tutto il resto del tracciato, che prevedeva anche il duro Col de Spandelles prima di affrontare il Tourmalet.
La negativa prestazione del neocampione del mondo a cronometro conferma i dubbi da più parti avanzati sulla tenuta del belga sulle grandi salite e nei tapponi di montagna, specie quando essi sono collocati, come sempre accade nei grandi giri, alla fine della seconda e nella terza settimana.
Lo scorso anno Evenepoel aveva beneficiato di una serie di combinazioni favorevoli, tra cui la mancanza di avversari credibili e un terza settimana particolarmente soft, che gli aveva permesso di gestire il vantaggio accumulato nella prima metà della corsa.
Il belga è ancora giovane, ma forse è arrivata l’ora di decidere cosa fare da grande. Le sua classe cristallina nelle classiche e nelle cronometro non è in discussione, ma forse la classifica generale dei grandi giri non è il terreno adatto per valorizzarla.
Buona, invece, è stata la prova di un altro belga, Cian Uijtdebroeks (Bora-hansgrohe), ottimo giovane che oggi è rimasto con il gruppo dei migliori alla spalle degli scatenati Jumbo e sarà da osservare nel prossimo futuro per capire dove potrà arrivare.
Ora Vingegaard ha vinto una tappa, ha conquistato la maglia a pois ed è terzo in classifica con quasi un minuto su Ayuso. Roglic ha pure vinto una tappa ed è secondo in generale, tutto lascia pensare che i Jumbo cercheranno di gestire la situzione e lasceranno la vittoria a Kuss come ringraziamento per il prezioso lavoro svolto al Giro per Roglic e al Tour per Vingegaard.
Non si tratterebbe comunque di un regalo perché Kuss ha probabilmente lasciato che Vingagaard attaccasse per agganciare il podio; nel finale la maglia rossa si è mossa staccando gli avversari e recuperando buona parte del gap nei confronti del compagno di squadra.
Neppure si può tacere il fatto che Kuss è in maglia rossa sui livelli dei più blasonati compagni di squadra dopo aver corso a grandi livelli Giro e Tour, cosa che nessuno dei suoi capitani ha fatto. Kuss sta così dimostrando che è possibile correre ad alti livelli tutti i tre grandi giri.
Due parole sul tracciato odierno si impongono. La distanza che si è percorsa (135 Km) non è certamente degna di un tappone di montagna, essendo pari a quello di una prova under23. Il percorso presentava montagne storiche ma tutte collocate in Francia, con il punto più alto del tracciato della Vuelta posto su una salita francese. Ora è vero che dal lato spagnolo dei Pirenei non ci sono salite paragonabili a quelle del versante francese, ma è anche vero che una corsa nazionale dovrebbe cercare di valorizzare il proprio territorio anche in termini di ritorno turistico e di immagine e allora forse l’aver consegnato questa corsa nella mani di ASO non è stata la mossa migliore.
Mancano ancora tante tappe che potrebbero regalare ancora colpi di scena e nella terza settimana si possono sempre vedere sorprese con l’Angliru che si affaccia pericolosamente all’orizzonte, ma sembra davvero difficile che la vittoria finale possa sfuggire alla squadra che più di tutte la sta cercando.
Benedetto Ciccarone