COLPO DI WILLIAMS NEL FREDDO DELL’ARTICO. L’INGLESE VINCE AD HAVOYSUND ED E’ IL NUOVO LEADER DELLA GENERALE
Vincitore un pò a sorpresa nella terza tappa dell’Arctic Race of Norway. A trionfare in cima al durissimo strappo di Havoysund al termine di uno sprint di una dozzina di corridori è stato il britannico Stephen Williams (Israel-PremierTech), abile a restare a ruota fino alla fine e a superare gli avversari negli ultimi 50m. Il britannico ha preceduto tutti gli altri favoriti per la conquista della corsa scandinava: Clement Champoussin (Team Arkea-Samsic), Christian Scaroni (Astana Qazaqstan Team), Tobias Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling), il compagno di squadra Dylan Teuns e Roger Adrià (Equipo Kern Pharma). Il corridore della Israel è anche balzato in testa alla classifica generale, dove guida con appena 1″ sul bravissimo Scaroni e 9″ sull’idolo di casa Johannessen.
La terza frazione della corsa scandinava era la prima destinata a rimescolare in maniera sostanziale la classifica generale. Il tratto iniziale e quello centrale erano quasi totalmente piatti se si fa eccezione del gpm di Skaidi Summit (2,5 km al 4%) posto dopo 54,5 km dal via. Sulla falsariga di quanto proposto anche nelle altre frazioni, il finale diventava più impegnativo vista la presenza di tre gpm: il Kirkedalen Summit (3,8 km al 5,2%) posto ai -34, il Selvika Summit (1,6 km al 6,7%) posto ai -15 ed infine il duro strappo finale di Havøysund (2,1 km al 10,5%). A rendere la tappa più dura ci sono state inoltre le condizioni meteo: i corridori sono stati accompagnati da temperature piuttosto basse, pioggia e vento lungo tutto il percorso.
La tappa è stata animata dalla fuga di 6 corridori: Michel Ries (Team Arkea-Samsic), Vincent Van Hemelen (Team Flanders-Baloise), Paul Double (Human Powered Health), Karsten Larsen Feldmann e Anton Stensby (Team Coop-Repsol) ed Ulrik Tvedt (Nazionale Norvegese). Il sestetto di testa ha guadagnato rapidamente un discreto vantaggio raggiungendo i 4 minuti al km 30. Nelle fasi seguenti il gruppo, tirato dalle maglie dell’Astana e della Israel, ha aumentato il ritmo e così il vantaggio si è mantenuto sostanzialmente stabile nella fase centrale di tappa (4′30″ ai -90) e quindi ha iniziato a diminuire. Giunti ai -40, in testa al gruppo sono arrivate anche le maglie della Uno-X Pro Cycling il cui ritmo insieme al vento piuttosto sostenuto ha contribuito alla frammentazione del gruppo in più ventagli. A farne le spese, tra gli altri, anche il leader della classifica generale Noah Hobbs che ha perso contatto dai migliori intorno ai -15. Il vantaggio della fuga, che nel frattempo aveva iniziato a perdere alcuni componenti (il primo Double), di conseguenza è rapidamente crollato (1′50 ai -33). L’ultimo dei fuggitivi ad arrendersi al ritorno del gruppo è stato il belga Van Hemelen che, grazie ai numerosi punti ottenuti sui primi 3 gpm di giornata, è riuscito a garantirsi la vittoria nella classifica degli scalatori. Il corridore del Team Flanders-Baloise è stato ripreso proprio ai piedi dell’ultimo strappo.
A quel punto in testa al gruppo dei migliori, ridotto a non più di 20 corridori, erano iniziati preparativi alla scalta del durissimo muro di Havoysund. La presenza del forte vento ha però scoraggiato gli attacchi, ad eccezione di quello timido portato da Tobias Johannessen (Uno-X Pro Cycling) che ha però desistito quasi immediatamete. E così l gruppo ha proceduto senza particolari sussulti tirato prima da Marco Frigo (Israel-PremierTech) e quindi da un altro corridore della formazione Israeliana, ovvero Dylan Teuns. Ai -400 il belga era in testa con il bravissimo Christian Scaroni (Astana Qazaqstan Team) a ruota e Tobias Johannessen in terza posizione. Ai 150 metri proprio il norvegese ha provato a piazzare il suo affondo, ma è stato anticipato da Scaroni alla cui ruota s’era collocato Clement Champoussin (Team Arkea Samsic). Scaroni ha affiancato e superato Johannessen, ma dal lato opposto della sede stradale è spuntato dal nulla Stephen Williams (Israel-PremierTech) che ai -50 ha preso la prima posizione tagliando poi il traguardo con un discreto margine sul corridore bresciano dell’Astana e su Champoussin. Johannessen si è dovuto accontentare della quarta piazza precedendo Dylan Teuns. Quindi troviamo Roger Adrià (Equipo Kern Pharma), Matthew Dinham (Team DSM-Firmenich), Guillaume Martin (Cofidis) e Kevin Vermaerke (Team DSM-Firmenich), tutti gunti con lo stesso tempo del vincitore.
Williams conquista anche la leadership della corsa Artica e ora guida con solo 1″ su Scaroni, 9″ su Johannessen, 11″ su Vermaerke e 12″ su un quartetto formato da Teuns, Dinham, Martin e Adrià .
Domani è prevista la 4a ed ultima tappa: i corridori percorerrano 171 km da Kvalsund a Nordkapp (Capo Nord). Ancora una volta i primi 140 km non riserveranno particolari difficoltà , se non quelle proposte dal meteo sempre rischioso a quelle latitudini. Il finale invece consentirà ai corridori in lotta per la generale di giocarsi le proprie carte vista la presenza di due asperità : lo Skipsfjord Summit (4,6 km al 4,6%) ai -21 e il Vestfjordellet (3 km al 7,7%) posto ai -7. Dalla cima dell’ultimo strappo al traguardo i corridori troveranno un saliscendi decisamente favorevole agli attaccanti.
Pierpaolo Gnisci