LA CRESTA DEL GALL A COURCHEVEL, DEFINITIVO CROLLO DI POGACAR
L’ultimo tappone alpino vede il netto crollo di Tadej Pogacar, già apparso in sofferenza ieri nella crono di Combloux. Il danese Vingegaard attacca ed estende il suo dominio, mentre in testa alla corsa si mette in luce l’austriaco Felix Gall
Il “gallo” Felix Gall (AG2R Citroën Team) canta nella tappa regina del Tour de France, la diciassettesima da Saint-Gervais Mont-Blanc a Couchevel di 165,7 chilometri. Dietro il corridore austriaco un mai domo Simon Yates (Team Jayco AlUla) chiude secondo all’arrivo a 34″ dal vincitore e recupera un sacco di posizioni in classifica generale. Il merito della vittoria è quasi tutto del lavoro fatto dal compagno di squadra di Gall, Ben O’ Connor.
La giornata segna, inoltre, il definitoivo crollo di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), il quale – tra l’altro coinvolto in una caduta a inzio tappa – ha perso contatto dai migliori e dalla maglia gialla Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) all’inizio del tratto più duro del Col de la Loze. Già ieri nella crono il danese aveva inflitto quasi due minuti allo sloveno e con la frazione di oggi Vingegaard blinda il simbolo del primato.
La prima fuga vede protagonisti Giulio Ciccone e Mads Pedersen (Lidl – Trek), Neilson Powless (EF Education-EasyPost), Luka Mezgec (Team Jayco AlUla) e Jonas Gregaard (Uno-X Pro Cycling Team), con l’abruzzese punta a conquistare i GPM per dilatare il suo vantaggio nella classifica della maglia a pois di miglior scalatore.
Ad un certo punto Pogacar cade, ma riesce a rientrare nel gruppo maglia gialla. Il campione sloveno ha, però, una ferita al ginocchio sinistro. Powless perde le ruote del gruppo di testa, mentre Ciccone guadagna altri punti nella classifica dei “grimpeur”-
La bagarre vera e propria si scatena sul tremendo Col de La Loze, la vetta più alta del Tour 2023: scollinamento a 2304 metri di altitudine al termine di un’arrampicata lunga 28,1 km al 6% di media, ma con punte anche al 24%.
Per Pogacar questa ascesa si trasforma in un vero e proprio calvario, va in crisi appena le pendenza si fanno aspre e perde oltre tre minuti da Vingegaard.
Ad un certo punto la macchina della giuria si inchioda in salita dietro una moto rimasta bloccata a causa della folla e delle pendenze elevate. Non c’è spazio per passare e così Vingegaard e il suo compagno di squadra Wilco Kelderman sono costretti a ripartire praticamente da fermi.
Gall continua nella sua progressione verso la vetta dell’ultima salita odierna: ha 20” su Simon Yates, 1’45” su Vingegaard (che nel frattempo ha “salutato” Kelderman) e 5’33” su Pogacar.
Gall passa per primo sul Col de La Loze, seguito da Yates e dalla maglia gialla, che ha raggiunto Pello Bilbao (Bahrain Victorius) e David Gaudu (Groupama-FDJ). In discesa il britannico prova una disperata rimonta su Gall, mentre il distacco di Pogacar supera i 6’.
Ma c’è ancora l’ultimo ripido strappo, quella che porta all’arrivo di Courchevel con punte al 18%. Gall resiste e trionfa in solitaria, conquistando la sua seconda vittoria stagionale dopo il successo nella quarta tappa del Giro della Svizzera. Sul gradino più basso del podio si piazza Bilbao a 1’38”, pochi secondi più tardi Vingegaard termina la tappa 1’52” dopo l’arrivo di Gall.
La nuova classifica generale vede il danese incrementare il proprio vantaggio e ora ha 7’35” su Pogacar, 10’45” su Adam Yates (UAE Team Emirates), 12’01” su Carlos Rodriguez (INEOS Grenadiers) e 12’19” su Simon Yates.
La nuova classifica dei GPM ha il suo leader in Giulio Ciccone, al comando con 88 punti seguito da Gall a 82 e Vingegaard a 77.
Domani 18a frazione da Moûtiers a Bourg-en-Bresse con due ma di quarta categoria. L’occasione pare buona per i cacciatori di tappe oppure torneranno protagoniste le ruote veloci.
Vito Sansone