GIRO NEXT GEN: BIS BELGA A CHERASCO, VITTORIA DI GIL GELDERS
Gil Gelders resiste al ritorno del plotone e conquista la seconda tappa del Giro Netx Gen a Cherasco davanti a Busatto e De Pretto. Segaert rimane in rosa.
“Seven seconds” cantavano Youssou N’Dour e Neneh Cherry nel lontano 1994, quando l’intero plotone impegnato nel Giro Netx Gen non era neanche nato. A Gil Gelders, promettente portacolori della Soudal – QuickStep Development, ne è bastato uno di meno per mettere in scacco l’intero plotone e aggiudicarsi la seconda tappa del Giro d’Italia riservato agli Under23. La seconda piazza è andata a Francesco Busatto (Circus – Reuz – Technord), già migliore degli azzurri nella cronometro d’apertura disputata ieri, che ha anticipato Davide De Pretto (Zalf Euromobil Fior).
L’impresa del giovane belga è nata nella seconda parte di un tracciato che, grazie ai continui saliscendi. ricordava una classica. La prima parte di gara è stata, invece, monopolizzata dalla lunga fuga di Sil Van Daele (Bingoal WB DT), Colin Savioz (La Conti Groupama-FDJ), Samuele Leone (Work Service-Vitalcare-Dynatek) ed Edoardo Zamperini (Zalf Euromobil Fior), quest’ultimo molto attivo e autore di un allungo meritevole di maggior fortuna ai meno 50, quando il gruppetto apripista ha cominciato ad accusare la fatica. L’italiano è stato raggiunto poco dopo da un’avanguardia del plotone formata da Gil Gelders (Soudal Quick Step Devo Team) e Darren Rafferty (Hagens Berman Axeon).
E’ stato proprio il belga della Soudal ad avere la meglio quando ha reagito al sopraggiungere del plotone, arrivando sul traguardo con soli sei secondi… uno in meno di quelli cantati dalla coppia senegalsvedese nel 1994 e troppo pochi per stravolgere la classifica generale, che vede ancora il vincitore di ieri Alec Segaert (Lotto Dstny Development Team).
Piccola nota a margine: il vincitore odierno deve aver una certa predisposizione per il Piemonte poichè lo scorso anno si era imposto a Peveragno, sempre in questa gara.
Domani la terza tappa da Priocca a Magenta, 146 Km quasi del tutto pianeggianti, dovrebbe vedere l’entrata in scena le ruote veloci del plotone.
Mario Prato