IMPRESA DI CICCONE A GRENOBLE. UN IMBATTIBILE VINGEGAARD CONQUISTA IL DELFINATO

giugno 11, 2023
Categoria: News

Il Criterium du Dauphiné si conclude con una bellissima vittoria di Giulio Ciccone. L’abruzzese della Trek-Segafredo, andato in fuga sin dalla mattina insieme ad altri 8 corridori, è riuscito a staccare tutti i compagni d’avventura sul Col de Porte e ha poi resistito sulle durissime rampe che hanno condotto i corridori a la Bastille di Grenoble. Per Ciccone si tratta del 3° successo stagionale, il primo dopo la positività al covid che lo aveva costretto al forfait all’ultimo Giro d’Italia. Ancora una grande prestazione per Jonas Vingegaard che nel finale ha nuovamente staccato tutti gli avversari, legittimando ancora una volta il suo primato. Il danese della Jumbo-Visma trionfa nella classifica finale con 2′23″ su Adam Yates (UAE Team Emirates) e 2′56″ su Ben O’Connor (Ag2r Citroen Team).

L’8a ed ultima tappa del Critérium du Dauphiné presentava un percorso decisamente impegnativo benchè, come nella precedente frazione, il chilometraggio fosse molto limitato. I 153 km che separavano Le-Pont-de-Claix da Grenoble proponevano infatti ben 5 gpm. Pronti via e i corridori si ritrovavano immediatamente il Col de Pinet (6,3 km al 6,1%), quindi, dopo una fase di saliscendi, vi era il Col de Mouilles (3,9 km al 7,1%). I successivi 50 km erano piuttosto semplici e facevano da prologo ad una dura sequenza di salite concentrate negli ultimi 60 km: il Col du Granier (9,6 km al 8,6% di pendenza media) posto al km 105, il Col du Cucheron (7,7 km al 6,2%) al km 123 e il Col de Porte (7,4 km al 6,8%) al km 135. Infine, dopo una lunga discesa, vi era il terribile strappo finale de La Bastille (1,8 km al 14,2%) che conduceva i corridori sulla linea d’arrivo. Una tappa in grado di riscrivere la classifica, almeno per le posizioni di rincalzo.

La bagarre per entrare nell’azione di giornata è partita praticamente al km 0. Tra i protagonisti il ’solito’ Victor Campenaerts (Lotto-Dstny) e un David Gaudu (Groupama-FDJ) finora decisamente deludente. Gli attacchi sono continuati nei chilometri successivi, finchè dopo una decina di chilometri dal via non si è formato un drappello comprendente 6 corridori: oltre al sopracitato Campenaerts vi erano Julian Alaphilippe (Soudal-Quick Step), Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Clement Champoussin (Team Arkea-Samsic), Franck Bonnamour (Ag2r Citroen Team) e David De La Cruz (Astana Qazaqstan Team). Il drappello dei 6 battistrada è transitato in testa al primo gpm di giornata, il Col de Pinet, regolato da un Campenaerts alla ricerca di altri preziosi punti per la maglia a pois. Nel frattempo i contrattacchi continuavano senza soluzione di continuità. Al km 25 sono finalmente riusciti ad evadere dal gruppo anche Tiesj Benoot (Jumbo-Visma), Nelson Oliveira (Movistar Team), Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e Andrey Amador (EF Education-EasyPost). Quest’ultimo ha immediatamente perso contatto dagli altri 3 contrattaccanti che hanno invece proseguito la loro azione avvicinandosi man mano ai 6 battistrada fino al ricongiugimento avvenuto poco prima del km 40.
Il gruppo, tirato dagli uomini della Bora-Hansgrohe, non ha però mollato la presa vista anche la presenza nel gruppo di testa di Julian Alaphilippe: il gap in corrispondenza del Col de la Mouilles era di 1′10″ e non è dilagato neanche nei chilometri successivi (1′35″ al km 60; 2′30″ al km 80). La corsa si è così stabilizzata con gli uomini della Bora (molto attivo Danny Van Poppel) intenzionati a non dare il via libera definitivo agli attaccanti che hanno approcciato le prime rampe del Col du Granier con un margine di 2′45″ sul plotone.

Proprio lungo la principale asperità di giornata il drappello di testa ha iniziato a perdere i pezzi: il primo a staccarsi è stato Bonnamour, seguito poco dopo da Trentin (in precedenza aveva già mollato Campenaerts). Dietro invece il gruppo ha aumentato l’andatura grazie al lavoro prodotto dagli uomini della Ineos Grenadiers (molto attivo Omar Fraile) che hanno messo subito in difficoltà sia David Gaudu (Groupama-FDJ) che Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) entrambi ancora in evidente ritardo di condizione. Stessa sorte poco dopo anche per Mikel Landa (Bahrain-Victorius) ed Esteban Chaves (EF Education-EasyPost). La selezione ha continuato a sfoltire anche il gruppo dei battistrada da cui, nel giro di pochi chilometri, si sono staccati prima Oliveira e De La Cruz e poi anche Champoussin, lasciando al comando della gara un terzetto composto da Alaphilippe, Benoot e Ciccone. Champoussin però non ha mollato ed è riuscito successivamente a rientrare sui primi tre. Il quartetto di testa ha scollinato con circa 1 minuto su Castroviejo e De La Cruz. Il gruppo, ora guidato da Dylan Van Baarle (Jumbo-Visma) aveva recuperato buona parte del gap, portandosi ad 1′20″.
Lungo la successiva discesa Castroviejo ha staccato De La Cruz. Il corridore dell’Astana è stato poi ripreso dal gruppo, mentre l’iberico della Ineos ha continuato ad inseguire tutto solo i battistrada con un ritardo di circa 50 secondi. Lungo le prime rampe del Col du Cucheron Castroviejo ha inziato a recuperare qualche secondo sui battistrada (30″ di ritardo ai -4 dallo scollinamento) ed ha poi completato l’inseguimento a 400 metri dal passaggio sul gpm, vinto da Benoot. Il gruppo, sempre tirato da Van Baarle e ridotto a circa 30 unità, è transitato a circa 1′35″.

La battaglia è ripartita ai -24, lungo il primo chilometro del Col de Porte, quando Giulio Ciccone ha dato un’improvvisa rasoiata che ha immediatamente messo in grande difficoltà Champoussin. L’unico in grado di reggere l’accelerazione di Ciccone è stato Alaphilippe, mentre poco dietro Benoot e Castroviejo inseguivano con circa 10″ di ritardo. Nel frattempo, il lavoro di Van Baarle si era esaurito e così in testa al gruppo sono arrivate la maglie dell’UAE Team Emirates, pronte a lavorare per Adam Yates. L’azione della squdra emiratina ha iniziato a far diminuire il gap dai due battistrada, costringendo cotemporaneamente molti corridori a perdere contatto. Tra questi Lenny Martinez (Groupama-FDJ), Tobias Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team) e di nuovo Mikel Landa (Bahrain-Victorius). Ai -20, Ciccone e Alaphippe avevano un margine di 15″ su Benoot e Castroviejo e 50″ su quel che restava del gruppo. A quel punto Ciccone ha provato un nuovo allungo a cui questa volta Alaphilippe non è riuscito a rispondere. Di lì a poco è giunto anche l’attacco di Adam Yates a cui si è subito accodato facilmente la maglia gialla Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma). Ai primi due della generale si sono poi aggiunti Antonio Pedrero (Movistar Team) e Ben O’Connor (Ag2r Citroen Team) mentre Benoot, Castroviejo e poi Alaphilippe venivano ripresi. Poco più dietro inseguiva un gruppetto comprendente gli altri uomini di classifica e tirato da Jai Hindley (Bora-Hansgrohe). Prima dello scollinamento dal gruppo maglia gialla è partito, un pò a sorpresa, lo spagnolo Pedrero che è riuscito a guadagnare qualche metro sul gruppetto Vingegaard. Ciccone è così transitato sul gpm con circa 30″ su Pedrero e 35″ sul gruppetto maglia gialla composto da soli 10 uomini.

Lungo la discesa i distacchi sono leggermente aumentati: Ciccone ha approcciato il durissimo muro finale con poco meno di 40″ su Pedrero e 55″ sul drappello maglia gialla. Appena iniziata l’ascesa Pedrero è andato in difficoltà ed è stato ripreso dal gruppetto formato ormai solo da Vingegaard, Adam Yates, Rafal Majka (UAE Team Emirates) e Ben O’Connor. In corrispondenza dell’ultimo km, Vingegaard ha accellerato, restando tutto solo alle spalle di Ciccone. L’abruzzese perà aveva un buon margine di vantaggio ed ha gestito alla perfezione il finale riuscendo a conservare un margine di sicurezza che gli ha consentito di tagliare il traguardo a braccia alzate. Vingegaard è giunto 2° a 23″, dimostrando ancora un volta d’essere nettamente il migliore del lotto. Ancora bene Adam Yates, 3° a 33″ da Ciccone. Quindi troviamo O’Connor a 49″, Guillaume Martin (Cofidis) a 54″ e Jai Hindley a 59″. Alle loro spalle (ad 1′00″) è invece giunto il terzetto formato da Rafal Majka, Jack Haig (Bahrain-Victorius) e Louis Meintjes (Intermarchè-Circus-Wanty). 10a piazza per il giovane Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) a 1′03″.

La classifica finale certifica lo stradominio di Vingegaard che conquista il Delfinato con 2′23″ su Adam Yates e 2′56″ su O’Connor. Si ferma ai piedi del podio Jai Hindley, 4° a 3′16″ davanti all’altro australiano Haig, che chiude a 3′47″. Quindi troviamo Guillaume Martin (6° a 4′51″), Louis Meintjes (7° a 5′02″) e la sorpresa Torstein Traeen (Uno-X Pro Cycling Team), 8° a 5′15″. Completano la top ten finale Carlos Rodriguez a 5′19″ e Julian Alaphilippe 10° a 5′37″.

Pierpaolo Gnisci

Impresa Ciccone a Grenoble (fonte:Getty Images)

Impresa Ciccone a Grenoble (fonte:Getty Images)

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