DELFINATO: FUGA VINCENTE DI ZIMMERMANN A CREST-VOLAND. VINGEGAARD SEMPRE LEADER.
Il weekend conclusivo del Critérium du Dauphiné edizione 2023 si è aperto con la fuga vincente di Georg Zimmermann (Intermarché-Circus-Wanty). Il 25enne di Augsburg ha alzato le braccia al cielo al termine della 6a tappa staccando in cima alla breve salita finale i compagni di fuga Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies), giunto a 1″ secondo dal tedesco, e Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers), terzo a 8″. No contest tra gli uomini di classifica che sono giunti tutti (o quasi) insieme a 48″ dal vincitore di giornata. Resta praticamente invariata la classifica generale che vede sempre saldamente in testa Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) con 1′10″ su Ben O’Connor (Ag2r Citroen Team) e 1′23″ sul redivivo Julian Alaphilippe (Soudal-Quick Step).
La 6a frazione, poco più di 170 km da Nantua a Crest-Voland, era la più semplice delle tre tappe alpine poste a conclusione della breve corsa a tappe francese. I primi 140 km non erano troppo impegnativi e presetavano un solo gpm: la Cote de Droisy (2a categoria; 7,9 km al 4,5%) posta al km 53. Poco dopo il traguardo volante di Saint-Jean-de-Sixt (km 141,5) aveva inizio la principale asperità di giornata, ovvero il Col de Aravais (7,7 km al 5,9%) classificato come gpm di 2a categoria. Dopo la successiva discesa vi erano altri due brevi gpm in rapidissima sequenza: la Cote de Notre Dame de Bellecombe (3,2 km al 6,4%) posta a 4 km dal traguardo e lo strappo di Crest-Voland (2,4 km al 6,9%) che terminava proprio in corrispondenza della linea d’arrivo. Una frazione non troppo complicata e che sorrideva ai fuggitivi di giornata anche alla luce delle difficoltà altimetriche proposte della due tappe conclusive.
Proprio alla luce delle premesse sopra indicate, la battaglia per entrare nella fuga di giornata è stata incessante e così soltanto dopo oltre 100 km di scatti e controscatti, un drappello di 14 corridori è riuscito ad evadere dal controllo del plotone:Nans Peters (Ag2r Citroen Team), Axel Zingle (Cofidis), Andrey Amador (EF Education-EasyPost), Georg Zimmermann (Intermarchè-Circus-Wanty), Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers), Matteo Jorgenson (Movistar Team), Andrea Bagioli e Dries Devenyns (Soudal-Quick Step), Simon Guglielmi (Team Arkea-Samsic), Lawson Craddock (Team Jayco-AlUla), Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e infine il terzetto della TotalEnergies formato da Mathieu Burgaudeau, Alexis Vuillermoz e Mattero Vercher. Il gruppo non ha però mai mollato del tutto la presa e ha mantenuto il gap intorno ai 3 minuti per poi scendere sotto i 2′ all’imbocco del Col de Aravis. Proprio lungo la salita più lunga di giornata, la fuga è letteralmente esplosa grazie all’iniziativa di Castroviejo e Burgaudeau. Alla coppia franco-spagnola si è poi aggiunto anche Zimmermann che è rientrato in corrispondenza del gpm. A poco più di 30″ dal terzetto di testa è transitato un quartetto formato da Bagioli, Trentin, Guglielmi e Peters, mentre il plotone tirtato dalla Uno-X e dalla Trek è passato con 1′20″.
Nel tratto di discesa successivo e lungo la Cote de Notre-Dame-de-Bellecombe il gruppo non è riuscito a ridurre ulteriormente il gap e di conseguenza il terzetto di testa si è presentato ai piedi della salitella finale con un margine decisamente rassicurante che gli ha consentito di giocarsi il successo di tappa. Ai 1500 metri dal traguardo è arrivato lo scatto del tedesco Zimmermann a cui in un primo momento ha cercato di reagire Castroviejo. L’iberico si è però piantato ed, all’altezza dell’ultimo km, è stato superato anche da Burgaudeau. Il corridore della TotalEnergies è quindi riuscito a riprendere Zimmermann ai -500, lanciando poco dopo la sua lunghissima volata. Zimmermann è rimasto lucido ed è partito ai -200 e ha scavalcato il transalpino tornando al successo dopo 2 anni. Zimmermann ha tagliato il traguardo con 1″ su Burgaudeau e 8″ su Castroviejo. Alle loro spalle è giunto il gruppo dei big forte di una ventina di unità e regolato da Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) davanti ad un redivivo Ben O’Connor (Ag2r Citroen Team).
La classifica generale resta immutata alla vigilia delle due tappe più dure della corsa. Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) guida comodamente con 1′10″ su Ben O’Connor, 1′23″ su Julian Alaphilippe (Soudal-Quick Step), 1′26″ su Adam Yates (UAE Team Emirates) e 1′37″ su Jai Hindley (Bora-Hansgrohe). Seguono Jack Haig (Bahrain-Victorius) ad 1′44″, Daniel Martinez (Ineos Grenadiers) a 2′07″ e Guillaume Martin (Cofidis) a 2′54″.
Domani è in programma la 7a tappa, appena 148 km da Porte-de-Savoie al Col-de-la-Croix-de-Fer infarciti di salite: il Col de la Madeleine (28 km al 6,1%) al km 76, il Col du Mollard (18,3 km al 5,7%) al km 129 e infine l’ascesa finale (13,1 km al 6,1%). Considerando la netta (quasi imbarazzante) superiorità messa in mostra in queste prime tappe, c’è da aspettarsi l’ennesimo show di Vingegaard.
Pierpaolo Gnisci