BUITRAGO VINCE SULLE TRE CIME. THOMAS RESTA IN MAGLIA ROSA
Anche sulle Tre Cime di Lavaredo ad avere la meglio è la fuga della prima ora con Santiago Buitrago (Team Bahrain Victorious) che dopo essersi staccato da Derek Gee (Team Israel Premier Tech), lo raggiunge e lo supera a 1 km e mezzo dall’arrivo, andando a trionfare in solitaria. Lotta serrata tra i big di classifica che avrà il suo culmine domani nella temutissima cronoscalata del Monte Lussari
Nel disegno generale del Giro 2023 non ci sono dubbi: il tappone alpino cade alla diciannovesima tappa, la Longarone – Tre Cime di Lavaredo di 183 km. Una distanza poi nemmeno troppo elevata, ma dal km 70 fino al termine sarà un su e giù continuo tra alcuni dei passi che hanno fatto la storia del ciclismo: Campolongo, Valparola, Giau, Tre Croci e infine le Tre Cime di Lavaredo, lì dove hanno brillato alcuni tra i più grandi campioni di questo sport. Oggi a giocarsi la maglia rosa saranno Geraint Thomas (Team INEOS), Primoz Rogloc (Team Jumbo Visma) e Joao Almeida (UAE Team Emirates), tutti e tre racchiusi in secondi, anche se la durissima cronoscalata do domanti del Monte Lussari potrebbe ancora lasciare spazio a qualche sorpresa. Anche la lotta per la maglia azzurra oggi sarà molto interessante visto che sono in palio moltissimi punti e Thibaut Pinot (Team Groupama FDJ) può chiudere il discorso. Da Longarone non partiva Hugh Carthy (Team EF Education EasyPost), a inizio Giro da molti pronosticato come uomo da top five. La fuga di giornata si formava prima dell’ascesa verso il primo gpm del Passo Campolongo grazie all’azione di 15 uomini: Alex Baudin, Larry Warbasse e Nicolas Prodhomme (Team AG2R Citroen), Stefano Oldani (Team Alpecin Deceuninck), Vadim Pronskiy (Team Astana Qazaqstan), Santiago Buitrago (Team Bahrain Victorious), Patrick Konrad (Team BORA Hansgrohe), Magnus Cort Nielsen (Team EF Education EasyPost), Mattia Bais (Team EOLO Kometa), Davide Gabburo (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Derek Gee (Team Israel Premier Tech), José Joaquin Rojas e Carlos Verona (Team Movistar), Michael Hepburn (Team Jayco AlUla) e Veljko Stojnic (Team Corratec). Era Gabburo a scollinare in prima posizione sul Passo Campolongo. Nella successiva ascesa verso il Passo Valparola si staccava Stojnic e davanti restavano in 14. Gee scollinava in prima posizone sul Passo Valparola mentre il gruppo inseguiva a oltre 8 minuti di ritardo. All’inizio della scalata verso il Passo Giau il gruppo maglia rosa aveva rosicchiato qualcosa ma non sembrava voler accelerare più di tanto. La tappa dava perciò l’impressione di essere un doppione di quella di ieri, con i ciclisti in fuga in grado di giocarsi la vittoria di tappa. Sul Passo Giau Gee scollinava in prima posizione. All’inizio della scalata verso il passo Tre Croci restavano in testa alla corsa Gee, Buitrago, Cort Nielsen, Hepburn, Verona, Pronskiy e Prodhomme. Nel gruppo maglia rosa l’unico sussulto per adesso era dato dal cambio bici da parte di Roglic, a 20 km dalla conclusione. Sotto il forcing dell’INEOS Grenadiers il vantaggio della fuga diminuiva vistosamente ma i battistrada a meno di clamorosi crolli sembravano capaci di poter resistere fino alla fine. Gee scollinava in prima posizione e dopo una breve discesa il drappello dei fuggitivi iniziava l’ultima salita delle Tre Cime di Lavaredo, sette km di ascesa con pendenze quasi costantemente in doppia cifra. Sulle prime rampe della salita finale i fuggitivi iniziavano a scattarsi in faccia e Gee si avvantaggiava di qualche decina di metri. Ai meno 6 iniziava la bagarre anche tra gli uomini di classifica con Arensman e Dennis che sparavano le ultime cartucce per Thomas e Roglic. In testa Buitrago restava da solo all’inseguimento di Gee, che continuava a mantenere una cinquantina di metri di vantaggio sul colombiano della Bahrain Victorious. Buitrago raggiungeva Gee a 1 km e mezzo dall’arrivo e accelerava, distanziandolo sensibilmente in pochissimo tempo. Nel gruppo maglia rosa, Roglic rispondeva ad un attacco di Almeida e si muoveva anche Thomas. I primi tre della classifica generale restavano praticamente soli all’inseguimento di Gee, mentre Buitrago andava a trionfare a braccia alzate in cima alle Tre Cime. Gee si piazzava in seconda posizione a 51 secondi di ritardo dal colombiano mentre Cort Nielsen era terzo a 1 minuto e 46 secondi di ritardo e impediva a Roglic di conquistare i 4 secondi di abbuono, visto che lo sloveno tagliava il traguardo con lo stesso tempo del danese. Thomas chiudeva la top five a 1 minuto e 49 secondi di ritardo da Buitrago, che ottiene il primo successo stagionale ed anche la seconda vittoria al Giro, dopo quella dello scorso anno nella diciassettesima tappa da Ponte di Legno a Lavarone, anche allora al termine di una fuga. Thomas conserva la maglia rosa con 26 secondi di vantaggio su Roglic e 59 secondi di vantaggio su Almeida, mentre Damiano Caruso (Team Bahrain Victorious) sale al quarto posto ai danni di Eddie Dunbar (Team Jayco AlUla). Domani l’attesa cronometro individuale da Tarvisio al Monte Lussari metterà la parola fine al Giro 2023 per quanto riguarda la lotta per la maglia rosa. Sarà una cronometro divisa nettamente in due parti. I primi 10 km sono completamente pianeggianti e si potranno spingere alti rapporti. Gli ultimi 8 sono tutti in salita, e che salita! La pendenza media supera l’11%, con i primi 4 km e 700 addirittura al 15%. Thomas e Roglic sono attesi alla prova del nove e tra questi due nomi uscirà il vincitore del Giro 2023.
Antonio Scarfone