GROVES L’EQUILIBRISTA RESTA IN PIEDI E VINCE SUL TRAGUARDO BAGNATO DI SALERNO
Il maltempo ha reso molto più dura del previsto la quinta tappa della Corsa Rosa, terminata come da previsioni in volata ma con il gruppo selezionato dalle tre cadute che hanno caratterizzato gli ultimi 7 Km. Particolarmente sfortunata l’ex maglia rosa Evenepoel, che già era caduta ad inizio tappa. A terra anche l’australiano Graves, che riesce a recuperare e poi ad imporsi allo sprint
Come un equilibrista sul filo, dopo essere scivolato a terra ai -7 dall’arrivo, Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) supera le insidie del bagnato e conquista in una volata insidiosa e a ranghi ridotti la quinta tappa del Giro, l’Atripalda-Salerno di 171 km. Una frazione caratterizzata dal maltempo e dalle numerose cadute. Tra gli uomini di classifica coinvolti anche Alexsandr Vlasov (Bora-Hansgrohe), Primoz Roglic (Jumbo Visma), la maglia rosa Andreas Leknessund (Team DSM) e l’iridato Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step). Sul lungomare salernitano,dietro all’australiano si classificano Jonathan Milan (Barhain Victorius), Mads Pedersen (Trek-Segafredo) e Mark Cavendish (Astana Qazaqstan), con quest’ultimo che taglia il traguardo dopo essere scivolato sull’asfalto viscido. Nel finale due le cadute nel gruppo. L’ultima, nei tre chilometri finali, coinvolge anche due uomini di classifica del calibro di Vlasov ed Evenepoel, che in virtù della neutralizzazione non perdono tempo in classifica, sempre guidata Andreas Leknessund (Team DSM) con 28” di vantaggio su Remco e 30” su Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroën Team).Per Groves si tratta del suo 4° sigillo stagionale, il primo nella Corsa Rosa.Tutto questo mentre il campione del mondo in carica sta per sottoporsi ad accertamenti per verificare la propria condizione.
La tappa odierna non era piatta bensì caratterizzata da una conformazione irregolare nei primi 120 Km, in contrasto con un finale adatto alle ruote veloci sul bellissimo lungomare di Salerno.
Non sono partiti da Atripalda Ramon Sinkeldam (Alpecin-Deceuninck), Remy Rochas (Cofidis) e Valerio Conti (Corratec Selle Italia).
Vanno via in quattro e tra questi c’è Thibaut Pinot (Groupama – FDJ). Con lui Martin Marcellusi e Samuele Zoccarato (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) e Stefano Gandin (Team Corratec-Selle Italia). La strada è scivolosa per la pioggia, il trevigiano finisce a terra e Marcellusi va giù con lui. Si salvano invece Pinot e Zoccarato, i quali proseguono nella loro azione.
Gandin riesce a rientrare sui fuggitivi e quattro sono ora gli uomini al comando: oltre ai citati Zoccarato, Pinot e Gandin c’è Thomas Champion (Cofidis). Si affronta subito lala prima salita di giornata, il Passo Serra (3ª categoria, 3,9 km al 7,4%), sulla quale Pinot passa per primo rafforzando il suo primato nella classifica della maglia azzurra.
Poco dopo un cane, lasciato libero, attraversa la strada e provoca una caduta nel gruppo dei migliori. Tra gli altri a farne le spese c’è Evenepoel, che dopo un po’ si rialza e riprende a pedalare, mentre Pinot si lascia sfilare e riprendere proprio dal plotone.
Restano, dunque, in 3 al comando e al traguardo volante di Sant’Angelo dei Lombardi Gandin prevale su Champion e Zoccarato, mentre la volata del gruppo, che ha poco più di due minuti di distacco, è appannaggio dell’iridato di Harrogate 2019 Mads Pedersen (Trek –Segafredo).
Piove a catinelle sul percorso mentre dietro tirano gli uomini del Team DSM per preservare la maglia rosa di Leknessund, ma si fanno vedere anche Arkéa-Samsic e Alpecin-Deceuninck.
Nuova salita verso Oliveto Citra (2,9 km con pendenze attorno all’8%), il paese di nascita di Vincenzo Albanese, uno dei protagonisti della tappa di ieri. Intanto il vantaggio dei battistrada continua a diminuire ai – 65 dall’arrivo. Allo scollinamento Zoccarato passa per primo davanti Champion e Gandin. Quarto è Pinot assieme al gruppo, che si mantiene costante sul minuto di ritardo.
Anche l’attraversamento di Campagna avviene senza particolari scossoni. Il gruppo lascia fare e all’ultimo traguardo volante di giornata, nel centro di Battipaglia, è primo Gandin, con il gruppo che si sta avvicinando.
A questo punto prova l’allungo Zoccarato. Ai -20 dall’arrivo Gandin e Champion vengono ripresi dal gruppo: la loro fuga è finita. Il combattivo 25enne della Green Project-Bardiani -CSF-Faizanè non molla ma, complici problemi al cambio e le trenate del gruppo maglia rosa (in prima fila gli INEOS Grenadiers trainati da Filippo Ganna), il suo tentativo è destinato ad esaurirsi.
Caduta ai -7 km in una curva a gomito a destra. A terra, tra gli altri, finiscono Groves, Pascal Ackermann (UAE Team Emirates), Fernando Gaviria (Movistar), e Primoz Roglic (Jumbo Visma), uno dei grandi favoriti per la vittoria finale. Tutti e tre riprendono e riescono, seppur con fatica, a rientrare in gruppo, ora nuovamente compatto dopo che ai – 6 era finita l’avventura in solitaria di Zoccarato.
Le emozioni non mancano. Dentro i 3 km si verifica una nuova caduta, che coinvolge Perdersen, Evenepoel e Vlasov. All’ultimo chilometro parte Milan, ma Groves si dimostra più forte anche della pioggia e delle insidie dell’asfalto trionfando a braccia alzate, mentre dietro di lui rovinanno a terra pure Cavendish e David Dekker (Team Arkéa Samsic).
Domani si correrà la la sesta tappa del Giro n.106, la Napoli-Napoli di 162 km, una delle frazioni più belle paesaggisticamente della Corsa Rosa con il Gpm di 2a categoria del Valico di Chiunzi e la tortuosa strada della Costiera Amalfitana, da non prendere sottogamba pur se molto distante dal traguardo.
Vito Sansone