A 100 METRI DAL PARADISO

maggio 27, 2023
Categoria: News

A ventiquattrore dalla conclusione ecco sfornata una delle tappe più dure dell’edizione 2023, che vede il ritorno nel percorso del Giro della cronoscalata, esercizio visto l’ultima volta sulle strade della Corsa Rosa nel 2016, quando si affrontarono contro il tempo le pendenze dell’Alpe di Siusi. Stavolta il palcoscenico della sfida tra i “reduci” del Giro sarà la strada forestale che sale con inclinazioni piuttosto aspre al paradisiaco borgo del Monte Lussari.

La strada per il paradiso non è una passeggiata e i “girini” lo proveranno sulla loro pelle al penultimo giorno della Corsa Rosa, quando gli organizzatori hanno imbastito lo spettacolare arrivo in un posto che è davvero un paradiso, il pittoresco borgo di Monte Lussari, situato quasi all’estremità nordorientale della penisola italiana e sorto attorno al santuario costruito tra il 1500 e il 1600, detto anche “dei tre popoli” perché meta di pellegrinaggi di fedeli che provengono dalle tre stirpi linguistiche della zona, quella romanza (che contempla l’italiano e il dialetto friulano), quella germanica e quella slovena. Passeggiata non sarà e non solo perché la salita che si dovrà percorrere sarà la più ripida tra le 49 previste nel tracciato del Giro 2023, ma anche perché la si affronterà a cronometro e perché non si pedalerà sul tradizionale asfalto, ma sulle lastre in cemento che sono state collocate poco mesi or sono sull’originario fondo stradale sterrato. Non tutta la tappa sarà dure pendenze e cemento perché nei primi 10 Km l’asfalto scorrerà sotto le ruote dei corridori e di salita non se ne incontrerà, se non in occasione di due sporadici tratti. Il primo è il più impegnativo, uno strappo di 400 metri al 6.5% (picco massimo del 15%) che inizierà circa 700 metri dopo la partenza e che servirà per far “sbarcare” i corridori sulla Ciclovia Alpe Adria, pista ciclabile che collega Salisburgo a Grado e che nel tratto che si percorrerà è stata realizzata riqualificando un tratto dismesso della Ferrovia Pontebbana. Sulla ciclabile si rimarrà per 5 Km e mezzo, sfiorando in questo tratto il centro di Camporosso in Valcanale, frazione di Tarvisio situata presso l’omonimo valico, il meno elevato della catena alpina (811 metri) e spartiacque tra il bacino dell’Adriatico (verso il quale scende il fiume Fella, affluente del Tagliamento) e quello del Mar Nero, in direzione del quale si riversano le acque dello Slizza, torrente che va confluire nella Drava, a sua volta affluente del celebre Danubio. Nei pressi dell’ex stazione ferroviaria di Valbruna-Lussari si uscirà dalla ciclabile per iniziare la risalita della Val Saisera, il cui nome d’origine slovena significa “dietro al lago” con riferimento ad uno scomparso bacino, svuotatosi in seguito a un devastante terremoto che colpì queste terre nel 1349. Non è, però, ancora arrivato il momento di misurarsi con pendenze particolarmente difficili e, anzi, ci sarà giusto un pesabilissimo tratto di 1.3 Km al 3% che si concluderà all’altezza del parcheggio dove saranno posizionati gli automezzi delle squadre e dove ai corridori sarà facoltativamente concesso di cambiare bicicletta, riposizionando sulle ammiraglie quelle con le ruote lenticolari che diversi corridori avranno scelto di utilizzare nella prima, scorrevole parte della cronometro. Ancora 1200 metri tranquilli e poi si saluterà l’asfalto per iniziare la scalata al Monte Lussari, ufficialmente 7.3 Km al 12.1%, con due punti nel quale la pendenza andrà a toccare un massimo del 22%. I primi 200 metri al 7% rappresenteranno uno dei tratti più umani di questa salita fortemente voluta al Giro da Enzo Cainero, il papà ciclistico dello Zoncolan e artefice delle frazioni friulane della Corsa Rosa, scomparso lo scorso 28 gennaio dopo una breve malattia e che prima di votarsi anima e corpo al ciclismo è stato calciatore (alla fine degli anni 60 militò in serie A, dove fu portiere del Varese), dirigente dell’Udinese e presidente dell’Associazione Pallacanestro Udinese, riuscendo a riportarla per qualche tempo nella serie A1. Dopo il poco impegnativo biglietto da visita iniziale la strada diretta al Lussari mostra subito i denti e nei successivi 4 Km e 700 metri la pendenza media schizza al 15.3%, con la prima delle due rampe al 22% che s’incontra subito dopo il primo chilometro d’ascesa. Superato il penultimo degli undici tornanti previsti la salita improvvisamente si acquieta e per un chilometro l’inclinazione media scende drasticamente al 3.2%, salvo una piccola fiammata di 300 metri al 9.6%. Passata questa tregua riprende la tempesta di pendenze e con 900 metri al 10.2% e la seconda rasoiata al 22% ci si porta alla Sella Prasnig, situata in corrispondenza di un trivio di sentieri dove i corridori svolteranno a sinistra in direzione della vetta del Lussari. La strada ora spiana mentre si percorrerà l’ex sentiero che funge da circonvallazione del borgo, lungo il quale si procederà per un centinaio di metri in sensibile discesa, fino ad arrivare a imboccare il breve e nuovamente ripido rettilineo d’arrivo, anch’esso lungo solo 100 metri, per arrivare alle soglie del paradiso dopo una salitaccia di puro inferno.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Sella di Camporosso (811 metri). Valicata dal vecchio tracciato della Strada Statale 13 “Pontebbana” tra Ugovizza e Camporosso in Valcanale, è quotata 816 sull’atlante stradale del TCI. Mai affrontata come GPM, non sarà direttamente toccata dal tracciato della tappa, che percorrerà la poco distante Ciclovia Alpe Adria. Il Giro vi è transitato una sola volta, nei chilometri iniziali della tappa Cave del Predil – Vajont del Giro del 2013, vinta dal lituano Ramūnas Navardauskas. Il passaggio era previsto anche durante la tappa Kranj – Lienz del Giro del 1994, il cui percorso fu modificato all’ultimo momento a causa di una frana sul Passo del Pramollo facendo deviare la corsa da Tarvisio verso il valico doganale di Coccau.

Sella Prasnig (1715 metri). Separa il Monte Lussari dalla Cima del Cacciatore ed è valicata dalla strada forestale che sale al Lussari dalla Val Saisera, appositamente cementata per permettere l’agevole transito dei corridori. Vi giunge un sentiero che sale direttamente da Tarvisio.

Sella Monte Santo di Lussari (1735 metri). I corridori vi transiteranno 100 metri prima di giungere al traguardo.

Nota. Il testo di riferimento è “Valichi stradali d’Italia” di Georges Rossini (editore Ediciclo).

Il borgo di Monte Lussari e l’altimetria della ventesima tappa del Giro 2023 (Google Street View)

Il borgo di Monte Lussari e l’altimetria della ventesima tappa del Giro 2023 (Google Street View)

CIAK SI GIRO

La “longa manu” delle case cinematografiche è arrivata fino all’estremità nordorientale della nostra nazione, scoperta in tempi recenti dal “grande schermo”. Risalgono al 2007 le riprese de “La ragazza del lago”, film ispirato al romanzo “Lo sguardo di uno sconosciuto”, opera della scrittrice norvegese Karin Fossum ripubblicata dopo l’uscita del film con lo stesso titolo della pellicola. La trama ruota attorno alle indagini sulla morte di una giovane ragazza, rinvenuta morta sulle sponde di un lago: le riprese si svolsero prevalentemente a Moggio Udinese mentre per la scena del ritrovamento della ragazza priva di vita si scelsero le sponde del lago di Fusine Superiore, situato nel territorio municipale di Tarvisio. Nel medesimo comune si sono svolte in piccola parte le riprese di Scappo a casa, film del 2019 interpretato da Aldo Baglio, stavolta senza la compagnia dei colleghi del trio “Aldo, Giovanni e Giacomo”. Qui si ripercorrono le vicende di Michele, “viveur” che si ritrova derubato dei documenti durante una vacanza a Budapest e arrestato dalla polizia magiara dopo esser stato scambiato per un tunisino clandestino. Destinato a un campo di detenzione, con la complicità di altri detenuti si darà all’evasione e riuscirà a giungere in Slovenia, dove incapperà nella poliziotta Ursula, che lo arresterà nuovamente. Ma quale Slovenia? La stazione di polizia dove Michele viene condotto si trova in realtà in Italia, a un chilometro dal valico doganale di Fusine verso lo stato balcanico, mentre per frontiera italo-slovena è stata spacciata quella di Coccau, che si trova tra Tarvisio e l’Austria.

In collaborazione con www.davinotti.com

La scena del rinvenimento della ragazza deceduta sulle sponde del lago di Fusine Superiore nel film “La ragazza del lago (www.davinotti.com)

La scena del rinvenimento della ragazza deceduta sulle sponde del lago di Fusine Superiore nel film “La ragazza del lago (www.davinotti.com)

Il valico doganale italo-austriaco di Coccau spacciato per frontiera con la Slovenia in “Scappo a casa” (www.davinotti.com)

Il valico doganale italo-austriaco di Coccau spacciato per frontiera con la Slovenia in “Scappo a casa” (www.davinotti.com)

Le altre location dei due film citati (quelle del primo film sono su due pagine)


https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/la-ragazza-del-lago/50008222/pagina/1


https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/scappo-a-casa/50045676

FOTOGALLERY

Tarvisio, Piazza Unità

Camporosso in Valcanale, Ciclovia Alpe Adria

La dismessa stazione di Valbruna-Lussari

Val Saisera, i parcheggi del “pit stop” per il cambio di bicicletta

L’imbocco della strada forestale diretta al Monte Lussari

La strada forestale del Monte Lussari dopo i lavori di cementificazione (Youtube)

La strada forestale del Monte Lussari dopo i lavori di cementificazione (Youtube)

La cappelletta situata presso la Sella Prasnig

Il tratto (oggi cementato) che si percorrerà in leggera discesa per giungere a 100 meri dal traguardo

Il santuario di Monte Lussari

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