GAVIRIA ANTICIPA TUTTI A GINEVRA. ADAM YATES E’ IL RE DI ROMANDIA.
E’ Fernando Gaviria (Movistar Team) il vincitore dell’ultima frazione del Tour de Romandie edizione 2023. Il colombiano ha dominato lo sprint finale di Ginevra anticipando gli avversari Nikias Arndt (Bahrain-Victorius) ed Ethan Hayter (Ineos Grenadiers) al termine di una tappa in cui i velocisti hanno dovuto faticare non poco per arrivare in volata. Nessun cambiamento nella classifica generale che ha premiato Adam Yates (UAE Team Emirates) già vincitore della tappa regina in quel di Thyon 2000. Dietro di lui l’interessantissimo Matteo Jorgenson (Movistar Team) 2° a 19″ e Damiano Caruso (Bahrain-Victorius) giunto 3° a 27″ e pronto per provarsi a giocarsi le sue carte anche al prossimo Giro d’Italia.
La tappa finale, 171 km da Vufflens-la-Ville a Ginevra, proponeva un tracciato adatto ai velocisti in virtù degli ultimi 45 tutti piatti o tendenti all’ingiù. La fase centrale della frazione era però decismente frizzante vista la presenza di due gpm: il Grand Fuey (5,8 km al 7,5%) posto al km 95 e Le Molard (3,3 km al 6,8%) al km 119. Insomma, una frazione che pur favorendo le ruote veloci, non escludeva del tutto i colpi di mano o le fughe da lontano.
Subito dopo il via un terzetto composto da Paul Lapeira (Ag2r Citroen Team), Robert Stannard (Alpecin-Deceuninck) e Thomas Gloag (Jumbo-Visma) è riuscito ad evadere dal gruppo. A questo trio si è immediatamente aggiunto Antoine Aebi, rappresentante della nazionale Svizzera. Nel gruppo principale sono però continuati gli attacchi e proprio da uno di questi allunghi è riuscito ad avvantaggiarsi il campione danese Alexander Kamp (Tudor Pro Cycling) che ha poi completato il suo inseguimento intorno al km 30. Si è così formato un drappello di 5 uomini, poi rimasto in testa alla corsa per buona parte della tappa. La presenza nel gruppetto di testa di un uomo di classifica (Gloag 11° a 2′14″) e la voglia dei velocisti di giocarsi le loro chance sul traguardo di Ginevra, hanno fatto si che il vantaggio dei fuggitivi non superasse i 4 minuti e mezzo. Dopo lo sprint intermedio di Cassonay (km 66) il plotone ha iniziato inesorabilmente a guadagnare, tirato dagli uomini del leader Adam Yates, l’UAE Team Emirates, e da quelli della Movistar. Quest’ultimi erano chiaramente intenzionati a portare allo sprint Fernando Gaviria. Il gap ha così iniziato a diminuire sensibilmente.
Una ulteriore accelerazione da parte del plotone è avvenuta lungo la prima salita di giornata, il Grand Fuey (5,8 km al 7,6%). L’andatura prodotta dagli uomini della UAE (Domen Novak in particolare) ha spaccato il gruppo, facendo perdere contatto a diversi velocisti tra cui Ethan Vernon (Soudal-Quick Step) e lo stesso Gaviria. Gli sprinter però sono man mano rientrati lungo la successiva discesa grazie anche ad un rallentamento del gruppo, che nel frattempo aveva ripreso Aebi. In questa fase i 4 fuggitivi superstiti, che avevano visto scendere il loro vantaggio a poco più di un minuto lungo la salita, sono riusciti a guadagnare nuovamente qualcosa riportando il gap intorno a 2 minuti.
Lungo la seconda ed ultima salita di giornata (Le Molard, 3,3 km al 6,8%) il gruppo ha nuovamente aumentato l’andatura, stavolta per merito del lavoro di Ineos Grenadiers e EF Education-EasyPost e i velocisti di conseguenza sono andati ancora in difficoltà . Tra i corridori staccati, c’erano di nuovo Gaviria e Vernon, oltre al belga Milan Menten (Lotto-Dstny). A 40 km dall’arrivo la situazione della corsa era decisamente fluida: il quartetto di testa vantava poco più di 20″ sul gruppo principale formato da non più di 60 corridori. Un primo gruppo di inseguitori, che comprendeva anche Gaviria e Menten, era segnalato a circa 30″ dal plotone, mentre un ulteriore drappello in cui si era ritrovato Vernon, viaggiava con un disacco di 1′15″ dalla testa della corsa.
I quattro fuggitivi si sono arresi ai -34 e ciò ha generato un successivo rallentamento del gruppo che ha facilitato il rientro del gruppetto di Gaviria e Menten, avvenuto ai -30. Di li a poco, approfittando della nuova situazione di corsa, Geoffrey Bouchard (Ag2r Citroen Team) ha provato ad uscire dal gruppo in solitaria. Al francese si sono aggiunti poco dopo due corridori della Tudor, ovvero Arthur Kluckers e Sebastien Reichenbach. Il nuovo terzetto di testa è riuscito a guadangare una manciata di secondi (15″ ai -20) costringendo la Movistar ai lavori straordinari per poter chiudere sui battistrada. Ai -10, il trio di testa aveva ancora una ventina di secondi da difendere e il plotone ha dovuto lavorare sodo per arrivare al ricongiungimento (-2 dall’arrivo). A questo punto sono iniziate le operazioni di preparazione alla volata. Gaviria è stato il più lesto e ha anticipato tutti approfittando di una curva posta ai 300 metri dall’arrivo. Il colombiano ha subito guadagnato un margine di sicurezza che gli ha consentito di alzare la braccia al cielo con tranquillità . Dietro di lui Nikias Arndt (Bahrain-Victorius), Ethan Hayter (Ineos Grenadiers), Milan Menten (Lotto-Dstny), Gianmarco Garofoli (Astana Qazaqstan Team), Luca Mozzato (Team Arkea-Samsic), Lewis Askey (Groupama-FDJ), Magnus Cort (EF Education-EasyPost), Matteo Sobrero (Team Jayco-AlUla) e Dion Smith (Intermarché-Circus-Wanty).
La classifica è rimasta invariata. Vittoria finale dunque per Adam Yates (UAE Team Emirates) che conquista per la prima volta in carriera la corsa Elvetica con un vantaggio di 19″ su Matteo Jorgenson (Movistar Team) e 27″ su un ottimo Damiano Caruso (Bahrain-Victorius). Ai piedi del podio troviamo il giovanissimo britannico Max Poole (Team DSM) a 38″ e il vecchio Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) a 41″. Sesta piazza per Cian Uijtdebroeks (Bora-Hansgrohe) ad 1′21″ davanti a Romain Bardet (Team DSM), 7° ad 1′28″. Buon ottavo posto per Egan Bernal (Ineos Grenadiers) che ritorna nella top ten di un corsa WT dopo il terribile infortunio occorso più di un anno fa. Per il colombiano un ritardo di 1′53″ ma anche la consapevolezza di essere sulla giusta strada per il ritorno ad alti livelli. Completano la top ten finale Eddie Dunbar (Team Jayco-AlUla), 9° ad 1′53″, e Rafal Majka (UAE Team Emirates) 10° a 2′07″ dal compagno di squadra.
Pierpaolo Gnisci