IN ANDALUSIA FRAILE NEGA IL POKERISSIMO ALLA UAE. POGACAR CONQUISTA LA CLASSIFICA FINALE
E’ merito di Omar Fraile se oggi l’UAE Team Emirates non ha potuto festeggiare un clamoroso en-plein dopo le 4 vittorie nelle prime 4 tappe (tre con lo scatenato Pogacar ed una con Tim Wellens). La squadra di Tadej Pogacar aveva designato Alessandro Covi come capitano di giornata lanciandolo in testa nella volata finale, ma stavolta si è dovuta accontentare del secondo posto. Fraile (Ineos Grenadiers) è stato abile a prendere le ruote di Covi, per poi superarlo negli ultimi 100 metri, conquistando la sua prima vittoria in maglia Ineos. 3° posto per un ottimo Andrea Pasqualon (Bahrain-Victorius).
Tadej Pogacar ha conservato agevolmente la leadership concludendo la Ruta del Sol con 1′18″ su Mikel Landa e 1′23″ su Santiago Buitrago, entrambi della Bahrain-Victorius.
L’ultima frazione di questa spettacolare edizione della Vuelta a Andalusia, da Otura ad Alà hurin de la Torre per un totale di 185 km, presentava un percorso altimetricamente abbastanza complicato nella parte iniziale e poi decisamente più semplice nel tratto conclusivo. Tre dei quattro gran premi della montagna in programma erano infatti concentrati nei primi 100 km: l’Alto El Cerrajón (7.9 km al 3.4%) al km 25, l’Alto del Navazo (6.3 km al 4.1%) al km 57 e il Puerto del Sol (17.3 km al 4.9%) posto proprio al km 100. Quest’ultimo rappresentava senza dubbio l’ostacolo più arduo dell’ultima frazione. Dopo un lungo tratto prevalentemente in discesa era posto l’ultimo gpm, l’Alto de Los Nuñez (4.5 km al 5.9%). Dalla cima dell’ultima asperità mancavano circa 25 km, tutti pianeggiati ad eccezione dell’ultimo km che tirava leggermente all’insù.
Subito dopo la partenza sono andati via Xabier Isasa (Euksaltel-Euskadi), Dries Van Gestel (Total Energies) e Vincent Van Hemelen (Team Flanders-Baloise). Il terzetto è stato ripreso poche centinaia di metri dopo da altri 4 atleti: Dries De Bondt (Alpecin-Deceuninck), Kevin Colleoni (Team Jayco-AlUla), Pascal Eenkhoorn (Lotto-Dstny) ed Erik Fetter (Eolo-Kometa).
I 7 battistrada hanno avuto il via libera dal gruppo che però non ha voluto lasciare troppo margine, mantenendoli sempre a distanza di sicurezza (massimo 3′). I fuggitivi hanno proceduto di comune accordo fino ai piedi dell’ultimo gpm, l’Alto de Los Nunez, quando Isasa ha provato a lasciare la compagnia degli altri 6 battistrada. Van Hemelen si è subito staccato, mentre il suo connazionale De Bondt si è lanciato all’inseguimento di Isasa che ha poi ripreso e staccato. Il corridore dell’Alpecin-Deceuninck ha scollinato tutto solo e ha deciso di tirare dritto nonostante mancassero 30 km all’arrivo.
Dietro nel frattempo il gruppo, che si era selezionato nelle precedenti salite, era composto da non più di una quaratina di corridori, tra cui non mancavano però icorridori veloci. A prendere le redini del plotone in questa fase è stata la Movistar che puntava al successo di tappa con Ivan Garcia Cortina. De Bondt invece ha proseguito con la sua azione, ma il margine sul gruppo inseguitore era ormai decisamente risicato (20″ ai -20) rendendo inevitabile il ricongiugimento, arrivato ai -9. A questo punto sono inziate le operazioni per la volata finale. A prendere la testa del plotone sono state l’UAE e la Ineos. I primi hanno sacrificato sia Wellens che Pogacar, quest’ultimo autore di un’accelerazione prodigiosa che ha allungato in modo evidente il gruppo. Una volta esaurita l’azione del campione Sloveno, Alesandro Covi ha lanciato la sua volata. Fraile ha preso le ruote del piemontese e lo ha scavalcato con facilità vincendo nettamente lo sprint. Covi si è dovuto così accontentare della piazza d’onore davanti ad un altro italiano, Andrea Pasqualon (Bahrain-Victorius). Quarta piazza per Andreas Kron (Lotto-Dstny) che ha preceduto Nick Schultz (Israel-Premier Tech), Gonzalo Serrano (Movistar Team) ed Edvald Boasson Hagen (Total Energies). Caruso, ottavo a 5″, ha regolato un gruppetto comprendente Jesu Ezquerra (Burgos-BH) e Lorenzo Rota (Intermarchè-Circus-Wanty).
Pogacar conquista la classifica generale con un vantaggio di 1′18″ su Mikel Landa e 1′23″ su Santiago Buitrago, entrambi della Bahrain-Victorius. Giù dal podio Carlos Rodriguez (Ineos Grenardiers) a 1′39″ ed un Enric Mas (Movistar Team), quinto a 2′02″, che ha pagato a caro prezzo il guaio meccanico avuto nella prima tappa. Sesta posizione per Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers) a 2′47″, davanti a Damiano Caruso (Bahrain-Victorius), 7° a 3′05, e Lorenzo Rota (Intermarchè-Circus-Wanty), ottavo a 3′23″. Chiudono la top ten Andreas Kron (Lotto-Dstny), 9° a 3′40″, e Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers), 10° a 3′57″.
Pierpaolo Gnisci