POGACAR SIGLA IL TRIPLETE A IZNAJAR. 3° SUCCESSO DI TAPPA PER LO SLOVENO.
Ancora una straordinaria prova di forza del fenomeno Sloveno che conquista anche la 4a frazione della Vuelta Andalucia staccando di 3″ un tenace e battagliero Enric Mas (Movistar Team) lungo lo strappo finale posto nel grazioso borgo di Iznà jar. Per il corridore dell’UAE Team Emirates si tratta della terza vittoria di tappa in una Ruta del Sol che sta dominando in lungo e in largo. Ottima terza posizione per Lorenzo Rota (Intermarchè-Circus-Wanty) che ha tagliato il traguardo a 9″ da Pogacar, davanti ai due leader della Bahrain-Victorius, Mikel Landa (a 12″) e Santiago Buitrago (a 21″). Pogacar allunga ancora nella classifica generale che, alla vigilia della tappa conclusiva, guida con 1′14″ su Landa e 1′19″ su Buitrago.
La 4a frazione, 164.8 km da Olvera ad Iznà jar, proponeva una prima parte di percorso mossa ma non troppo impegnativa con un solo gpm nei primi 100 km, il Puerto de Algà mitas (5.8 km al 3.1%) posto al km 13. Dopo lo sprint posto a Lucena (km 105), la musica però era destinata a cambiare vista la presenza di 5-6 brevi salite che rendevano il finale particolarmente adatto agli attacchi. Tre di queste erano classificate come gpm: il Cerro de San Cristobal (2.8 km al 6.6%) al km 109, l’Alto del el Jaramillo (4.8 km al 7.3%) al km 138 ed infine il Fuentes de Cesna (4.3 km al 4.7%) al km 154. Dalla cima dell’ultimo gpm mancavano poco più di 10 al traguardo, quasi tutti in discesa ad eccezione di due brevi strappi che anticipavano la linea d’arrivo (ultimi 900 m al 5.8%).
La corsa è partita ad un ritmo decisamente alto, visto che in tanti volevano inserirsi nella fuga di giornata. Al primo attacco, messo in scena già al km 0 da Matej Mohoric (Bahrain-Victorius), ne sono seguiti numerosi altri, tutti con esito infelice. Tra questi da segnalare quello di una decina di corridori, tra cui nuovamente Mohoric, partito intorno al km 35. E così la fuga di giornata si è formata soltanto dopo una sessantina di chilometri, grazie all’azione di un drappello di 9 uomini: Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers), Dion Smith (Intermarchè-Circus-Wanty), Ruben Guerreiro e Gonzalo Serrano (Movistar Team), Matteo Sobrero (Team Jayco-AlUla), Pascal Eenkhoorn (Lotto-Dstny) ed Edvaldo Boasson Hagen (Total Energies), Edoardo Zambanini (Bahrain-Victorius) e Jefferson Cepeda (Caja Rural-Seguros RGA)
I fuggitivi hanno subito guadagnato un margine di sicurezza di 1 minuto e hanno poi continuato lentamente a rosicchiare qualche secondo (2′25″ ai -75). Lungo la seconda salità di giornata, l’Alto Cerro de San Cristobal, la fuga si è spaccata: davanti sono rimasti Sivakov, Cepeda, Sobrero, Guerreiro, Boasson ed Eenkhoorn, mentre Seranno, Smith e Zambanini hanno perso contatto. I 6 battistrada hanno proceduto per diversi chilometri con un gap di circa 2 minuti finchè in testa al gruppo non sono apparse le maglie della Bahrain-Victorius, la cui azione ha contribuito a far diminuire lo svantaggio: ai piedi della penultima salita, ai battistrada restava meno di un minuto. E così intorno ai -30, lungo l’Alto de El Jaramillo, Sivakov ha provato ad andare via tutto solo. Alle sue spalle l’unico a restare a galla è stato Cepeda che è poi riuscito a rientrare sul Francese una paio di chilometri più in là .
Dietro nel frattempo Rafal Majka (UAE Team Emirates) aveva decisamente aumentato l’andatura, dando il là ad un primo attacco di Enric Mas (Movistar Team) su cui hanno immediatamente chiuso proprio i corridori dell’UAE.
Lungo l’ultima salita di giornata Sivakov ha di nuovo, e questa volta definitivamente, staccato Cepeda, mentre nel gruppo principale la Bahrain-Victorius aveva prodotto una decisa accelerazione, prologo di ben 3 attacchi sferrati da Jack Haig, tutti rintuzzati direttamente dalla maglia gialla di Tadej Pogacar. Lo sloveno, evidentemente non sazio dopo la prima scorpacciata di vittorie, ha poi allungato ai -13 con un’accelerazione partita quando era in fondo al gruppetto dei migliori. L’unico a resistere alla progressione del fuoriclasse Sloveno è stato Enric Mas che nel giro di poche decine di metri è riuscito a riportarsi faticosamente sulle ruote di Pogacar. Il nuovo duo inseguitore ha raggiunto e staccato Sivakov poco prima dello scollinamento, lanciandosi lungo la discesa con un margine di una dozzina di secondi su quel che restava del drappello dei big. Ai -5 sulle loro ruote è riuscito a rientrare il funambolo Mohoric, ma il vincitore dell’ultima Sanremo si è subito arreso sulle prime rampe del penultimo strappetto preso in testa da Mas con Pogacar alla sua ruota. Di lì a poco sulla coppia di testa si sono riportati Mikel Landa (Bahrain-Victorius), Lorenzo Rota (Intermarché-Circus-Wanty) e Andreas Kron (Lotto-Dsnty).
Ai -600 Mas ha provato una nuova accelerazione, ma così come accaduto 2 giorni fa, Pogacar gli si è subito messo a ruota per poi accelerare ulteriormente negli ultimi 200 metri. Lo Sloveno ha così tragliato il traguardo con 3″ su Mas, 9″ sul bravissimo Rota, 12″ su Landa e 21″ su Santiago Buitrago (Bahrain-Victorius) che ha preceduto Nick Schultz (Israel-Premier Tech) e Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers). 10° a 32″ dal vincitore Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) caduto senza conseguenze nel finale.
La classifica generale vede sempre più saldamente al comando Tadej Pogacar. Sale al secondo posto Mikel Landa (a 1′14″) che scavalca il compagno Buitrago (a 1′19″). Rodriguez resiste al 4° posto (a 1′35″) davanti ad un Enric Mas (5° a 1′54″) sembrato in ottime condizioni. Decisamente più lontano Geoghegan Hart, 6° a 2′43″.
Domani ultima tappa: i corridori partiranno da Otura per giungere ad Alhaurin de la Torre al termine di 181 km ancora una volta complicati in cui dovranno affrontare 4 gpm. Tra questi spicca il Puerto del Sol (17 km al 5%) posto a metà tappa. Gli ultimi 30 km, in prevalenza pianeggianti, potrebbero favorire l’arrivo di una fuga.
Pierpaolo Gnisci