AD ALCALA’ DE LOS GAZULES E’ SEMPRE “TIME” WELLENS. DOMINIO UAE, POGACAR SEMPRE LEADER.
Continua senza interruzioni la supremazia dell’UAE Team Emirates in Andalucia. Dopo la doppietta messa a segno da Pogacar nelle prime due tappe, è stato oggi il turno del redivivo Tim Wellens che aveva già vinto ad Alcalà de los Gazlues 5 anni fa. Il belga è entrato nella fuga di giornata e ha poi staccato i compagni d’avventura sullo strappo finale tornando alla vittoria dopo quasi un anno di digiuno.
Resta quasi immutata la classifica generale che vede sempre in testa l’insaziabile Tadej Pogacar. Alle sue spalle Santiago Buitrago (Bahrain-Victorius) a 48″ e la coppia formata da Mikel Landa (Bahrain-Victorius) e Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) a 52″.
La terza tappa della Vuelta a Andalucia prevedeva il via da Alcalá de Guadaira e l’arrivo ad Alcalá de los Gazules dopo 161 chilometri prevalentemente pianeggianti. Il primo gpm di giornata, l’Alto de Medina Sidonia (3.1 km al 5.9%), era posto infatti soltanto al km 130. Il finale però non era affatto banale visto che l’arrivo, modificato rispetto al percorso originario a causa del forte vento che ha condizionato la tappa, era posto in cima ad uno strappo.
La corsa è stata caratterizzata da una fuga di ben 22 corridori partita dopo una decina di chilometri dal via. Il drappello di testa era formato da: Samuele Battistella (Astana Qazaqstan Team), Dries De Bondt, Samuel Gaze e Stefano Oldani (tutti e tre dell’Alpecin-Deceuninck), Edoardo Zambanini (Bahrain-Victorius), Connor Swift e Salvatore Puccio (Ineos Grenadiers), Laurenz Rex (Intermarchè-Circus-Wanty), Gorka Izagirre (Movistar Team), Felix Engelhardt (Team Jayco-AlUla), Tim Wellens e Domen Novak (UAE Team Emirates), Cyril Barthe e Josè Manuel Diaz (Burgos-BH), Joel Nicolau (Caja Rural-Seguros RGA), Erik Fetter e Davide Bais (Eolo-Kometa), Ibai Azurmendi (Euskaltel-Euskadi), Hugo Houle (Israel-Premier Tech), Liam Slock (Lotto-Dstny), Pierre Latour e Geoffrey Soupe (Total Energies).
Il gruppo ha lasciato andare e così i fuggitivi hanno rapidamente guadagnato un margine significativo (3′45″ al km 30).
Di lì a poco è giunta la notizia dello spostamento del traguardo a causa delle forti raffiche di vento (fino a 75 km/h) previste per il tratto finale. La linea d’arrivo, inizialmente posta in cima ad uno strappo di 1.2 km al 10.7%, è stata rilocata a Plaza Alameda de la Cruz, circa 500 metri più in basso.
L’andazzo della corsa non è però cambiato con i battistrada che hanno continuato a guadagnare, procedendo di comune accordo fino agli ultimi 10 km, quando ha avuto inizio una sequenza infinita di attacchi che ha visto tra i protagonisti i vari Rex, Bais, Oldani, Latour, Barthe, De Bondt e Puccio. L’attacco più incisivo è stato quello partito intorno ai -5 ad opera di Rex, raggiunto poco dopo dallo scatenato De Bondt. Il duo belga ha guadagnato un piccolo margine, ma è stato poi ripreso in cima al penultimo strappo -4). Subito dopo, in un breve tratto di discea, hanno allungato Battistella, Houle e Diaz. Il nuovo trio di testa ha imboccato lo strappo finale con un leggerissimo vantaggio sugli inseguitori ma si è subito arreso già lungo le prime rampe. A quel punto è partita l’accelerazione di Tim Wellens che non ha lasciato scampo agli altri fuggitivi e si è lanciato verso la sua prima vittoria in maglia UAE. Piazza d’onore per Latour (a 14″) che ha preceduto Battistella e Swift (entrambi a 15″). Quinta posizione per Laurenz Rex (16″) giunto insieme agli italiani Bais e Zambanini.
Resta quasi immutata la classifica generale che vede sempre saldamente in testa uno strepitoso Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) davanti a Santiago Buitrago (Bahrain-Victorius), secondo a 48″, e alla coppia formata da Mikel Landa (Bahrain-Victorius) e Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) a 52″. Seguono Enric Mas (Movistar Team) ad 1′47″ e Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers) a 2′12″.
Domani si torna a salire nella 4a tappa, con partenza da Olvera e arrivo ad Iznà jar al termine 165 km particolarmente mossi. I corridori negli ultimi 60 km dovranno affrontare ben 5 salite di cui 3 classificate come gpm (due di terza e uno di seconda categoria). Dalla cima dell’ultima ascesa, il Fuentes de Cesna (4.3 km al 4.7%) mancheranno poco meno di 10 km, quasi tutti in discesa. Una frazione che potrebbe nuovamente sorridere ai fuggitivi di giornata.
Pierpaolo Gnisci