POGACAR ESPUGNA ANCHE LA FORTALEZA, LO SLOVENO SEMPRE PIU’ SOVRANO DELL’ANDALUSIA
Inarrestabile. Se dovessimo utilizzare un solo termine per definire il Tadej Pogacar di inizio 2023, questo sarebbe probabilmente quello più appropriato. Lo Sloveno, già vincitore lunedì tra gli sterrati di Jaèn e ieri nella frazione d’apertura della Ruta del Sol, conferma il suo strapotere con un’altra vittoria, la terza in appena tre giorni di corsa. Insomma, non si poteva far di meglio. Il leader indiscusso dell’UAE Team Emirates si è imposto in cima al duro strappo che ha portato i corridori ad Alcalá la Real, lasciandosi alle spalle (a 4″) un drappello formato da Enric Mas (Movistar Team), Santiago Buitrago e Mikel Landa (entrambi della Bahrain-Victorius). Pogacar consolida così il suo primato, già ampiamente al sicuro dopo il numero esibito ieri.
La seconda tappa della Vuelta a Andalucia, 156 km da Diezma ad Alcalá la Real, presentava un percorso più semplice rispetto alla frazione d’apertura, ma comunque insidioso. I gpm in programma erano 4: il Puerto del Zegri (4.5 km al 4.5%) al km 48, Los Rosales (4.4 km al 5.3%) al km 90, il Puerto de la Hoya de Charrilla (10.3 km al 3.5%) al km 133 ed infine il breve ma durissimo strappo che avrebbe condotto i corridori ad Alcalá la Real (poco meno di 1 km all’11.5% in parte in pavè).
Dopo un primo tentativo di una dozzina di corridori (tra cui Matej Mohoric e Alessandro Covi) partito al km 0 e neutralizzato grazie al lavoro degli uomini di Ineos Grenadiers e Intermarchè-Circus-Wanty ai -100, in testa alla corsa (ai -94) si è portata la coppia formata da Geoffrey Soupe (TotalEnergies) e Brent Van Moer (Lotto-Dstny). L’azione del duo franco-belga, partita quando mancavano 94 km all’arrivo, è durata ben poco esaurendosi dopo una ventina di km.
La fuga buona è partita così soltanto lungo la seconda salita di giornata, quella di Los Rosales, quando ben 9 atleti sono riusciti ad evadere dal plotone: l’attivissimo Matej Mohoric (Bahrain-Victorius), il duo dell’Intermarchè formato da Lorezo Rota e Georg Zimmermann, Dylan Teuns (Israel-Premier Tech), Antonio Nibali (Astana Qazaqstan Team), Chris Juul-Jensen (Team Jayco-Al’Ula), Axel Laurance (Alpecin-Deceuninck), Davide Bais (Eolo-Kometa) e infine Alan Jousseaume (TotalEnergies), quest’ultimo primo allo scollinamento.
Il gruppo ha lasciato andare, ma ha sempre mantenuto i battistrada a debita distanza (gap di circa 2′ ai -45). La corsa è esplosa lungo le prime e durissime rampe (2.1 km al 13.1%) del terzo gpm di giornata, il Puerto de la Hoya de Charrilla. Il primo attacco è stato inferto ai -28 da Mikel Landa (Bahrain-Victorius) con il solo Tadej Pogacar a resistergli a ruota. Lo sloveno non si è accontentato e ha contrattaccato lasciando sul posto il basco e riportandosi sui reduci della fuga ovvero Rota, Zimmermann, Mohoric e Teuns. A quel punto però Pogacar non ha voluto affondare il colpo e così in prossimità del gpm (vinto da Rota) sul gruppetto di testa si sono riportati Landa, il suo compagno Santiago Buitrago, Enric Mas (Movistar Team) e Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers).
Il drappello di testa ha proceduto di comune accordo fino ai -3, quando Rota ha provato a rompere gli equilibri proprio mentre stavano per rientrare Damiano Caruso (Bahrain-Victorius), Rafal Majka (UAE Team Emirates) e Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers). 500 metri dopo a provarci è stato il compagno di squara Zimmermann ma, come prevedibile, la corsa si è decisa soltanto sul duro strappo finale. Il primo a muoversi, proprio all’inizio del tratto in pavè (ai -400), è stato Enric Mas. L’unico in grado di reggere l’accelerazione del Maiorchino è stato Pogacar che è poi passato in testa ai -200 realizzando un clamoros tris. Lo sloveno ha tagliato il traguardo con 4″ su Mas, Buitrago, Landa e Rodriguez. 6° a 17″ un ottimo Lorenzo Rota che ha preceduto Teuns (a 17″), Geoghegan Hart (a 21″), Caruso (a 33″) e Zimmermann (10° a 36″).
Pogacar ora guida con 48″ su Buitrago e 52″ sulla coppia formata da Landa e Rodriguez. Seguono, decisamente più distanti, Enric Mas (5° ad 1′47″), Geoghegan Hart (6° a 2′12″), Damiano Caruso (7° a 2′22″), Majka (8° a 2′51″). Chiudono la top ten Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers) e Jack Haig (Bahrain-Victorius) entrambi a 2′52″ dallo scatenato sloveno.
Domani 3a tappa, da Alcalà de Guadira ad Alcalà de los Gazules per un totale di 161 km. Sarà la tappa altimetricamente meno impegnativa della Vuelta a Andalucia. Il percorso infatti presenterà un unico gpm, l’Alto de Medina Sidonia (3.1 km al 5.9%) posto a poco più di 30 km dall’arrivo. Il finale sarà però ancora una volta insidioso, vista la presenza di un altro strappo decisamente duro (1.2 km al 10.7% di pendenza media) che decreterà il vincitore di giornata.
Pierpaolo Gnisci