DÉMARE FA IL POGACAR ALLA PARIGI TOURS. BIS DEL FRANCESE DOPO LA VITTORIA DELLO SCORSO ANNO
La Parigi-Tours si conferma corsa dura ed aperta a mille soluzioni. Sterrati e cotes nella seconda parte del percorso alimentano le speranze dei fuggitivi che vengono ripresi soltanto a poco più di 1 km dall’arrivo. E’ Arnaud Demare (Team Groupama FDJ) a bissare il successo dello scorso anno davanti ad Edward Theuns (Team trek Segafredo) e Sam Bennett (Team BORA Hansgrohe).
La Parigi Tours conferma il percorso degli ultimi anni in cui la corsa che chiude il calendario francese – se si eccettua la Chrono des Nations di domenica prossima riservata ai cronomen – non vede più come una volta il probabile arrivo di una volata di gruppo sulla mitica Avenue de Grammont ma una lotta serrata tra diversi tipi di ciclisti. Otto cotes e dieci settori di sterrato si alterneranno dal km 143 al km 204, prima degli ultimi 10 km pianeggianti. Tra i partenti è presente Arnaud Demare (Team Groupama FDJ), vincitore nel 2021, ma saranno tanti e variegati i suoi avversari, a partire da un Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck) che ha battuto proprio il francese pochi giorni fa nella Parigi – Bourges. Da segnalare anche la presenza di Christophe Laporte (Team Jumbo Visma), recente vincitore della Binche – Chimay – Binche, anch’egli in ottima forma visto che è ancora fresco l’argento mondiale di Wollongong. Se ieri al Giro di Lombardia sono stati Vincenzo Nibali ed Alejandro Valverde ad aver chiuso la carriera, oggi tocca a Philippe Gilbert (Team Lotto Soudal), Sebastian Langeveld (Team EF Education EasyPost) ed a Niky Terpstra (Team TotalEnergies). Dopo la partenza da Chartres, a sud di Parigi, il ritmo era subito elevato e diversi ciclisti partivano all’attacco per provare a inserirsi nella fuga di giornata. Al km 7 in tre riuscivano ad avvantaggiarsi sul gruppo: Alexis Gougeard (Team B&B Hotels KTM), Jonas Abrahamsen (UNO-X Pro Cycling Team) e Clement Carisey (Team Go Sport – Roubaix Lille Metropole). Dopo 23 km il vantaggio dei tre di testa era di oltre 1 minuto sul gruppo inseguitore, mentre si segnalavano le cadute di Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) e di Benoit Cosnefroy (Team AG2R Citroen), apparentemente senza conseguenze. Al km 33 Maël Guégan (Team U-Nantes Atlantique) e Romain Cardis (Team St Michel-Aubert 93) raggiungevano la testa della corsa. La fuga definitiva si componeva così di cinque uomini. Dopo 50 km il vantaggio della fuga era salito a 4 minuti e 30 secondi. Il vantaggio massimo della fuga arrivava a sfiorare i 7 minuti intorno al km 80, dopodichè gli uomini del Team Groupama FDJ e del Team Deceuninck Alpecin giungevano in forze in testa al gruppo a comandare l’inseguimento. All’inizio della Côte de Limeray, prima ‘salita’ della corsa posta al km 146.1, a cui seguiva il primo tratto in sterrato di 900 metri, il vantaggio dei cinque fuggitivi era sceso a 5 minuti, mentre nel gruppo si verificava qualche caduta di troppo. Tra le vittime si segnalavano anche Langeveld e Terpstra. A 68 km dalla conclusione un’altra caduta di una decina di ciclisti annoverava tra gli altri Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck) ed Anthony Turgis (Team TotalEnergies). Dal gruppo uscivano Sam Bennett (Team BORA Hansgrohe) e Kim Heiduk (Team INEOS). A 60 km dall’arrivo la fuga aveva 3 minuti e 35 secondi di vantaggio sui primi due inseguitori mentre il gruppo principale inseguiva a 3 minuti e 50. Nei primi tratti in sterrato iniziavano gli attacchi veri e propri anche nel gruppo principale, che si allungava vistosamente. Tra i protagonisti di questi attacchi era presente anche Luca Mozzato (Team B&B Hotels KTM). A 50 km dall’arrivo si segnalava il ritiro di Arnaud De Lie (Team Lotto Soudal). A 40 km dalla conclusione il gruppo di testa aveva 2 minuti di vantaggio su un primo drappello di inseguitori formato da Bennett, Heiduk, Mozzato, Clement Russo (Team Arkea Samsic) ed Alex Kirsch (Team Trek Segafredo). A 31 km dall’arrivo Cosnefroy si fermava a bordo strada per cambiare la sua bici. Il gruppo principale aveva accelerato notevolemente ed il suo ritardo dalla testa della corsa era sceso ad 1 minuto e 40 secondi quando mancavano 30 km alla fine. Gougeard era il primo ciclista ad alzare bandiera bianca nel gruppo di testa mentre Carisey era fermato da una foratura. Il gruppo inseguitore era sempre più vicino alla testa della corsa, con il Team Jumbo Visma a fare l’andatura. I tre ciclisti rimasti in testa iniziavano il penultimo tratto in sterrato a 22 km dal termine, Peu Morier, uno dei più lunghi visto che misurava 1 km e 600 metri. A 17 km dall’arrivo Cosnefroy, che aveva stretto i denti dopo la caduta patita nella prima parte di gara, si sfilava dal gruppo. Lo sterrato di Rochecorbon e la successiva cote che portava lo stesso nome erano le ultime due vere difficoltà che fuggitivi e gruppo inseguitore affrontavano a 13 km dall’arrivo. Abrahamsen restava da solo in testa all’inizio della cote de Rochecorbon, mentre il gruppo tirato questa volta dal Team Cofidis iniziava a vedere le ruote dei fuggitivi. A 7 km dall’arrivo restavano in testa Abrahamsen, Heiduk, Kirsch ed Olivier Le Gac (Team Groupama FDJ). A 6 km dall’arrivo il quartetto di testa aveva 15 secondi di vantaggio sul gruppo. Un‘improvvisa accelerazione del Team Arkea Samsic e del Team Trek Segafredo consentiva al gruppo di riprendere i quattro ciclisti in testa a poco più di 1 km dall’arrivo. Il Team Groupama FDJ tirava alla perfezione per Arnaud Demare che andava a bissare il successo dello scorso anno davanti ad Edward Theuns (Team Trek Segafredo) ed a Sam Bennett (Team BORA Hansgrohe). Chiudevano la top five Simone Consonni (Team Cofidis) e Luca Mozzato (Team B&B Hotels KTM). Demare finisce in crescendo la stagione, proprio come lo scorso anno.
Giuseppe Scarfone

Anche nel 2002 la Parigi-Tours finisce nel palmares del velocista transalpino (Getty Images Sport)