LA CLASSE E L’ACQUA. VAN VLEUTEN E BACKSTEDT ORI MONDIALI. L’ITALIA E’ BRONZO CON SILVIA PERSICO
Annemiek van Vleuten vince sotto la pioggia il suo secondo mondiale in carriera grazie ad una formidabile accelerazione all’ultimo km. L’olandese non viene più ripresa dal gruppo che si gioca l’argento con la belga Lotte Kopecky che ha la meglio su una comunque brava Silvia Persico, bronzo. Tra le donne juniores, la britannica Zoe Backstedt conquista il secondo oro mondiale dopo quello conquistato nella prova a cronometro. Domani cala il sipario sui Mondiali australiani con l’attesa prova in linea uomini elite.
La prova in linea donne elite parte, come per gli uomini elite, da Helensburg e si conclude a Wollongong dopo sei giri del circuito cittadino. Nella prima parte di corsa, scendendo lungo la costa verso sud, si affronterà il Mount Keira, lungo 6 km e 500 metri con la pendenza media del 6.2%. Le squadre sulla carte più attrezzate per la lotta alla medaglia d’oro sono l’Olanda e l’Italia, che schierano entrambe cicliste che sono già salite sul podio come Marianne Vos, Annemiek van Vleuten, Ellen van Dijk, Elisa Balsamo, Elisa Longo Borghini e Marta Bastianelli. Elisa Balsamo tra l’altro è campionessa del mondo uscente e vorrà certamente rimettersi in gioco e sfidare le avversarie olandesi di sempre. Al di fuori di Olanda e Italia da tenere presente altre cicliste di prima fascia come la danese Uttrup, l’australiana Brown, la polacca Niewiadoma, la tedesca Lippert, eccetera. Dalla prova in linea juniores della mattina e dalle gare maschili di ieri, juniores e under 23, abbiamo visto come le fagianate possono essere protagoniste nel finale ed essere decisive per le sorti della corsa. Per una positività al covid non partivano l’olandese Demi Vollering e le austriache Christina e Kathrin Schweinberger. Dopo i primi attacchi e tentativi di fuga che vedevano impegnate, tra le altre, Gladys Verhulst (Francia), Nina Berton (Lussemburgo), Rebecca Koerner (Danimarca) e Daryna Nahuliak (Ucraina), si formava la vera e propria fuga di giornata intorno al km 55 grazie all’azione di Caroline Andersson (Svezia), Julie van de Velde (Belgio) ed Elynor Backstedt (Gran Bretagna). All’entrata del circuito di Wollongong il terzetto di testa aveva 40 secondi di vantaggio sul gruppo, tirato principalmente da Australia, Italia e Olanda. La Andersson era la prima a rialzarsi dal drappello di testa e veniva raggiunta dalla francese Aude Biannic quando mancavano 75 km all’arrivo. Anche Elena Cecchini (Italia) provava l’azione solitari ma veniva ripresa dal gruppo, che rientrava prima sulla Biannic e sulla Andersson e poi sulla coppia di testa Van de Velde-Backstedt quando mancavano 55 km alla conclusione. A 50 km dalla conclusione il gruppo principale era già molto ridotto ed anche la pioggia contribuiva a rendere duro un percorso che si era rivelato tale anche per le prove precedenti. Il penultimo passaggio sul Mount Pleasant vedeva in testa Elisa Longo Borghini (Italia), Liane Lippert (Germania), Cecilie Uttrup Ludwig (Danimarca), Ashleigh Moolman (Sudafrica) e Katarzyna Niewiadoma (Polonia), che riuscivano ad evadere da un gruppo di una trentina di unità . Era l’Olanda impegnata nell’inseguimento. Il quintetto in testa veniva ripreso a 13 km dall’arrivo. Sull’ultima ascesa verso il Mount Pleasant erano ancora le cinque cicliste poc’anzi citate ad attaccare nuovamente ed a spezzare ancora di più il gruppo principale. Restavano in nove al loro inseguimento, quando mancavano 5 km all’arrivo. Il ricongiungimento, sotto l’azione principalmente della Svizzera e di una scatenata Marlen Reusser, che aveva tentato anche una sortita prima dell’ultimo passaggio sul Mount Pleasant, avveniva proprio sotto lo striscione dell’ultimo km. A 800 metri dall’arrivo scattava Annemiek van Vleiten. La ciclista olandese, che alla partenza sembrava in precarie condizioni a causa della frattura al gomito rimediata nella staffetta mista a cronometro, dava una dimostrazione di forza e di classe senza eguali, mantenendo la testa spingendo sui pedali ed andando a conquistare la medaglia d’oro mentre alle sue spalle le altre cicliste si lanciavano in volata. Ad 1 secondo di ritardo si classificava seconda e medaglia d’argento la belga Lotte Kopecky mentre il bronzo andava a Silvia Persico. Chiudevano la top five La tedesca Lippert in quarta posizione e la danese Ludwig in quinta posizione. Da segnalare anche il decimo posto di Elisa Longo Borghini. Van Vleuten, dopo il titolo iridato del 2019 e gli argenti del 2017 e del 2018, alla soglia dei 40 anni si conferma atleta di classe e vince il suo secondo Mondiale con un’azione che resterà scolpita nella memoria di tifosi e appassionati. Tra le donne juniores, prova di forza della britannica Zoe Backstedt che, già oro nella prova a cronometro, sfrutta le sue qualità di formidabile passista e non lascia scampo alle sue avversarie. Backstedt vince in solitaria conquistando la medaglia d’oro davanti alla francese Eglantine Rayer ed all’olandese Nienke Vinke, che tagliano il traguardo a 2 minuti e 7 secondi di ritardo dalla britannica. Completano la top five l’italiana Francesca Pellegrini in quarta posizione e la giapponese Maho Kakita in quinta posizione. Nella top ten si segnala anche l’ottavo posto di Eleonora Ciabocco. Domani i mondiali si concludono con l’attesa prova degli uomini elite. Van Aert ed Evenepoel per il Belgio, Alaphilippe per la Francia e Pogacar per la Slovenia sembrano partire avvantaggiati sul resto della compagnia ma le caratteristiche del circuito di Wollongong, sommate alla distanza di 270 km, potrebbero rimescolare le carte in tavola e favorire qualche outsider.
Antonio Scarfone

Annemiek van Vleuten vince i Campionati del Mondo di Wollongong (foto: Getty Images)