TRIS DI CARAPAZ A NAVACERRADA. L’ECUADORIANO VINCE ANCORA, SUA ANCHE LA MAGLIA A POIS. EVENEPOEL CONTROLLA, LA VUELTA E’ SUA.

settembre 10, 2022
Categoria: News

Nel giorno che consacra ufficiosamente Remco Evenepoel (Quick Step Alpha Vynil) quale vincitore della Vuelta a Espana 2022, Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) coglie la terza vittoria di tappa, chiudendo in bellezza una corsa che nella prima metà gli aveva riservato ben poche soddisfazioni. Carapaz ha staccato nel finale i compagni di fuga, resistendo al ritorno del gruppo dei migliori giunto a pochi secondi dal Campione Olimpico. Alle spalle dell’Ecuadoriano Thymen Arensman (Team DSM) 2° a 8″ seguito dal terzetto formato da Juan Ayuso (UAE Team Emirates), Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) ed Enric Mas (Movistar Team) a 13″. Remco Evenepoel chiude 6° a 15″ e ipoteca la vittoria finale alla viglia della passerella finale di Madrid. Il belga ,che può vantare 2′05″ su Mas e oltre 5′ su Juan Ayuso, dopo l’arrivo si è lasciato andare in un pianto liberatorio che ha tradito tutte le sue emozioni.

La 20sima frazione della Vuelta, 181 km da Moralzarzal al Puerto de Navacerrada, rappresentava il classico giro dei colli di Madrid. Pronti via e già dopo pochi km i corridori erano attesi da un primo passaggio sul Puerto de Navacerrada (10 km al 6,8%) posto al km 34. Subito dopo la successiva discesa iniziava un tratto pianeggiante lungo una quarantina di chilometri e che terminava all’imbocco del secondo gpm, il Puerto de Navafrìa (10 km al 5,5%) la cui cima era posta al km 93. Dopo un’altra discesa e un tratto di flasopiano iniziava la sequenza finale composta dal Puerto de Canencia (7,3 km al 4,8%) ai -52, il Puerto de la Morcuera (9,2 km al 6,8%) ai -38 e infine il Puerto des Cotos (10,5 km al 5,6%). Dalla cima dell’ultima salita mancavano circa 7 km sostanzialmente piatti verso il traguardo del Puerto de Navacerrada. Una frazione ricca di salite (ben 47 km totali) ma priva di pendenze dure.

La fuga di giornata ha iniziato a prendere forma lungo il tratto di strada in leggera salita che anticipava il primo passaggio al Puerto de Navacerrada. Ad avvantaggiarsi è stato un drappello di 7 uomini: Clement Champoussin (AG2R Citroen Team), Ruben Fernández (Cofidis), Xandro Meurisse e Robert Stannard (Alpecin-Deceuninck), Daniel Navarro (Burgos-BH), Joan Bou (Euskaltel-Euskadi) e Simon Guglielmi (Team Arkea Samsic). Il gruppetto di battistrada, inseguito da Julien Bernard (Trek-Segafredo) e Jonathan Caicedo (EF Education-EasyPost), ha raggiunto 3 minuti di vantaggio sul gruppo ma poi, proprio ai piedi del Puerto de Navacerrada, la bagarre è nuovamente scoppiata grazie al ruolo giocato dagli uomini della Movistar, evidentemente intenzionati ad entrare in fuga col fine aiutare Enric Mas nel finale. Di conseguenza il vantaggio dei fuggitivi, da cui nel frattempo s’era staccato Joan Bou, è lettarlmente crollato, mentre dietro Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers), malconcio dopo la brutta caduta degli scorsi giorni, perdeva contatto dal gruppo tirato dai corridori della Quick Step. Il gruppetto di testa, diventato quintetto poichè Champoussin aveva perso contatto a circa 1 km dalla vetta, ha scollinato con pochi secondi sullo stesso Champoussin e Marc Soler (UAE Team Emirates). Poco dietro di loro una ventina di altri uomini venuti via di forza lungo la salita. Il gruppo maglia roja è invece transitato con circa 1′ di ritardo, mentre Carlos Rodriguez era già staccato di 2′20″.

Lungo la discesa Soler è riuscito a raggiungere i 5 battistrada, mentre Champoussin era stato ripreso dagli altri 20 inseguitori (a 30″): Nicolas Prodhomme (Ag2r Citroen Team), David De la Cruz e Vincenzo Nibali (Astana), Gino Mäder (Bahrain – Victorious), Sergio Higuita (BORA – hansgrohe), Jesús Herrada (Cofidis), Hugh Carthy (EF), Thibaut Pinot e Sebastién Reichenbach (Groupama – FDJ), Richard Carapaz (INEOS), Louis Meintjes (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), Rohan Dennis e Robert Gesink (Jumbo-Visma), Alejandro Valverde e Gregor Mühlberger (Movistar Team), Jan Polanc (UAE Team Emirates), Urko Berrade e Raúl García Pierna (Equipo Kern Pharma), Mikel Bizkarra e Joan Bou (Euskaltel – Euskadi). La situzione è rimasta sostanzialmente inalterata lungo il successivo fondovalle, con i 6 battistrada che potevano vantare circa 40-50 secondi sui 21 inseguitori e ben 6′30″ sul gruppo in cui nel frattempo era rientrato il 5° della generale, Carlos Rodriguez. L’equilibrio si è rotto intorno al km 70 quando Soler e Stannard hanno allungato sugli altri 4 battistrada che di li a poco sono stati ripresi dai contrattaccanti. Dietro erano invece gli uomini della Bora-Hansgrohe a fare il ritmo poichè il 10° posto di Jai Hindley era messo in pericolo dai fuggitivi. All’imbocco del Puerto de Navafrìa (km 83) Stannard e Soler avevano guadagnato un margine di 1′30″ sugli inseguitori e 5 minuti sul gruppo.
I contrattaccanti si sono risvegliati quando il vantaggio di Soler e Stannard aveva superato i 2′. Ad approfittare della rinnovata bagarre sono stati Pinot, Mader e Muhlberger che sono riusciti ad avvantaggiarsi sugli altri 22 inseguitori. In cima al Puerto de Navafrìa il terzetto inseguiva con 55 secondi di ritardo da Soler e Stannard, mentre il drappello di contrattaccanti era ancora segnalato a 2′. Il gruppo maglia roja, sempre tirato dalla Bora, continuava a viaggiare con circa 5 di ritardo. Il rincogiungimento tra i due gruppetti di testa è avvenuto ai 70. A quel punto il nuovo quintetto di battistrada aveva un margine di circa 1′10″ sul drappello dei 22 e i ’soliti’ 5 minuti sul gruppo principale. Gli inseguitori hanno continuato a recuperare nel tratto successivo finchè sono riusciti a rientrare sui 5 battistrada proprio in cima al terzo gpm, il semplice Puerto de Canencia (-55). Il gruppo, sempre tirato dalla Bora, si era avvicinato transitando con 3′30″ di ritardo.

Una volta iniziato il Puerto de la Morcuera, è tornata la bagarre nel gruppo di testa. Il primo a muoversi è stato Guglielmi. Quindi è stato il turno di Meintjes ed Higuita a cui si è poi aggiunto Carapaz. Dietro invece era la Movistar a prendere l’iniziativa aumentando il ritmo del gruppo. Il primo a farne le spese è stato il malconcio Rodriguez che ha nuovamente e definitiamente perso contatto dai migliori. Una volta esaurito il lavoro di Carlos Verona (il ritardo del gruppo era sceso a 2′30″) è partito immediatamente Enric Mas. Il capitano della Movistar ha messo in difficoltà Miguel Angel Lopez (Astana Qazaqstan Team), Thymen Arensman (Team DSM) e Joao Almeida (UAE Team Emirates) ma non il leader Evenepoel. Mas non ha avuto la forza di insistere e così c’hanno provato lo stesso Arensman e Juan Ayuso (UAE Team Emirates), ma il belga non aveva intenzione di lasciarli andare e il tutto si è rapidamente sgonfiato. Davanti invece, dietro al terzetto di testa s’era formato un altro drappello compostao da Valverde, Nibali, Gesink, Carthy, Champoussin, Mader e Reichenbach. Carapaz è transitato primo sul gpm del Puerto de la Morcuera, garantendosi la vittoria nella classifica dedicata agli scalatori. Il gruppo Evenepoel è transitato con 1′ di ritardo, ormai pericolosamente vicino ai battistada, mentre Rodriguez a quel punto perdeva già 1′ dai migliori.

Carapaz, Higuita e Meintjes hanno approcciato la salita finale con 30″ sul gruppo di Nibali e Valverde e oltre due minuti sul drappello dei big di classifica che si era rialzato dopo il gpm. Carapaz ha subito piazzato il suo scatto, lasciando sul posto Meintjes mentre Higuita è riuscito inizialmente a restargli a ruota. Dietro di loro erano rimasti all’inseguimento solo Mader e Gesink mentre dietro Polanc e Soler provavano a ridurre il gap del secondo gruppo inseguitore. Nel gruppo Evenepoel, il primo a muoversi è stato invece Lopez, seguito poi da Ayuso, Mas ed Evenepoel. Il distacco dalla coppia di testa a quel punto era sceso ad appena 30″ e così buona parte dei fuggitivi, compreso Meintjes, eran stati ripresi. Gli unici a resistere al ritorno dei big erano i due sudamericani: Higuita ha provato a sbarazzarsi di Carapaz ai -9, ma l’Ecuadoriano ha resistito ed è partito in contropiede lasciando sul posto il Colombiano. Dietro continuavano le scaramucce, ma senza produrre nessun effetto particolare. Carapaz è transistato per primo all’ultimo gpm davanti a Higuita e al gruppetto dei big, con Evenepoel in testa. Il corridore della Ineos è riuscito a resistere al ritorno del drappello di Evenepoel e ha così trovato la sua terza vittoria di una Vuelta che ne ha confermato le grandi qualita altetiche e tattiche. Alle sue spalle Arensman ha anticipato gli altri uomini di classifica tagliando il traguardo ad appen 8″ da Carapaz. Seguono Juan Ayuso, Jai Hindley ed Enric Mas a 13″ e quindi Evenepoel a 15″ insieme a Meintjes e Lopez. Quindi troviamo Joao Almeida a 17″ e Sergio Higuita a 32″.

In classifica generale Evenepoel mantiene 2′05″ di vantaggio su Enric Mas e 5′08″ sul giovanissimo Juan Ayuso, andando a comporre un podio formato per 2/3 da corridori iberici, evento che non accadeva da 8 anni. Per il Belgio si interrompe un digiuno nei grandi giri durato ben 44 anni (dal Giro d’Italia del 78 vinto da Johan de Muynck). Si ferma invece ai piedi del podio la Vuelta di Miguel Angel Lopez che chiude 4° a 5′56″ dal fenomeno belga. Guadagnano una posizione sia Joao Almeida che Thymen Arensman, rispettivamente 5° a 7′16″ e 6° a 7′56″, grazie alle difficoltà dell’altro giovane spagnolo Carlos Rodriguez, scivolato in 7a piazza (appena un secondo peggio di Arensman) a causa dei postumi della caduta subita pochi giorni fa. Chiudono la top ten Ben O’Connor (Ag2r Citroen Team), 8° a 10′30″, Rigoberto Uran (EF Education-EasyPost), 9° a 11′04″, e il vincitore del Giro d’Italia Jai Hindley (Bora-Hansgrohe), 10° 12′01″.

Domani è in programma la passeralla finale, con partenza da Las Rozas e arrivo in quel di Madrid dopo appena 96,7 km quasi completamente piatti. I corridori subito dopo la partenza dovranno percorrere un giro di un circuito ricavato attorno alla cittadina posta nord-ovest della capitale spagnola. Quindi, al km 36, giungeranno proprio a Madrid dove poco dopo entreranno nel circuito finale, lungo 5,5 km, che dovranno percorrere per ben 9 volte.

Pierpaolo Gnisci

Carapaz triz a Navacerrada (fonte:Getty Images)

Carapaz triz a Navacerrada (fonte:Getty Images)

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