CARAPAZ, VITTORIA BIS SULLA SIERRA DE LA PANDERA. EVENEPOEL PERDE TERRENO MA RESTA PRIMO

settembre 3, 2022
Categoria: News

Richard Carapaz (Team INEOS) coglie un prestigioso bis sulla Sierra de la Pandera attaccando nel tratto più duro della salita finale e resistendo al ritorno degli uomini di classifica, dai quali viene esclusa la maglia rossa Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl), vittima per la prima volta della fatica. Il belga resta in testa alla classifica generale ma i suoi avversari, a partire da Primoz Roglic (Team Jumbo Visma), sperano di riaprire il discorso per la vittoria finale.

Puerto de Siete Pilillas di terza categoria, Puerto de los Villares di seconda categoria e Sierra de La Pandera di prima categoria compongono il crescendo rossiniano degli ultimi 60 km della quattordicesima tappa che parte da Montoro e termina alla Sierra de la Pandera dopo 161 km. La terza ed ultima salita è praticamente il proseguimento della seconda ed in totale sono oltre 23 km di ascesa inframmezzati da alcuni tratti in pianura. Le pendenze più dure i ciclisti le troveranno tra il km 157 ed il km 160, dove in alcuni punti la strada si impenna fino al 17%. Una tappa certamente difficile dove gli uomini di classifica dovrebbero darsi battaglia e magari mettere in difficoltà Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl), anche se fino adesso il talento belga è sembrato inattaccabile. Dopo la partenza da Montoro il primo tentativo di fuga era effettuato da un terzetto con Vincenzo Nibali (Team Astana Qazaqstan), Robert Stannard (Team Alpecin Deceuninck) ed Hugh Carthy (Team EF Education EasyPost) ma il gruppo rispondeva subito e riprendeva i tre attaccanti. Nibali non si dava per vinto e ripartiva insieme a Jay Vine (Team Alpecin Deceuninck) ma anche questa volta il gruppo si riportava sulla coppia al comando nel giro di un paio di km. Riprovavano in cinque: Fred Wright e Gino Mader (Team Bahrain Victorious), Davide Villella e Bryan Coquard (Team Cofidis) e Lukasz Owsian (Team Arkea Samsic), ma anche questa volta il gruppo reagiva e annullava questo nuovo attacco. Intorno al km 45 ci riprovava un altro terzetto formato da Thomas De Gendt (Team Lotto Soudal), Yevgeniy Fedorov (Team Astana Qazaqstan) ed ancora Stannard. Al km 60 il gruppo tornava compatto mentre Juan Ayuso (UAE Team Emirates), che aveva avuto qualche problema nei km precedenti, rientrava anch’esso in gruppo scortato dai compagni di squadra. La fuga di giornata si formava infine intorno al km 85 grazie all’azione di 10 ciclisti: Clement Champoussin (Team AG2R Citroen), Alexey Lutsenko (Team Astana Qazaqstan), Luis Leon Sanchez (Team Bahrain Victorious), Bruno Armirail (Groupama FDJ), Richard Carapaz (Team INEOS), Filippo Conca (Team Lotto Soudal), Marco Brenner (Team DSM), Kenny Elissonde e Mads Pedersen (team Trek Segafredo) e Raul Garcia Pierna (Team Kern Pharma). All’inizio dell’ascesa verso il primo GPM del Puerto de Siete Pilillas, il vantaggio della fuga era di 3 minuti e 40 secondi. Era Carapaz a scollinare per primo. Pedersen vinceva il traguardo volante di Jaen posto al km 127.2. Il danese era il primo ciclista a staccarsi dalla testa della corsa quando veniva affrontato il secondo GPM del Puerto de los Villares. Sanchez scollinava in prima posizione e proseguiva l’azione insieme a Carapaz. Iniziava così la salita finale verso la Sierra de la Pandera, con il gruppo maglia rossa, forte di una cinquantina di unità, che inseguiva i due ciclisti di testa co circa 2 minuti e 40 secondi di ritardo. Era il Team Movistar con un generoso Alejandro Valverde a fare il forcing nel gruppo maglia rossa. Carapaz e Sanchez, ai quali si erano uniti Conca e Champoussin, iniziavano i due km più duri della salita finale, con pendenze sempre tra il 10 ed il 12%, avendo un vantaggio di 1 minuto e 45 secondi di ritardo sul gruppo maglia rossa tirato ora dal Team Jumbo Visma. L’azione della squadra olandese era il preludio all’attacco di Primoz Roglic che scattava a 3 km e mezzo dall’arrivo. Contemporaneamente, Evenepoel accusava le prime vere difficoltà di un GT e si staccava dal gruppo dei favoriti. Enric Mas (Team Movistar) e Miguel Angel Lopez (team Astana Qazaqstan) raggiungevano Roglic a 2 km dall’arrivo. Nel frattempo Carapaz teneva duro in testa e, favorito dall’ultimo km, con pendenze meno impegnative ed anche con un tratto in discesa, andava a conquistare una prestigiosa vittoria, bissando il successo ottenuto l’altro ieri a Penas Blancas. A 8 secondi di ritardo Lopez giungeva secondo davanti a Roglic terzo. Chiudevano la top five Joao Almeida (UAE Team Emirates) in quarta posizione a 27 secondi di ritardo e Carlos Rodriguez (Team INEOS), in quinta posizione a 36 secondi di ritardo. Evenepoel riusciva a non crollare e alla fine pagava 56 secondi di ritardo da Carapaz e 48 secondi di ritardo dalla coppia Lopez-Roglic. Il belga conserva la maglia rossa ma adesso il suo vantaggio su Roglic è sceso a 1 minuto e 49 secondi. Non si può ancora dire che la Vuelta si è riaperta ma Roglic adesso ha qualche certezza in più mentre Evenepoel qualcuna in meno. La quindicesima tappa di domani, lunga poco più di 152 km, precede il terzo ed ultimo giorno di riposo della Vuelta 2022. Si parte da Martos e dopo il facile GPM di terza categoria del Puerto del Castillo posto dopo 33 km, il finale di tappa riserva le due asperità maggiori, con l’Alto del Purche di prima categoria e l’arrivo di ‘categoria especial’ a Sierra Nevata, precisamente dal versante dell’Alto Hoya de la Mora. L’ultima salita misura oltre 22 km, con i primi 7 davvero impegnativi visto che la pendenza media raggiunge il 10%. Vedremo se Roglic riuscirà a rosicchiare ancora qualcosa ad Evenepoel in classifica generale e poi la terza settimana ci darà le sentenze definitive.

Antonio Scarfone

Richard Carapaz vince sulla Sierra de la Pandera (foto: Getty Images)

Richard Carapaz vince sulla Sierra de la Pandera (foto: Getty Images)

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