VINE CONCEDE IL BIS A COLLAU FANCUAYA. EVENEPOEL RAFFORZA LA LEADERSHIP.

agosto 27, 2022
Categoria: News

E’ ancora prematuro dire che è nata una stella, ma di sicuro il Jay Vine visto nelle ultime 48 ore lascia pensare che l’australiano nei prossimi anni potrebbe essere uno degli uomini da tenere più in considerazione nelle tappe di montagna. L’australiano, campione del mondo di E-Cycling, ha colto oggi il bis vincendo l’8a tappa della Vuelta, La Pola Llaviana-Collàu Fancuaya appena 2 giorni dopo la sua prima vittoria in assoluto in una corsa World Tour. Il corridore dell’Alpecin-Deceuninck è andato in fuga insieme ad altri 9 corridori, tra cui Thibaut Pinot (Groupam-FDJ) e Marc Soler (UAE Team Emirates) per poi staccarli inesorabilmente lungo la salita finale. Alle sue spalle, secondo posto per Marc Soler (a 43″) davanti a Rein Taaramae (Intermarchè-Wanty-Gobert Materiaux) giunto a 47″ insieme a Pinot. Bene Remco Evenepoel (Quick Step Alpha Vinyl) che ha forzato nel finale consolidando la sua leadership nella classifica generale. Il fiammingo ora guida con 28″ su Enric Mas (Movistar Team) e 1′01″ sul campione uscente Primoz Roglic (Jumbo-Visma).


L’8a tappa della Vuelta 2022 era lunga appena 153,4 km ma era piena zeppa di salite. La prima asperità, l’Alto della Colladona (7 km al 6,3%, 2a cat.) iniziava ad appena un manciata di km dal via. Dopo la successiva discesa ed un tratto di fondovalle, iniziava la seconda salita, l’Alto de la Mozqueta (7,2 km al 6%, 2 cat.) la cui vetta era posta al km 49. Il tratto successivo prevedeva altri tre gpm, questa volta di 3a categoria: l’Alto de Santo Emiliano (5,8 km al 5,3%) al km 67, il Puerto de Tenebredo (5,9 km al 5,5%) al km 99 e il Puerto de Perlavia (3,8 km al 7,9%) al km 115. Un ultimo tratto di fondovalle in leggera salita, anticipava l’ascesa finale che portava i corridori a Collàu Fancuaya (10,2 km al 7,9%), banco di prova decisamente interessante per il leader Evenepoel e per tutti gli aspiranti alla vittoria finale. Una tappa destinata a cambiare ulteriormente la fisionomia della classifica generale.

Pronti via e Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) ha subito provato ad evadere dal gruppo. Alle sue spalle si è immediatamente scatenata la bagarre con un Brandon McNulty (UAE Team Emirates) particolarmente attivo. Ai piedi della prima salita di giornata si è così formato un gruppetto di 7 uomini che comprendeva, oltre al Kazako e allo Statunitense, anche la coppia australiana dell’Alpecin-Deceuninck formata Jay Vine e Robert Stannard e poi Davide Villella (Cofidis), Elie Gesbert (Arkea-Samsic) e Mark Padun (EF Education-EasyPost). Di lì a poco dal gruppo, che non era troppo distante, è partito Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) a cui si sono immediatamente accodati Oscar Cabedo (Burgos-BH) e Rein Taaramae (Intermarchè-Wanty-Gobert Materiaux). Il terzetto è rientrato sul gruppo di testa nel giro qualche centinaia di metri, andando a formare un drappello di 10 corridori. Il ritmo del gruppo principale però non voleva calare, poichè molte squadre erano rimaste fuori dall’azione e così diversi altri corridori, tra cui Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) ed Alejandro Valverde (Movistar Team) sono man mano rientrati sulla testa della corsa. L’azione, diventata troppo numerosa e pericolosa per la maglia roja di Remco Evenepoel, ha scatenato la reazione della Quick Step Alpha Vinyl che ha provato a chiudere. Contemporaneamente, i battistrada avevano ulteriormente aumentato il ritmo per non farsi riprendere dal plotone. Ciò ha contribuito a selezionare sia il drappello di testa che il gruppo principale dal quale si erano staccati molti corridori. Vine e Soler hanno scollinato in testa allungando in discesa, mentre gli ex-compagni di fuga sono stati riassorbiti man mano dal gruppo. La bagarre è continuata senza tregua e i vari tentativi di rientrare su Soler e Vine si sono sprecati finchè, intorno al km 25, un gruppetto di 6 uomini formato da Mikel Landa (Bahrain-Victorius), Lucas Hamilton (Team BikeExchange-Jayco), Mads Pedersen (Trek-Segafredo), Bruno Armirail (Groupama-FDJ), Rein Taaramae e Alexey Lutsenko non è riuscito ad ottenere il ‘via libera’ dal plotone, rientrando sulla coppia di testa. Poco dopo dal gruppo principale sono evasi altri due corridori della Groupama col chiaro intento di rientrare sui battistrada: Thibaut Pinot e Sebastien Reichenbach. Al km 30 gli otto di testa avevano circa 50″ sul duo della Groupama ed 1′30″ sul gruppo principale che si era dato una calmata, pur non rialzandosi.

Nel tratto di fondovalle, Armirail si è volontariamete staccato dal gruppo di testa per aspettare i compagni di squadra e guidare l’inseguimento ai 7 battistrada. Il ricongiungimento si è consumato intorno al km 40, dando vita ad un plotoncino di testa formato da 10 corridori mentre il gruppo, sempre tirato dagli uomini di Evenepoel, si trovava già ad oltre 2 minuti di ritardo. A questo punto, la corsa ha decisamente cambiato volto. Dopo un avvio a dir poco scoppiettante, le acque si sono calmate: i fuggitivi hanno iniziato a procedere di comune accordo mentre il plotone continuava lentamente a perdere qualche secondo transitando ai -100 con circa 3′50″ di ritardo. Nei chilometri successivi è successo veramente poco: il gap si è stabilizzato intorno ai 4′10″/4′20″ mentre Jay Vine ha continuato a fare incetta di punti validi per la classifica della maglia a pois transitando per primo su tutti i gpm. Proprio ai fini della classifica dei gpm, da segnalare il ritiro di Victor Langellotti (Burgos-BH). Il monegasco, in testa alla graduatoria stamane, ha dovuto abbandonare a causa di una caduta.
Una volta entrati negli ultimi 30 km, il gruppo ha iniziato leggermente ad accelerare e difatti il gap ha iniziato la sua discesa, seppur molto lenta approcciando la salita finale con un distacco di 3′30″.

La corsa si è riaccesa proprio lungo l’ascesa finale. Il gruppo ha approcciato la salita guidato dagli uomini di Ineos e soprattutto Quick Step (molto attivo il campione del mondo Julien Alaphilippe), recuperando a vista d’occhio sul gruppetto di testa, dal quale avevano iniziato a perdere contatto i primi corridori: il gap ai -7 era sceso già a 2′30″. A quel punto davanti hanno capito che dovevano muoversi. Il primo a farlo è stato Lutsenko quando mancavano 6300 metri al traguardo. Il kazako così facendo ha però scatenato la reazione di Jay Vine che in contropiede è partito tutto solo. Alle sue spalle sono rimasti Soler, Pinot e Taaramae, ma ben presto l’australiano è riuscito a mettere tra se e i primi inseguitori un rassicurante margine di 30″ secondi. Dietro nel frattempo era salito in cattedra proprio Remco Evenepoel. Il belga ha impostato il suo ’solito’ ritmo facendo staccare man mano buona parte degli uomini di classifica. Alla sua ruota sono rimasti man mano solo Enric Mas (Movistar Team) e Primoz Roglic (Jumbo-Visma).
Vine ha tagliato il traguardo in solitaria con ben 43″ su Soler, 47″ sulla coppia Taaramae-Pinot. Quinto posto per Evenepoel (ad 1′20″) che ha regolato Mas e Roglic. Seguono Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco) e Carlos Rodriguez (Ineos-Grenadiers) ad 1′33″ e Sebastien Reichebach ad 1′42″. Più indietro LA coppia UAE formata da Jose Almeida e Juan Ayuso (2′10″).

La nuova classifica generale vede in testa sempre Evenepoel con 28″ su Mas e 1′01 su Roglic, salito dalla quarta alla terza posizione. Quindi troviamo Carlos Rodriguez ad 1′47″, Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers) ad 1′54″, Juan Ayuso a 2′02″ e Simon Yates a 2′05″. Chiudono la top ten provvisonria Almeida a 2′44″, Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) a 2′51″ e Ben O’Connor (Ag2r Citroen Team) a 2′59″.

Pierpaolo Gnisci

Bis di Vine alla Vuelta (fonte: Sprint Cycling Agency)

Bis di Vine alla Vuelta (fonte: Sprint Cycling Agency)

La nuova clas

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