HERRADA VINCE E SI COMMUOVE. I FUGGITIVI BEFFANO IL GRUPPO. EVENEPOEL RESTA LEADER

agosto 26, 2022
Categoria: News

Il giorno dopo il piccolo terremoto che ha lanciato Evenepoel in testa alla classifica generale, la Vuelta ha vissuto una tappa piuttosto tranquilla che ha premiato l’astuzia e l’esperienza di Jesus Herrada (Cofidis). Lo Spagnolo ha regolato allo sprint i quattro compagni di fuga superstiti, relegando Samuele Battistella (Astana Qazaqstan Team) ad un amaro secondo posto e il frettoloso Fred Wright (Bahrain-Victorius) al gradino più basso del podio. Beffati i velocisti che, almeno nelle previsioni della viglia, avrebbero dovuto giocarsi la vittoria di tappa. Remco Evenepoel (Quick Step Alpha Vinyl) resta comodamente in testa alla classifica conservando 21″ di vantaggio su Rudy Molard (Groupama-FDJ) e 28″ su Enric Mas (Movistar Team).

La 7a tappa del Giro di Spagna, 190 km da Camargo a Cistierna, incarnava per molti veri il classico caso della quiete dopo la tempesta. I primi 110 km erano sostanzialmente pianeggianti, dopodichè i corridori dovevano affrontare l’unica salita di giornata, il Puerto de San Glorio (19,3 km al 5,9% di pendenza media) la cui cima era posta a circa 65 km dal traguardo. Una volta scollinato e superata la successiva discesa, la strada ritornava ad essere nuovamente pianeggiante favorendo il rientro di chi aveva eventualmente perso terreno lungo la precedente ascesa. Una frazione che, almeno sulla carta, sembrava destinata a sorridere nuovamente agli sprinter, già protagonisi della 2a e della 3a tappa in terra d’Olanda.
Da segnalare la non-partenza di Andrea Vendrame e Jakko Hanninen. Il duo dell’Ag2r Citroen Team ha dovuto alzare bandiera bianca a causa della positività al covid.

Il primo tentativo di fuga è arrivato al km 4 grazie all’azione di Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) a cui un paio di chilometri dopo s’è aggiunto l’olandese Julius Van der Berg (EF Education-EasyPost). La coppia non ha però avuto molta fortuna e si è dovuta arrendere al ritorno del plotone nel giro di pochissime pedalate. Subito dopo è partita l’azione che ha poi caratterizzato l’intera frazione. Ad animarla 6 corridori: Samuele Battistella (Astana Qazaqstan Team), Omer Goldstein (Israel-PremierTech), Jesus Herrad (Cofidis), Jimmy Janssens (Alpecin-Deceuninck), Harry Sweeny (Lotto-Soudal) e Fred Wright (Bahrain Victorius). Il gruppo, tirato da Burgos-BH ed Euskaltel-Euskadi, ha provato a tenere vicino il sestetto con l’intento di rientrare sui battistrada, ma ha poi man mano mollato visto che i fuggitivi non avevano nessuna intenzione di rallentare. Ai -150 dall’arrivo il gap era già di 3 minuti e ha poi continuato a crescere fino a superare i 4′. Nel frattempo in testa al plotone erano arrivati gli uomini della Trek-Segafredo di Mads Pedersen e quelli del Team BikeExchange-Jayco per Kaden Groves. Il gap ha così iniziato lentamente a scendere, arrivando a circa 3′30″ quando i fuggitivi erano giunti ai piedi del Puerto de San Glorio.

Lungo l’ascesa, l’Israeliano Goldstein ha perso irrimediabilmente contatto dagli altri cinque fuggitivi, venendo poi ripreso dal gruppo sempre tirato dagli uomini della Trek. In questa fase il ritmo imposto dalla squadra americana ha fatto ulteriormente scendere il gap dai battistrada e contemporaneamente è riuscito a far perdere contatto ai principali velocisti: prima Tim Merlier (Alpecin-Deceuninck) e Pascal Ackermann (UAE Team Emirates) e successivamente anche Sam Bennett (Bora-Hansgrohe), Daniel McLay (Team Arkea-Samsic) e Kaden Groves. Allo scollinamento ai 5 fuggiviti restavano appena 2′40″ su un gruppo che sembrava destinato a riprendere i battistrada senza troppi patemi. La Trek ha continuato a tirare finchè da dietro non sono rientati tutte le ruote veloci precedentemente staccate. La ricomposizione del gruppo invece che accelerarne l’andatura, ha dato vita ad una fase di studio che ha consentito ai fuggitivi di mantenere il vantaggio praticamente inalterato: ai -40 il gap era ancora di 2′40″. Nei chilometri successivi è stata la Bora a prendere in mano le redini dell’inseguimento, ma evidentemente le energie rimaste nelle gambe dei corridori non erano tante e così il plotone ha sì guadagnato sui fuggitivi, ma non abbastanza da poterli mettere nel mirino: ai -15 il distacco era ancora superiore al minuto; ai -10 era appen inferiore (55″).

A quel punto i fuggitivi hanno capito che le possibilità di giungere al traguardo erano piuttosto alte e di conseguenza non hanno rallentato. Nel finale è stato soprattutto l’Inglese Wright a tenere alto il ritmo evitando che qualcuno degli altri fuggitivi potesse scappare via. Wright ha imboccato gli utimi 500 metri in testa al drappello, intenzionato a fare volata di testa. Alle sue spalle è però spuntato con grande furbizia Jesus Herrada che ha agilmente superato il britannico tenendo a bada anche Samuele Battistella partito colpevolmente in ritardo dalla 5a posizione. Per l’iberico è così giunta la seconda vittoria di tappa alla Vuelta (la prima nel 2019) della sua carriera. Una vittoria che lo ha particolarmente emozionato a giudicare dalla quantità di lacrime versate dopo aver tagliato per primo il traguardo. Battistella e Wright si sono dovuti accontentare dei gradini più bassi del podio dopo aver sbagliato entrambi la volata: il primo è partito troppo tardi, il secondo ha invece avuto il demerito d’aver anticipato troppo. Janssen e Sweeny si sono invece piazzati rispettivamente in quarta e quinta posizione. Alle loro spalle il gruppo (giunto a 29″) è stato regolato da Sam Bennett che ha battuto Jake Stewart (Groupama-FDJ), Kaden Groves, Mads Pedersen e Daniel McLay.

La classifica generale resta intatta, con Evenepoel (Quick Step Alpha Vinyl) che guida sempre con 21″ su Rudy Molard (Groupama-FDJ), 28″ su Enric Mas (Movistar Team), 1′01″ su Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e 1′12″ su Juan Ayuso (UAE Team Emirates). Seguono tre corridori dell’Ineos: Pavel Sivakov e Tao Geoghegan Hart (entrambi ad 1′27″) e Carlos Rodriguez ad 1′34″. Chiudono la top ten provvisoria Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco) 9° ad 1′52″ e Joao Almeida a 1′54″

Domani è in programma l’8a tappa che prevede un nuovo arrivo in salita. La frazione, che porterà i corridori da La Pola Llaviana a Collàu Fancuaya dopo 153 km, prevede ben 5 gpm prima della salita finale (10,2 km al 7,9 %), un’ascesa che potrebbe nuovamente portare i big della generale alla ribalta.

Pierpaolo Gnisci

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