ROGLIC, CHE GAMBA! PRIMOZ SENZA RIVALI A LAGUARDIA
L’insidioso arrivo in salita di Laguardia è pane per i denti di Primoz Roglic (Team Jumbo Visma), che con uno scatto dei suoi si impone nettamente davanti a Mads Pedersen (Team Trek Segafredo) ed Enric Mas (Team Movistar). Lo sloveno è la nuova maglia gialla e lancia già un segnale importante per il prosieguo della Vuelta.
Dopo il primo giorno di riposo ed il trasferimento dall’Olanda, la Vuelta riparte da Vitoria- Gasteiz per la quarta tappa con una tappa tipica dei Paesi Baschi, che prevede un GPM di seconda ed uno di terza categoria. Quest’ultimo è posizionato a 14 km dall’arrivo e può essere un interessante occasione per i puncheurs, anche se – fuga permettendo – la tappa dovrebbe avere il momento clou nell’ultimo km prima dell’arrivo a Laguardia, con pendenze in doppia cifra che scateneranno la bagarre anche tra i big di classifica. Sembra scontato il cambio di maglia rossa, visto che Edoardo Affini (Team Jumbo Visma) non ha le caratteristiche per mantenerla sulla ripida impennata finale; ecco quindi che Primoz Roglic può subentrare all’italiano al primo posto della classifica generale, visto che è un finale su misura per lui. Lo sloveno dovrà comunque stare attento a gente come Alejandro Valverde (Team Movistar), Julian Alaphilippe e Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl), Sergio Almeida (Team BORA Hansgrohe), eccetera, senza dimenticare qualche buon outsider che può dire la sua in arrivi come questo. Dopo la partenza da Vitoria-Gasteiz si formava la fuga di giornata grazie all’azione di sei uomini: Joan Bou (Team Euskaltel Euskadi), Ander Okamika (Team Burgos BH), Jarrad Drizners (Team Lotto Soudal), Alessandro De Marchi (Team Israel Premier Tech), James Shaw (Team EF Education EasyPost) ed Alexey Lutsenko (Team Astana Qazaqstan). Dopo 20 km il vantaggio della fuga era di 2 minuti e 30 secondi. Era il Team BORA Hansgrohe a farsi notare nelle prime posizioni del gruppo. La squadra tedesca puntava alla tripletta di Sam Bennett, anche se l’arrivo di oggi era più adatto a gente come Wilco Kelderman, Sergio Higuita e Jai Hindley. Bou scollinava per primo sul Puerto de Opakua, primo GPM della tappa, posto al km 61.9, diventando così il nuovo leader della specialità . A 75 km dal termine il vantaggio dei fuggitivi sul gruppo maglia rossa era stabile intorno ai 2 minuti. Okamika era il primo dei fuggitivi a rialzarsi, venendo ripreso dal gruppo. A 53 km dall’arrivo anche Drizners e Bou si rialzavano e così in testa alla corsa restavano solamente De Marchi, Lutsenko e Shaw. Un’improvvisa accelerazione del gruppo, tirato da BORA Hansgrohe e Jumbo Visma, riduceva ancora di più il vantaggio dei tre fuggitivi, che a 40 km dall’arrivo avevano soltanto 20 secondi da gestire. I fuggitivi riuscivano ad affrontare ancora in testa il traguardo volante di Lagran, posto al km 118.3. Era Shaw a transitare in prima posizione, proprio mentre il gruppo riprendeva i tre di testa. Sam Bennett (Team BORA Hansgrohe) era costretto a fermarsi a bordo strada a causa di una foratura ma ripartiva dopo l’intervento dell’ammiraglia. Il Team Trek Segafredo approfittava delle difficoltà di Bennett, leader della classifica a punti, per accelerare e distanziare l’irlandese, favorendo Mads Pedersen che a questo punto faceva un pensierino alla vittoria di tappa, o almeno ad un buon posizionamento all’arrivo, per rosicchiare qualche punto proprio nei confronti di Bennett. Sul Puerto de Herrera, secondo GPM di tappa, era il Team Jumbo Visma a prendere le redini della corsa, aumentando ulteriormente il ritmo. Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) scollinava in prima posizione e Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) si metteva in testa allungando il gruppo. Era il Team INEOS a mettersi in testa al gruppo quando mancavano 5 km alla conclusione. Anche il Team Movistar era molto attivo. L’ultimo km, altimetricamente il più difficile, vedeva una grossa bagarre per guadagnare le prime posizioni. Era Roglic a sferrare l’attacco decisivo a circa 200 metri dall’arrivo, mantenendo una frequenza di pedalata impressionante che nessun altro riusciva ad eguagliare. Lo sloveno vinceva nettamente davanti a Mads Pedersen (Team Trek Segafredo) ed Enric Mas (Team Movistar). Chiudevano la top five Quentin Pacher (Team Groupama FDJ) in quarta posizione e Pavel Sivakov (Team INEOS) in quinta posizione. Roglic ottiene la terza vittoria stagionale dopo essersi già imposto nella settima tappa della Parigi – Nizza e nella prima tappa del Giro dei Paesi Baschi; la quarta, se consideriamo anche la cronosquadre di Utrecht, sempre alla Vuelta. Fatto sta che lo sloveno ha dato già un bel segnale per le gerarchie della corsa spagnola, balzando al comando della classifica generale con 13 secondi di vantaggio su Sepp Kuss (Team Jumbo Visma) e 26 secondi di vantaggio su Ethan Hayter (Team INEOS). Domani Paesi Baschi ancora protagonisti con la quinta tappa da Irun a Bilbao, lunga quasi 188 km. In particolare la seconda metà del percorso è costellata di GPM, ben cinque in 80 km, con la doppia scalata dell’Alto del Vivero, nei dintorni di Bilbao, salita spesso affrontata durante il Giro dei Paesi Baschi. Dal secondo scollinamento mancheranno circa 14 km all’arrivo, per cui la probabile volata finale vedrà protagonista un gruppo quasi certamente frazionato.
Giuseppe Scarfone

Primoz Roglic vince a Laguardia (foto: Tim de Waele/Getty Images)