L’EMILIA TIRA LA VOLATA A GESINK: DESTINAZIONE LOMBARDIA
Il Giro dell’Emilia, con il duro strappo di San Luca da ripetere cinque volte, ha tirato la volata all’imminente Giro di Lombardia, facendo decollare le quotazioni dell’olandese Gesink, che così si candida ad essere uno dei protagonisti di spessore della prossima edizione della “classica delle foglie morte”. La corsa bolognese ha confermato il momento favorevole di altri attesi corridori, come Michele Scarponi, primo degli italiani a tagliare il traguardo. Dignitosa la prova di Pozzovivo, mentre ha dimostrato una lieve flessione Riccardo Riccò, reduce dal successo nella Coppa Sabatini.
Fotografie di Giuseppe de Socio
Robert Gesink fa il bis in cima al San Luca aggiudicandosi per il secondo anno consecutivo il Giro dell’Emilia – corsa che tra quelle di un giorno italiane è ormai divenuta la terza per importanza dopo la Milano-Sanremo e il Giro di Lombardia – e lanciando prepotentemente la sua candidatura anche per la ”classica delle foglie morte”, in programma per sabato prossimo. Il giovane olandese della Rabobank, malgrado non avesse disputato la Vuelta, è riuscito ugualmente a trovare un’ottima condizione precedendo in volata l’irlandese Daniel Martin (Garmin), sempre protagonista nelle gare italiane da agosto in avanti, mentre sul terzo gradino del podio è salito l’abruzzese Michele Scarponi (Diquigiovanni); nulla da fare, invece, per il grande favorito della vigilia Riccardo Riccò (Vacansoleil) che, dopo il trionfo nella Coppa Sabatini, ha dovuto accontentarsi del 9° posto.
La gara partita dal centro di Bologna si è disputata lungo un percorso di 195,6 km con le salite di Monzuno e Mongardino nella fase centrale e soprattutto il circuito finale di 9,3 km con il durissimo strappo di San Luca da ripetere per 5 volte, l’ultima delle quali coincideva con l’arrivo. La prima fuga di giornata, arrivata ad avere un vantaggio di quasi 11′, è nata al km 33 con il barese Eugenio Loria (Cdc-Cavaliere), lo stagista israeliano Ran Margaliot (Footon-Servetto) e il francese Sebastien Fournet Fayard (Carmiooro), ultimo a cedere al ritorno del gruppo, che ha annullato il gap al km 135.
La corsa si è accesa sulla prima ascesa del San Luca con il solito Hoogerland (Vacansoleil) a fare il forcing per il suo capitano Riccò, portandosi dietro i due della CSF Stortoni e Brambilla, autori di una bellissima prova in funzione di Pozzovivo, e soprattutto il pericolosissimo danese Fuglsang (Saxo Bank), secondo al Giro dell’Emilia 2009 e libero di fare la propria corsa vista l’assenza di Frank Schleck e la cattiva forma del fratello Andy, ben presto ritiratosi. In discesa si è mosso anche il campione italiano Visconti (ISD) che ha tentato invano di riportarsi sui quattro, mentre dietro il gruppo non lasciava spazio con Liquigas e Katusha a lavorare per i rispettivi capitani Nibali e Kolobnev.
Sul quarto passaggio del San Luca Fuglsang e Hoogerland sono rimasti soli al comando mentre dietro una trenata di Daniel Martin (Garmin) ha ridotto il gruppetto degli inseguitori a 9 unità: a ruota dell’irlandese sono rimasti, infatti, i soli Gesink (Rabobank), Tondo Volpini (Cervelo), Scarponi (Diquigiovanni), Riccò (Vacansoleil), Kolobnev (Katusha), Sinkewitz (ISD), Pozzovivo (CSF) e il francese Coppel (Saur-Saujasun), già protagonista sull’Alpe d’Huez al Giro del Delfinato. Visconti pagava dazio di fronte a un percorso troppo duro per le sue caratteristiche e perdeva terreno; inaspettatamente poco dopo anche Riccò ha dato segni di cedimento e, malgrado sia immediatamente rientrato, si è capito al volo che non avrebbe avuto chances di vittoria. Il gruppetto dei migliori ha poco dopo ripreso Stortoni e Brambilla che si sono immediatamente messi a disposizione di Pozzovivo. Grazie al loro lavoro anche Fuglsang e Hoogerland sono stati raggiunti, portando così a 14 il numero di corridori in grado di giocarsi il successo sullo strappo finale.
Dopo una breve tirata di Hoogerland i big si sono studiati con Martin che ha condotto con un’andatura regolare fino ai 900 metri dall’arrivo. Rispondendo a una sollecitazione di Kolobnev l’irlandese ha poi impresso un’accelerata ben più decisa alla quale hanno replicato solo il campione russo, Scarponi e Gesink; ai 500 metri anche Kolobnev ha alzato bandiera bianca mentre Nibali, salendo con il proprio passo, è riuscito temporaneamente a rientrare. Scarponi ha lanciato in testa la volata ma ai 200 metri Gesink l’ha saltato a doppia velocità imponendosi nettamente davanti a Martin e all’abruzzese; più staccati gli altri con Kolobnev giunto 4° davanti a Nibali, Pozzovivo, Coppel, Tondo, Riccò e Sinkewitz nell’ordine.
Domani si replica, sempre in Emilia, con il GP Beghelli, ex Milano-Vignola, 195,8 km sulla carta per velocisti anche se non è da sottovalutare lo strappo di Zappolino da ripetere per 8 volte prima del traguardo finale di Monteveglio.
Marco Salonna