DONOSTIA CLASSIC, RE REMCO TORNA A DOMINARE NEI PAESI BASCHI
Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl Team) ha vinto con un azione in solitaria di quasi 45 chilometri la Classica di San Sebastian conquistando così il suo secondo sigillo della corsa a soli 22 anni. Pavel Sivakov (INEOS – Grenadiers) ha conquistato il secondo posto, davanti a Tiesji Benoot (Jumbo-Visma).
La quarantaduesima edizione della Classica di San Sebastian presentava il medesimo percorso della passata edizione con 223 chilometri da affrontare e sei salite principali come difficoltà del giorno. Nella prima parte di percorso erano presenti l’Azkarate, l’Urraki e l’Alkiza, tre salite di difficoltà media che difficilmente avrebbero avuto impatto sul finale della corsa se non nella creazione di una fuga. La corsa entrava nel vivo negli ultimi 70 chilometri con il classico Jaizkibel da scalare (7.4 chilometri al 5.8%) il quale veniva seguito da una discesa e un breve tratto pianeggiante che conduceva al piatto forte di giornata, la salita di Erlaitz (4 chilometri al 10.4%) che terminava a poco più di 40 chilometri dalla conclusione suddivisi per il primo terzo in discesa, poi pianura e poi il finale con il muro di Murgil – Tontorra (2.1 chilometri al 9.8%), rampa perfetta per un attacco finale con rapida picchiata che terminava ad appena tre chilometri dall’arrivo.
Come da tradizione la starlist presentava un mix di atleti reduci dal Tour de France e dagli atleti che stanno preparando la prossima Vuelta a España, se da un lato mancava l’ultima maglia gialla, era presente il secondo classificato Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) che si presentava con una squadra estremamente competitiva comprendente anche Juan Ayuso, João Almeida e George Bennett. Uno dei principali avversari alla vigilia era Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl Team), mentre la BORA – hansgrohe si presentava con la maglia rosa 2022 Jai Hindley, Emanuel Buchmann, Wilco Kelderman e Maximilian Schachmann. Tra i principali reduci dal Tour de France c’erano David Gaudu (Groupama – FDJ), Bauke Mollema (Trek – Segafredo), Michael Matthews (Team BikeExchange – Jayco), Rigoberto Uran e Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost) e Matej Mohoric (Bahrain – Victorious). Altri atleti principali da tenere d’occhio erano Pavel Sivakov e Carlos Rodriguez (INEOS Grenadiers), Simon Yates (Team BikeExchange – Jayco), Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan Team), Alejandro Valverde e Alex Aranburu (Movistar Team).
Appena veniva dato il via ufficiale alla corsa si generava la fuga di giornata con Théo Delacroix (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), Manuele Boaro (Astana Qazaqstan Team), Casper Pedersen e Martijn Tusveld (Team DSM), Eugenio Sanchez (Equipo Kern Pharma), Jon Barrenetxea (Caja Rural – Seguros RGA), Ibai Azurmendi (Euskaltel – Euskadi), Oscar Cabedo (Burgos-BH) e Fabien Grellier. (TotalEnergies). Questi atleti guadagnavano un vantaggio massimo di tre minuti prima dell’inizio delle salite categorizzate di giornata, in gruppo era principalmente la UAE a controllare portando il ritardo sotto ai due minuti dopo le prime salite di giornata. Barrenetxea perdeva contatto dalla fuga in questo tratto, mentre il gruppo tornava sotto al minuto di ritardo all’inizio del Jaizkibel dove gli uomini in fuga si davano battaglia, venendo però velocemente ripresi dalla Quick-Step Alpha Vinyl Team che con un forcing riduceva le unità del plotone che a questo punto di corsa aveva già provocato i ritiri o le difficoltà di alcuni atleti interessanti come Michael Storer (Groupama – FDJ), Ion Izagirre (Cofidis) e Schachmann. L’effettivo recupero della fuga avveniva grazie all’aumento di ritmo di Jan Polanc (UAE Team-Emirates) che veniva seguito nuovamente dalla Quick-Step la quale riprendeva a 65 chilometri dall’arrivo Azurmendi, ultimo dei fuggitivi a resistere. La ragione per la quale Polanc aveva smesso di ritirare si spiegava poco dopo con le difficoltà di Pogacar che quindi non era in grado nemmeno di supportare Almeida nel finale di corsa. Lungo la discesa del Jaizkibel Mohoric decideva di andare deciso in discesa allungando di molto il gruppo nel quale veniva segnalata la caduta di Almeida che riusciva a rientrare nel tratto pianeggiante che precedeva la salita principale di giornata presa a tutta dalla EF Education-EasyPost con Jonathan Klever Caicedo (EF Education-EasyPost) inseguito da Yates, Brandon Smith Rivera (INEOS Grenadiers), Evenepoel e Mathias Skjelmose-Jensen (Trek – Segafredo). Dopo un breve rallentamento Evenepoel provava ad attaccare in prima persona. con il solo Yates cheriusciva a tenere il talento belga, mentre Pavel Sivakov (INEOS – Grenadiers) provava a chiudere in solitaria, si univano però a lui nell’inseguimento Tiesj Benoot (Jumbo-Visma), Uran e Carlos Rodriguez (INEOS – Grenadiers). Yates cedeva contatto a 44.5 chilometri con Evenepoel che provava ad involarsi così dalla lunga distanza. In cima alla salita Yates scollinava a circa 30”, mentre a 45” il quartetto, dal quale Uran aveva ceduto contatto, mentre era rientrato Mollema. Lungo la discesa Yates attendeva il gruppo inseguitore per provare a collaborare nel tratto pianeggiante con un distacco di un minuto, ma il duo della INEOS si avvantaggiava nel finale di discesa. Prima della salita finale Evenepoel aveva 1’10” sul duo INEOS e 1’55” sul terzetto inseguitore, con dei distacchi che andavano a dilatarsi dal fenomeno belga, Sivakov metteva in difficoltà Rodriguez, ma provava ad aspettarlo per tendare di chiudere entrambi sul podio, mentre Yates cedeva il passo da Benoot e Mollema. Nel finale di salita Sivakov continuava in solitaria considerando le difficoltà del compagno di squadra spagnolo, mentre Benoot si liberava di Mollema e superava anche Rodrighez, il quale veniva ripreso verso lo scollinamento da Mollema.
Nel finale Evenepoel aveva tutto il tempo di gustarsi la folla sul mare di San Sebastian e trionfare con più di due minuti di margine, mentre Sivakov si difendeva dal ritorno di Benoot conquistando la seconda posizione. Per il quarto posto vinceva in volata Mollema su Rodriguez con Yates al sesto posto, tutti oltre i tre minuti. Il gruppo arrivava con un ritardo di quattro minuti con Rota il migliore degli italiani all’arrivo, decimo.
Carlo Toniatti.

L'esultanza di Remco Evenepoel sul traguardo di San Sebastian