TRIS DI VAN AERT A ROCAMADOUR. TRIONFO JUMBO: WOUT CONQUISTA LA CRONO, VINGEGAARD IL TOUR.
La cronometro di Rocamadour esalta nuovamente lo smisurato talento di Wout Van Aert (Jumbo-Visma) che conquista anche la prova contro il tempo grazie ad una prova in crescendo. Alle sue spalle, staccato di 19″, Jonas Vingegaard accolto oltre la linea del traguardo proprio dal compagno di squadra per celebrare l’ennesima giornata trionfale per gli uomini della Jumbo-Visma. Terzo posto per Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) giunto a 27″, pochi sencondi meglio dell’inossidabile Geraint Thomas (INEOS Grenadiers) che ha chiuso con un ritardo di 32″. Si deve accontentare di un modesto 5° posto Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), giunto a 42″ dal vincitore. Per i calabroni si tratta della sesta vittoria di tappa (terza consecutiva dopo i trionfi di Vingegaard ad Hautacam e Laporte a Cahors), mentre per il fuoriclasse di Herentals è il terzo sigillo in una Grand Boucle che lo consacra come ciclista totale.
Poche variazioni in classifica generale. Alla vigilia della passerella finale Vingegaard guida con 3′34″ su Pogacar e 8′13″ su Thomas. Si ferma ai piedi del podio David Gaudu (Groupama-FDJ) con un ritardo di 13′56″, mentre Alexander Vlasov (Bora-Hansgrohe) risale in 5a posizione (a 16′37″).
La penultima tappa di questo spettacolare Tour de France era una prova contro il tempo di 40,7 km con partenza da Lacapelle-Marival e arrivo nello splendido borgo di Rocamadaour, nel dipartimento del Lot. I primi 35 km, nonostante qualche tratto vallonato, erano in prevalenza piatti ma proponevano un andamento planimetrico non del tutto banale. Negli ultimi 6 km la musica cambiava grazie alla presenza di due strappetti intervallati da una breve discesa: la Cote de Mages (1,6 km al 4,7%), la cui cima era posta a poco meno di 5 km dall’arrivo, e la Cote de l’Hospitalet (1.8 km al 6,2%) che culminava proprio in prossimità del traguardo.
Il primo corridore a prendere il via alle ore 13.05 è stato Caleb Ewan (Lotto-Soudal), reduce da un Tour che non lo ha mai visto protagonista se non per episodi sfortunati. La prima prestazione degna di cronaca è stata invece quella prodotta da Mikkel Bjerg, tre volte campione del mondo a cronometro tra gli under 23. Il corridore dell’UAE Team Emirates è passato in testa ai tre intermedi posti rispettivamente ai km 10, 22 e 33, chiudendo con un tempo finale di 50′22″. Il danese è rimasto in testa per quasi un’ora, prima d’essere battuto nettamente dal campione del mondo della specialità , Filippo Ganna (INEOS Grenadiers). Il piemontese è passato in testa già al primo intermedio con 14″ sul danese e ha poi allargato il margine a 36″ ed 1′09″ ai due intermedi successivi. Ganna ha quindi chiuso con un tempo di 48′41″ (media di 50,2 km/h) ben 1′41″ in meno rispetto a quanto fatto registrare da Bjerg. Nel frattempo, proprio alle spalle di Ganna, Mattia Cattaneo (Quick Step Alpha Vinyl) si rendeva protagonista di un’altra crono d’altissimo livello. Il bergamasco al primo intermedio era in svantaggio di soli 6″, poi diventati 13″ al km 22 e a 27″ al km 33, e ha chiusto al secondo posto provvisorio con 43″ di ritardo da Ganna.
Giornata no invece per Stefan Bissegger (EF Education-EasyPost) che ha forato dopo pochissimi km e si è rialzato una volta preso atto che non sarebbe giunto tra i primi.
Discreta prestazione da parte di Jan Tratnik (Bahrain-Victorius). Lo sloveno al primo intermedio aveva lo stesso tempo di Cattaneo, ma non ha poi mantenuto il passo dell’italiano e si è dovuto acconentare del terzo posto momentaneo a 1′06″ da Ganna.
I primi brividi per Ganna sono arrivati dopo circa un’ora, quando un altro corridore della Bahrain-Victorius, Fred Wright, è passato in testa al primo rilevamento anche se con poco meno di un secondo di vantaggio. Il britannico è poi calato alla distanza pagando già 21″ di ritardo al secondo in intermedio e 43″ al terzo, ma si è ripreso nel tratto finale chiudendo a soli 50″ da Ganna. Buona anche la prestazione di Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe) che ha completato la prova con un ritardo di 55″ dal corridore della INEOS, quarto tempo provvisorio.
La corsa non ha riservato ulteriori emozioni fino alla partenza di Bauke Mollema (Trek-Segafredo). Il campione olandese delle prove contro il tempo è partito fortissimo, passando con ben 9″ di vantaggio al primo intertempo, per poi cedere nei tratti successivi (4″ di ritardo al secondo intermedio e 28″ al terzo) concludendo la sua ottima prova davanti a Cattaneo, con un passivo di 40 secondi da Ganna. Nel frattempo, quattro minuti dopo l’olandese, aveva preso il via il grande favorito della vigilia, Wout Van Aert (Jumbo-Visma). Il belga ha fatto subito capire che avrebbe battuto il tempo del Campione del Mondo, transitando con 14″ di vantaggio al km 10, gap che si è successivamente dilatato a 24″ al secondo intermedio. Van Aert ha leggermente rifiatato nel tratto successivo (vantaggio di 23″ al terzo rilevamento) per poi scatenarsi nuovamente nel finale, tagliando il taguardo in 47′59″, 41 secondi in meno rispetto a Ganna (media di 50,877).
Proprio mentre Van Aert completatava la sua magnifica prova, i primi tre della generale si apprestavano a prendere il via e a dare vita ad un finale di corsa a dir poco emozionante. Geraint Thomas (INEOS Grenadiers), 3° della generale, è transitato al primo rilevamento con appena 1″ di ritardo da Van Aert, lasciando intendere che la vittoria del fiammingo non era affatto scontata. Meglio ancora sono riusciti a fare Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e la maglia gialla Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma): lo sloveno è transitato con 1″ di vantaggio su Van Aert mentre Vingegaard è riuscito a fare meglio di addirittura 7″.
Thomas e Pogacar hanno iniziato a perdere qualche secondo nel tratto successivo, passando rispettivamente con 6″ e 12″ di ritardo da Van Aert al secondo intermedio. Chi invece sembrava non voler cedere era proprio Vingegaard che è riuscito a conservare i 7″ di vantaggio sul compagno di squadra.
La situazione si è ulteriormente evoluta al terzo intermedio, rendendo ancora più incerta la lotta per la vittoria di tappa: Thomas è transitato con appena 3″ di ritardo da Van Aert mentre Pogacar sembrava ormai fuori dai giochi visto che il suo svantaggio dal Belga aveva raggiunto i 20″. Il più veloce restava però Jonas Vingegaard, anche se il suo vantaggio si era ridotto a poco meno di 2″ su Van Aert.
La corsa si è quindi decisa nel tratto finale, caratterizzato da due strappi. Proprio sulla cote finale (1,8 km al 6,2%) Thomas si è piantato andando a chiudere con un tempo di 48′31″ ad addirittura 32″ da Van Aert, dietro anche a Tadej Pogacar che ha invece chiuso con un ritardo di 27″ dal Belga. A questo punto la vittoria di tappa era diventata una questione tutta interna alla Jumbo-Visma. Vingegaard che già in cima al primo strappo pagava qualche secondo di ritardo da Van Aert, si è preso un rischio tremendo lungo la successiva discesina quando ha perso per un istante il controllo della bici. Dopo il grosso spavento, il danese ha un pò tirato i remi in barca, godendosi le ultime centinaia di metri prima di completare la sua prova in 48′18″, 19 secondi in più rispetto al fiammingo.
Van Aert vince quindi la sua terza tappa in questa edizione della Grand Boucle (sono 9 in totale) con 19″ su Vingegaard, 27″ su Pogacar, 32″ su Thomas e 42″ su Ganna. Seguono un ottimo Mollema a 1′22″, Cattaneo a 1′25″, Wright a 1′32″, Schachmann a 1′37″ e Jan Tratnik a 1′48″. Fuori dai 10 un deludente Stefan Kung (Groupama-FDJ) arrivato 11° ad 2′02″ da Van Aert, davanti a Nils Politt (Bora-Hansgrohe), 12° a 2′03″ e Mikkel Bjerg, 13° a 2′23″. Completano la top-15 di giornata Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost) a 2′25″ e Dylan Van Baarle (INEOS Grenadiers) a 2′30″.
Resta praticamente immutata la parte più nobile della classifica generale. Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) si avvia a vincere il suo primo Tour de France con un margine di 3′34″ su Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e ben 8′13″ su Geraint Thomas (INEOS Grenadiers). Ai piedi del podio resta il francese David Gaudu (Groupama-FDJ), 4° con un ritardo di 13′56″ dal Danese. Alexandre Vlasov (Bora-Hansgrohe) grazie alla crono odierna (18° a 2′46″) scala ben due posizioni ed ore è 5° a 16′37″. Sende al 6° posto Nairo Quintana (Team Arkea-Samsic) con un gap di 17′24″, mentre Romain Bardet (Team DSM) sale al 7° posto a 19′02″. Chi perde di più è invece Louis Meintjes (Intermarchè-Wanty-Gobert Materiaux), scivolato in 8a piazza a 19′02″ al termine di una crono abbastanza disastrosa (71° a 5′48″). Completano la top ten Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) a 23′47″ e Adam Yates (INEOS Grenadiers) a 25′43″.
Domani è in programma la classica passerella conclusiva. La 21a tappa, appena 115 km, partirà da La Defense Arena di Nanterre, alle porte di Parigi, e poi condurrà i corridori all’interno della capitale Francese, dove dovranno affrontare per ben 8 volte l’ormai solito circuito cittadino. Il traguardo, posto davanti ai Campi Elisi, darà un’ultima chance ai velocisti, reduci da un’edizione del Tour in cui hanno avuto pochissime occasioni per mettersi in mostra.
Pierpaolo Gnisci

Tris di Wout a Rocamadour (fonte:Getty Images)