MAGNUS, IL GUSTO DELLA FUGA. VITTORIA DEL DANESE, POGACAR RESTA IN GIALLO

luglio 12, 2022
Categoria: News

Una maxifuga dopo il secondo giorno di riposo accende la decima tappa ‘pre – alpina’ del Tour 2022. E’ Magnus Cort Nielsen (Team EF Education EasyPost), validissimo uomo da fughe, ad avere la meglio sul nutrito gruppo di fuggitivi ed a battere in una volata ristretta Nick Scultz (Team BikeExchange Jayco). Tades Pogacar (UAE Team Emirates) conserva la maglia gialla ed è pronto a fare faville nei due consecutivi tapponi alpini di mercoledì e giovedì.

Dopo il secondo giorno di riposo, il Tour riparte con la decima tappa da Morzine a Megève. Sarà pure una tappa alpina ma la distanza di soli 148 km e i quattro GPM inseriti nel percorso, di cui due di quarta categoria, uno di terza ed uno di seconda non sembrano tali da fare sconquassi in classifica generale. La salita finale verso Megève è lunga quasi 20 km ma la pendenza media del 4% la rende più simile ad un lungo falsopiano. Insomma si poteva fare di più per una tappa che anticipa quella del Col du Granon e dell’Alpe d’Huez ma che sulla carta non dovrebbe aggiungere o togliere molto alla classifica generale. La fuga avrà perciò le sue buone chances di successo, come già accaduto nella tappa di domenica. Da Morzine no ripartivano, causa Covid o altre patologie, Alexis Vuillermoz (Team TotalEnergies), George Bennett (UAE Team Emirates), Ben O’Connor (Team AG2R Citroen) e Luke Durbridge (Team BikeExchange Jayco). I primi attacchi concreti per portare via la fuga di giornata iniziavano sulla Cote de Chevenoz, primo GPM di tappa, posto al km 24. Benoit Cosnefroy (Team AG2R Citroen) ed Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost) ci provavano, riuscendo a mettere tra loro ed il gruppo maglia gialla una quindicina di secondi di vantaggio. Il gruppo però reagiva ed annullava questo primo tentativo di fuga. Pierre Latour (Team TotalEnergies) era il primo a scollinare. Nella discesa che portava ai piedi del Col de Jambaz, seconda asperità di tappa, provava l’azione solitaria Alexis Gougeard (Team B&B Hotels KTM). Il francese riusciva ad accumulare oltre 20 secondi di vantaggio al km 35. Una volta esaurita l’azione di Gougeard, dopo una decisa accelerazione del gruppo che lo riprendeva sulle prime rampe verso il Col de Jambaz, ci riprovavano in quattro, ovvero Philippe Gilbert (Team Lotto Soudal), Luis Leon Sanchez (Team Bahrain Victorious), Pierre Rolland (Team B&B Hotels KTM) e Dylan Van Baarle (Team INEOS). Il quartetto di testa aveva una ventina di secondi di vantaggio lungo il falsopiano che precedeva l’ascesa vera e propria di questo secondo GPM. Ai quattro di testa si univano in ventuno, ovvero Lennard Kamna (Team BORA Hansgrohe), Christophe Laporte (Team Jumbo Visma), Filippo Ganna (Team INEOS), Matteo Jorgenson (Team Movistar), Ion Izagirre e Benjamin Thomas (Team Cofidis), Fred Wright (Team Bahrain Victorious), Kristian Sbaragli (Team Alpecin Fenix), Andreas Leknessund (Team DSM), Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty Gobert), Simone Velasco (Team Astana Qazaqstan), Alberto Bettiol e Magnus Cort Nielsen (Team EF Education EasyPost), Hugo Hofstetter e Connor Swift (Team Arkea Samsic), Mads Pedersen e Quinn Simmons (Team Trek Segafredo), Edvald Boasson Hagen (Team TotalEnergies), Simon Clarke (Team Israel Premier Tech), Jack Bauer e Nick Schultz (Team BikeExchange Jayco). Rolland era il primo a scollinare sul Col de Jambaz posto al km 69.3. Il gruppo era segnalato ad oltre 3 minuti di ritardo ed per la maglia rosa il ciclista della fuga più ‘minaccioso’ era Kamna, a quasi 9 minuti di ritardo da Pogacar. Sulla successiva Cote de Chatillon-sur-Cluses era Rolland a scollinare per primo. Il gruppo maglia gialla lasciava fare e manteneva un ritmo molto blando, per cui Kamna iniziava a intravedere la possibilità di vestire la maglia gialla al termine della tappa. Bettiol si aggiudicava il traguardo intermedio di Passy posto al km 123.9. Sull’ultima irregolare salita che portava all’arrivo i fuggitivi iniziavano a scattarsi in faccia ed i più attivi nei km finali erano Cort Nielsen, Schultz, Sanchez, Kamna, Jorgenson e Van Baarle. Erano Cort Nielsen e Schultz ad avvantaggiarsi di quel tanto per giocarsi la vittoria in una volata a due. A prevalere era Cort Nielsen che riusciva per questioni di centimetri a mettere la sua ruota davanti a quella di Schultz. Terzo si classificava Sanchez a 7 secondi di ritardo, mentre chiudevano la top five Matteo Jorgenson in quarta posizione e Dylan Van Baarle in quinta posizione, con un ritardo rispettivamente di 8 e 10 secondi da Cort Nielsen. Velasco, primo degli italiani in fuga, era soltanto dodicesimo. Il gruppo maglia gialla veniva regolato da Pogacar a 8 minuti e 54 secondi di ritardo da Cort Nielsen. Il danese, ormai a tutti gli effetti un finisseur cacciatore di tappe, ottiene la sua seconda vittoria in carriera al Tour de France, dopo quella ottenuta nel 2018 a Carcassonne. In classifica generale Pogacar mantiene la maglia gialla per soli 11 secondi rispetto a Kamna. Domani si fa sul serio, con il primo dei due tapponi alpini da Albertville al Col du Granon. La scalata finale, hors categorie, è preceduta da altri tre GPM, in un crescendo di difficoltà: Lacets de Montvernier (2° categoria), Col du Telegraphe (prima categoria) e Col du Galibier (hors categorie). Tutti aspettiamo l’attacco di Pogacar, che già sul Col du Telegraphe potrebbe animare la corsa. La fuga ha certamente le sue chances di successo, ma anche ai big di classifica farà sicuramente gola vincere la tappa del Telegraphe, del Galibier e del Granon.

Giuseppe Scarfone

Magnus Cort Nielsen vince a Megève (foto: Getty Images)

Magnus Cort Nielsen vince a Megève (foto: Getty Images)

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