E’ NATA UNA STELLA (FINALMENTE)
Il 65° Gp Industria e Commercio di Prato regala la prima vittoria fra i “prof” di una delle maggiori promesse del ciclismo italiano per il futuro: Diego Ulissi. Il 2 volte campione del mondo juniores compie un numero fantastico rientrando sulla coppia al comando, Proni e Scarponi, e piazza l’acuto allo sprint. Per lui, tutti si augurano sia solo l’inizio.
Foto copertina: L’arrivo di Diego Ulissi sul traguardo di Prato (foto Riccardo Scanferla)
Una vittoria che guarda al futuro. Una vittoria che fa ben sperare per il futuro tricolore del ciclismo, perché se in Spagna un oramai ex giovane di belle speranze Vincenzo Nibali riesce a portare a casa la Vuelta, a Prato a vincere è il più forte giovane di belle speranze in circolazione. Al primo anno da professionista, ricordiamo che ha solo 21 anni, Diego Ulissi riesce ad alzare le braccia al cielo in una corsa importante, per di più sulle strade di casa, che lo lancia verso un 2011 dove dovrà dimostrare di meritarsi la fiducia di una squadra come la Lampre.
E potrebbe formare senz’altro una bella coppia con quel Michele Scarponi che è riapparso oggi in testa alla corsa, in una delle ultime gare in maglia Androni Giocattoli prima di approdare anche lui, dal 2011, ai blu-fucsia di Beppe Saronni.
Una corsa, questo 65° Gp di Prato, bella da vedere ed incerta fino all’ultima, ma soprattutto non risolta con una volatona di gruppo come successo nelle ultime edizioni.
Finalmente, gli otto passaggi dal Gpm di Carmignano, 3 chilometri circa con punti anche all’8%, hanno fatto selezione e sono stati decisivi per l’esito della gara.
Nella prima parte di corsa se ne va la fuga, ma senza grosse velleità. Sono in 8: Savini, Da Dalto, Capelli, Bertolini, Marzoli, Borchi, Callegarin e Oberholzer. Nonostante ci siano diverse squadre rappresentate, il gruppo mantiene una buona andatura (anche perché la ISD di Visconti non c’è davanti) ed il vantaggio non riesce mai ad arrivare sopra il minuto e mezzo.
La corsa si infiamma sul penultimo passaggio a Carmignano: la fuga viene ripresa e ad aprire le danze ci pensa lo stesso Visconti, campione in carica. Alla sua ruota si forma un gruppetto di tutto rispetto con dentro Ulissi, Niemec, Gavazzi, Ventoso, Proni e Paolini, Valjavec, Serpa, Bisolti, Scarponi e Bertolini. Undici corridori di qualità (e anche qualcuno molto veloce come Ventoso, vincitore di recente della Parigi-Bruxelles, e Francesco Gavazzi) che non lasciano speranze a chi è rimasto in gruppo, anche perché questa volta davanti ci sono tutte le squadre più forti.
Sembra una giornata sfortunata per la Lampre quando Gavazzi finisce a terra, a pochissimi chilometri dall’arrivo, e viene riassorbito dal gruppo e sembra diventare da incubo quando ai -2 prova l’allungo Alessandro Proni, al rientro alle gare dopo un periodo di inattività per non essere riuscito a trovare squadra e già oggi ha ripagato la fiducia dell’Acqua&Sapone, con alle sue spalle Michele Scarponi.
Dietro di loro, quasi tutti sono al gancio, mentre Diego Ulissi capisce che ha davanti a se il fatidico “ora o mai più”. E così, ai 1.700 metri dall’arrivo si alza sui pedali e prova a rientrare sui due davanti che stanno già pregustandosi uno sprint di coppia. Ed è qui che il due volte campione del mondo juniores compie il primo numero importante della sua carriera: nelle gambe ha ancora benzina e, seppur davanti vadano via veloci, riesce a rientrare quando la testa della corsa è già entrata sul rettilineo finale di via Valentini. Il tempo di capire di avercela fatta ed è già ora di sprintare ma a quel punto diventa proprio lui il più veloce del terzetto e va a vincere abbastanza agevolmente davanti a Scarponi e Proni. Quarto arriva Visconti, ad 11”.
Se è nata una stella, come tutti sperano, soltanto la strada e le prossime gare ce lo diranno ma le indicazioni arrivate da Prato sono senz’altro buone.
Così come sono buone quelle per Paolo Bettini in quanto, caduta di Gavazzi a parte, oggi poteva testare la reale condizione di 4 uomini convocati per Melbourne: Gavazzi appunto, e poi Paolini, Visconti ed Andrea Tonti. E solo quest’ultimo, che sarà comunque riserva, non era presente nella fuga che si è giocata la corsa.
Saverio Melegari