QUELLA SPORCA DOZZINA (DI SECONDI)

settembre 18, 2010
Categoria: News

Philippe Gilbert piazza la sua personale doppietta in questa Vuelta e si dimostra ancora una volta uno dei corridori più in forma in questo finale di stagione, forse il favorito numero uno per il mondiale australiano. Ma l’arrivo di Toledo ci ha consegnato anche un pimpante Vincenzo Nibali che negli ultimi chilometri è riuscito a guadagnare altri 12” nei confronti di Ezequiel Mosquera e oggi a Bola del Mundo dovrà difendersi per l’ultima volta prima di poter dire di aver conquistato la “roja”.

Foto copertina: l’arrivo di Gilbert a Toledo (foto Bettini)

Primo avviso ai naviganti: Philippe Gilbert fa tremendamente sul serio e vorrebbe riportare in Belgio quell’iride che manca dal 2005 con il trionfo di Boonen a Madrid.
Secondo avviso ai naviganti: Vincenzo Nibali è in palla ed anche in una tappa in apparenza interlocutoria riesce a distanziare Mosquera che adesso veleggia con 50” di ritardo. Per carità, nulla di che visto che si dovrà salire per più di 21km per arrivare a Bola del Mundo (con terra battuta finale annessa), ma intanto lo “Squalo dello Stretto” si è iniettato ulteriore morale in vista del giorno decisivo per provare a riportare la Vuelta in Italia dopo due decenni esatti (l’ultimo fu Marco Giovannetti, anche lui pistoiese come Nibali, anche se il capitano Liquigas lo è di adozione).
Ma andiamo con ordine e partiamo dal primo punto.
Gli ultimi chilometri della frazione di Toledo erano senz’altro interessanti e c’era da aspettarselo un Gilbert in testa a sgambettare (ci aveva provato anche nel finale di Salamanca), visto lo strappo a cinque chilometri dalla fine e gli ultimi 800 metri leggermente in salita.
Lui è stato il protagonista indiscusso, al pari senz’altro di un Matthew Goss che, ora dopo ora, sta dimostrando di poter essere la vera mina vagante del prossimo Mondiale: sganciato da ogni responsabilità di apripista nei confronti di Cavendish, l’australiano si è dannato l’anima per provare a vincere questa tappa, ma alla fine si è dovuto accontentare del quarto posto. Ha comunque dato indicazioni molto positive che fanno ben sperare tutti i tifosi australiani in vista dell’iride casalingo.
La tappa. Ovviamente all’inizio scappa la fuga, questa volta a quattro con Florencio (ogni tanto riappare), Jufre, Ortega e Roels (habitue degli scatti in questa Vuelta). I fuggitivi raggiungono un vantaggio massimo superiore ai 10’ prima che il gruppo inizi a svegliarsi sotto l’impulso di Omega Pharma, Katusha (per Pozzato) e Footon-Servetto per un Cardoso che sembra essere abbastanza in palla.
Successivamente queste tre squadre saranno aiutate da HTC, Lampre e Liquigas con soprattutto gli uomini in blu-fucsia determinati a portare nelle posizioni che contano Grega Bole. La corsa si infiamma ai meno cinque dall’arrivo sullo strappetto sopracitato ed il primo affondo interessante è quello di Weylandts seguito come un ombra da Leon Sanchez e Goss. I tre ci provano ma non viene concessa loro la strada che servirebbe per andare al successo e così bisogna aspettare l’ultimo dentello per capire chi potrebbe vincere. Meersman all’ultimo chilometro cerca di sorprendere tutti ma di fatto va a tirare la volata agli altri con Farrar (fino a quel momento nascosto, un po’ alla Freire) ed il più audace Bole. Ma, a quel punto, è scoccata l’ora di Gilbert che ingrana la quinta e dalle retrovie supera tutti a velocità doppia e va a vincere abbastanza agevolmente, visto che Farrar prova a stargli a ruota ma non riesce mai ad uscire dalla traiettoria del vallone per provare ad impensierirlo. Alle loro spalle, nel finale, sbuca anche un bravo Pippo Pozzato che riesce a conquistare il 3° posto.
La classifica. Nibali (6° alla fine) è rimasto sempre in testa aiutato anche da un Bennati (9°) che prima ha provato a vedere cosa poteva fare in volata ma, poi, capito l’andazzo ha visto che era meglio dare una mano al suo capitano, anche perché dietro lo Squalo era stranamente scomparsa la figura del capitano della Xacobeo, rimasto attardato di 12”. Adesso il divario fra i due è di 50” (Peter Velits che è terzo sembra un po’ tagliato fuori) e la salita di Bola del Mundo ci dirà chi dei due sarà il più forte. Difficilmente, invece, vedremo davanti Gilbert ma lui ha già prenotato la prima fila per il 3 di ottobre. Lì siamo certi che non mancherà.

Saverio Melegari

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