PHILIPSEN VINCE A SMIRNE E DIVENTA LA NUOVA MAGLIA TURCHESE
La terza volata su tre tappe, dopo due vittorie australiane, questa volta premia il belga Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix), che ha la meglio su Kaden Groves (Team BikeExchange) e Miguel Angel Fernandez (Team Global 6 Cycling). Philipsen è la nuova maglia turchese e domani con l’arrivo in salita di MAnisa entrano finalmente in scena i pretendenti alla vittoria finale.
La terza tappa del Giro di Turchia da Cesme ad Smirne è lunga 123 km e, come le due precedenti, non sembra discostarsi dal solito copione che prevede un arrivo in volata. Un solo GPM di quarta categoria dopo 30 km non sembra infatti una difficoltà insormontabile per i velocisti che pregustano una nuova battaglia all’ultimo colpo di pedale. Kaden Groves (Team BikeExchange) parte da Cesme in maglia turchese e dovrà difenderla dagli inevitabili attacchi sulla linea del traguardo. Un incerottatissimo Nairo Quintana (Team Arkea Samsic) non si arrende a botte e ferite patite nella doppia caduta di ieri e parte comunque mettendo nel mirino la tappa regina di domani con l’arrivo in salita a Manisa. La fuga di giornata si concretizzava intorno al quindicesimo km quando riuscivano ad evadere dal gruppo sei ciclisti: Vitaliy Buts (Sakarya BB Pro Team), Umberto Poli (Team Novo Nordisk), Peio Goikoetxea (Team Euskaltel – Euskadi), Noah Granigan e Scott McGill (Wildlife Generation Pro Cycling) e Leo Bouvier (Team ù tardiBike Aid). McGill vinceva il primo traguardo volante posto al km 17.1, mentre una decina di km più tardi Granigan si aggiudicava l’unico GPM della tappa posto al km 27.5. Il gruppo maglia turchese teneva sempre sotto controllo la fuga, che non superava mai i 2 minuti di vantaggio. McGill vinceva anche il secondo traguardo volante posto al km 81.1. Nel gruppo della maglia turchese era molto attivo il Team Lotto Soudal che si faceva notare in testa a tirare con un instancabile Thomas De Gendt. Granigan era il primo dei fuggitivi che si rialzava e si faceva riprendere dal gruppo a 25 km dall’arrivo. Gli ultimi fuggitivi ad essere ripresi dal gruppo erano Bouvier e McGill a 15 km dalla fine. Nonostante qualche attacco nel finale, tra cui quello del ciclista turco Amhet Orken (Wildlife Generation Pro Cycling). Il gruppo si presentava compatto sotto lo striscione dell’ultimo km, anche se un paio di km prima si registrava una caduta che coinvolgeva una decina di ciclisti tra i quali l’italiano Jakub Mareczko (Team Alpecin Fenix) ed il compagno di squadra Jay Vine, capitano della squadra belga per quanto riguarda la classifica generale. Per fortuna la caduta avveniva all’interno dei 3 km dall’arrivo, per cui i tempi venivano neutralizzati. Nella volata la spuntava Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix) davanti a Kaden Groves (Team BikeExchange) e Miguel Angel Fernandez (Team Global 6 Cycling). Chiudevano la top five Daniel McLay (Team Arkea Samsic) in quarta posizione ed Alberto Dainese (Team DSM) in quinta posizione. Nella top ten era da segnalare anche il nono posto di Filippo Tagliani (Team Drone Hopper – Androni Giocattoli). Philipsen si riscatta prontamente dopo i due secondi posti delle due tappe precedenti ed ottiene la terza vittoria stagionale essersi già imposto nella prima e nella sesta tappa dell’UAE Tour. In classifica generale il belga è anche la nuova maglia turchese con 2 secondi di vantaggio su Groves e 12 secondi di vantaggio su caleb Ewan (team Lotto Soudal). Domani con la quarta tappa si può dire che si deciderà molto del Giro di Turchia 2022 per quanto riguarda la parte alta della classifica generale. Infatti è in programma la Smirne – Manisa con un arrivo in salita di quasi 10 km alla media del 7.7%. Una salita che non ha nulla da invidiare a quelle alpine o pirenaiche ed anzi, se vogliamo fare un confronto, è molto simile per regolarità e pendenza alla prima metà della salita verso il Mont Ventoux, fino a Chalet Reynard. Le cadute di Quintana e Vine, tra i candidati più gettonati per la vittoria della corsa turca, possono aprire nuovi scenari per quanto riguarda i ciclisti da tenere in considerazione e vedremo chi riuscirà a emergere nella lotta per la vittoria di tappa. Di una cosa siamo certi: vincerà uno scalatore.
Antonio Scarfone