COPPI E BARTALI, A SAN MARINO DOMINA ANCORA LA INEOS

marzo 24, 2022
Categoria: News

Ben Tulett (INEOS Grenadiers) ha vinto la tappa regina della Coppi e Bartali battendo nel finale il suo compagno di squadra Eddie Dunbar, che mantiene però la maglia di leader, e Marc Hirschi (UAE – Team Emirates). Ottima la prova di Antonio Tiberi (Trek-Segafredo), quinto all’arrivo oggi e anche in classifica generale.

La terza tappa della Coppi e Bartali 2022 era la frazione regina con i suoi 4000 metri di dislivello compressi in appena 147 chilometri tra le colline di San Marino. La prima parte con partenza da San Marino aveva un tratto di 70 chilometri comprendente la lunga Serra San Marco nella prima parte e una lunga discesa-falsopiano fino a Serravalle dove iniziava a salire la strada entrando nel circuito finale a ridosso dell’arrivo a San Marino. Questa prima salita di 10 chilometri aveva una pendenza media del 5.7%. Il circuito di 18 chilometri da ripetere quattro volte comprendeva due salite senza nessun metro di pianura. Una volta passati sul traguardo il percorso scendeva immediatamente per prendere la salita di Chiesanuova, 2.6 chilometri al 5.1%, seguito da una rapida picchiata per imboccare la salita finale verso l’arrivo, con una lunghezza di 5.7 chilometri al 7.5% con diversi tratti impegnativi e punte in doppia cifra nella prima parte di salita.
La INEOS Grenadiers partiva con i primi due della generale e il quarto, ma erano presenti alcuni scalatori nella corsa in grado di metterli in difficoltà come Diego Ulissi e Marc Hirschi (UAE Team-Emirates), Vincenzo Nibali (Astana), Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo), Simon Carr (EF Education-EasyPost) o Nicola Conci (Selezione nazionale italiana). Inoltre, era molto interessante seguire la prova di Cian Uijtdebroeks (BORA – hansgrohe), classe 2003 molto brillante nelle prime due tappe.

Al via della frazione non partivano Joel Suter (UAE Team Emirates), Mark Christian (EOLO-Kometa), Sergio Meris, Gidas Umbri e Mattia Petrucci (Team Colpack Ballan), Davide Baldaccini e Jan Stöckli (Team Corratec), in particolare il Team Colpack Ballan non aveva più nessun atleta in gara.
La fase iniziale era molto attiva con Edoardo Zardini e Natnael Tesfatsion (Drone Hopper – Androni Giocattoli) tra gli atleti più attivi, non riuscendo però ad avvantaggiarsi sulle prime pendenze della Serra San Marco. Intorno a metà salita provavano un attacco interessante Remi Cavagna (Quick-Step Alpha Vinyl Team), Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix), Antonio Tiberi (Trek-Segafredo) e Frederik Wandahl (BORA – hansgrohe). Il gruppo però rispondeva chiudendo su di loro cinque chilometri più tardi, lasciando quindi la chance ad un altro tentativo di fuga che questa volta non trovava molta resistenza. In cima alla salita scollinavano due gruppi che lungo la discesa andavano a ricompattarsi creando un gruppo di undici corridori al comando con 4’ di margine sul gruppo ai -91. Mattia Cattaneo (Quick-Step Alpha Vinyl Team), Mason Hollyman (Israel – Premier Tech), Oscar Riesebeek (Alpecin-Fenix), Andrea Garosio (Biesse – Carrera), Alessandro Monaco (Giotti Victoria – Savini Due), Antonio Nibali (Astana Qazaqstan Team), Edgar Andres Pinzon Villalba (Colombia Tierra de Atletas – GW Bicicletas – Shimano), Tony Gallopin (Trek – Segafredo), James Shaw (EF Education-EasyPost), Zardini e Luca Covilli (Bardiani-CSF-Faizanè) erano gli atleti in fuga, mentre la INEOS Grenadiers controllava questo tentativo andando ad abbassare il ritardo sotto il traguardo a 3’10”, dove la fuga si trovava quindi a 4 giri dal termine.

Sulla salita di Chiesanuova Cattaneo se ne andava in solitaria, con il resto del gruppo che andava a ridursi man mano. Inizialmente erano Hollyman, Riesebeek, Garosio, Nibali, Gallopin e Shaw all’inseguimento a 28” di ritardo quando al traguardo mancavano 53 chilometri, al termine del primo giro, mentre Garosio allungava sul resto dei fuggitivi che velocemente perdevano terreno. Il ritardo del gruppo andava a dilatarsi pesantemente a 5’12”, portando quindi Cattaneo virtualmente nuova maglia di leader con un margine di 2’ su Eddie Dunbar (INEOS Grenadiers).
Durante il secondo giro l’andatura di Cattaneo però calava permettendo a Garosio di rientrare su di lui, mentre Shaw e Gallopin inseguivano a breve distanza, col gruppo ritornato a un ritardo di 3’12” quando si entrava ormai nel penultimo giro. All’inizio della penultima scalata i primi quattro fuggitivi si ricompattavano, mentre il gruppo inseguiva a due minuti avendo ripreso tutto il resto della fuga.
Sulla salita Garosio e Cattaneo pagavano probabilmente gli sforzi degli attacchi fatti perdendo contatto da Gallopin e Shaw, anche se Garosio riusciva in un secondo momento a rientrare, mentre il gruppo continuava ad avvicinarsi, perdendo tra gli altri Van der Poel, e iniziando il giro finale con 20-30 unità e 20” da recuperare, che venivano colmati ai piedi della salita di Chiesanuova. Guy Niv (Israel – Premier Tech) tentava l’attacco ai -10 riuscendo a guadagnare 14”, ma venendo ripreso in vista dello scollinamento grazie all’ottimo lavoro di Geraint Thomas.

Al termine della discesa, Marc Hirschi attaccava subito all’inizio della salita finale, al suo inseguimento si portavano altri corridori, nell’ordine si riportavano sul ciclista elvetico Uijtebroeks, Dunbar, Ben Tulett (INEOS Grenadiers), Antonio Tiberi (Trek-Segafredo), Brambilla, Jefferson Alexander Cepeda (Drone Hopper – Androni Giocattoli), Ulissi, Carr e Conci.
A questo punto Carr attaccava con Dunbar, mentre Hirschi e Tulett si portavano al loro inseguimento riuscendo a chiudere in vista degli ultimi due chilometri, poco dopo la INEOS Grenadiers sfruttava la superiorità numerica lanciando Tulett in solitaria con il solo Carr che si sacrificava provando a inseguire, ma perdendo progressivamente secondi permettendo a Tulett il successo finale. Lo sprint finale di Dunbar permetteva di recuperare molti secondi (chiudendo a 3”) e completare la doppietta INEOS con Hirschi a 5” e Carr a 7”. Tiberi era il migliore degli italiani chiudendo a 12”, mentre Ulissi e Uijtdebroeks perdevano 25”, Brambilla 38”, Conci e Cepeda 51”, Hayter perdeva diverse posizioni arrivando a 1’09” come Nibali a 1’12”.
Dunbar ha quindi difeso la maglia di leader con 9” sul compagno di squadra e 24” su Hirschi, 30” su Carr, 45” su Tiberi e 48” su Ulissi e Uijtdebroeks.

Nella giornata di domani i corridori si sposteranno in Toscana, più precisamente a Montecatini Terme, in un’altra frazione impegnativa di 156 chilometri con 2400 metri di dislivello.
La frazione si disputerà quasi interamente su un circuito di 14 chilometri da ripetere 8 volte con la salita di Vico, 3.2 chilometri al 5.3%, inframezzate dopo il quarto giro da un circuito più lungo di 42 chilometri con la lunga salita di Femminamorta, 20 chilometri in totale con pendenze comunque non eccessive. Il percorso si adatta ad una volata ristretta con chance di attacchi sulla salita di Vico, anche se i maggiori attacchi alla leadership di Dunbar potrebbero arrivare nella tappa conclusiva di sabato.

Carlo Toniatti.

Ben Tulett esulta a San Marino (Dario Belingheri/Getty Images)

Ben Tulett esulta a San Marino (Dario Belingheri/Getty Images)

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