PARIS-NICE: ROGLIC RESISTE A SIMON YATES E CONQUISTA LA CORSA. MONUMENTALE VAN AERT
La tappa finale della Paris-Nice non delude le aspettative e regala spettacolo, pur senza riservare il ’solito’ ribaltone. Primoz Roglic (Jumbo-Visma) riesce quindi finalmente a portare a casa la prestigiosa corsa a tappe francese che un anno fa gli era sfuggita proprio all’ultima tappa dopo averla dominata in lungo e in largo. Anche questa volta però per lo sloveno non sono mancati i rischi grazie all’azione di Simon Yates (Team BikeExchange), vincitore della tappa odierna che ha messo in discussione la leadership dello sloveno. Alla fine il britannico si è dovuto ‘accontentare’ della vittoria di tappa e del secondo posto nella classifica generale. Gigantesca la prestazione di Wout Van Aert che ha scortato il compagno di squadra dal primo all’ultimo chilometro.
L’ultima tappa della Corse au Soleil prevedeva l’ormai classico circuito attorno a Nizza infarcito di brevi salite. I km da percorrere erano appena 115 ma presentavano ben 5 gpm e oltre 2000 metri di dislivello. Subito dopo il via di Nizza i corridori erano attesi da una sequenza di ben 3 gpm di 2a categoria, la Cote de Levens (km 21), la Cote de Chateauneuf (km 37) e la Cote de Barre-les-Alpes (km 52). Quindi era il turno della Cote de Peille (6.6 km al 6.9%) posta ai -46 e classificata come gpm di 1a categoria. Infine, al termine della successiva e lunghissima discesa, iniziava l’ultimo gpm, il Col d’Eze, stavolta affrontato da un versante inedito (6,1 km al 7,6%) caratterizzato da un chilometro centrale durissimo (al 12.6 %). Dalla cima dell’ultima ascesa all’arrivo posto in Promenade des Anglais mancavano appena 16 km, quasi tutti in discesa ad eccezione degli ultimi 2500 m pianeggianti. Una tappa molto insidiosa che nel corso delle ultime stagioni ha spesso contribuito a ribaltare l’esito della corsa francese.
Nonostante il maltempo (pioggia e freddo sin dalla partenza) la bagarre è partita subito dopo il via ufficiale ed è continuata per diversi chilometri. Nessuno dei vari tentativi di fuga è però riuscito ad andare via a causa dell’alto ritmo del gruppo, tirato nelle fasi iniziali da Thomas De Gendt (Lotto-Soudal). Il plotone ha così approcciato la prima salita di giornata, il gpm di 2a categoria de la Cote de Levens (6.3 km al 5.8%) posto al km 21, sotto l’impulso di Wout Van Aert (Jumbo-Visma). L’andatura imposta dal campione belga ha messo in difficoltà diversi uomini, che han man mano perso contatto dal plotone. Tra questi ben sette corridori hanno alzato bandiera bianca poco dopo andandosi ad aggiungere agli 8 non partenti (tra cui De La Cruz, 11° in classifica).
Poco dopo il passaggio sul gpm, vinto da Quentin Pacher (Groupama-FDJ), è giunto l’attacco di Bauke Mollema (Trek-Segafred) a cui nel giro di poche pedalate si sono aggiunti Wout Van Aert e Fabio Felline (Astana Qazaqstan Team). Qualche centianaio di metri più tardi, poco prima del traguardo volante di Levens (km 25.8) vinto da Van Aert, sul terzetto sono rinvenuti altri 8 uomini: Conor Swift (Arkea-Samsic), Soren Kragh Andersen (Team DSM), Omar Fraile e Andrey Amador (Ineos Grenadiers), Guillaume Martin (Cofidis), Gorka Izagirre (Movistar Team), Alex Kirsch (Trek-Segafredo) e Stefan Kung (Groupama-FDJ). I 10 battistrada (Van Aert si era rialzato subito dopo il traguardo volante) non hanno però mai guadagnato un margine significativo ed il loro tentativo è e stato neutralizzato ai -87, poco prima dell’inizio della seconda salita di giornata, la Cote de Chateauneuf (5.4 km al 4.5%) posta al km 37. Il ritmo imposto dalla Jumbo-Visma lungo l’ascesa ha impedito ulteriori attacchi consentendo a Pacher di conquistare anche il secondo gpm.
La situazione è rimasta inalterata, con gli uomini giallo-neri a guidare il plotone, anche lungo la discesa e nella successiva salita, il gpm di 2a categoria di Cote de Barre-les-Alpes (km 52). L’andatatura della Jumbo-Visma però ha notevolmente selezionato il gruppo principale che, in cima alla cote, era ormai ridotto a non più di una trentina di unità . Lungo la discesa è iniziato il calvario di Pierre Latour (Totalnergies) che ha prima forato e poi ha dovuto cambiare la bici, perdendo irrimediabilmente terreno dal gruppo maglia gialla, sempre tirato dai generosissimi Rohan Dennis e Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma). La situazione è finalmente mutata lungo la salita de la Cote de Peille, quando gli uomini della Ineos Grenadiers (in evidenza Omar Fraile) hanno preso la testa del gruppo, aumentando ancora di più la velocità . Il guppetto maglia gialla di conseguenza si è ulteriormente frantumato finchè, quando mancavano 3,2 km alla vetta, non è partito Daniel Martinez (Ineos Grenadiers). Sulle sue ruote si è subito riportato Nairo Quintana (Arkea-Samsic) seguito poi dal duo Jumbo formato da Primoz Roglic e Wout Van Aert e da Simon Yates (Team BikeExchange). Il nuovo quintetto di testa è stato letteralmente trainato da Wout Van Aert che ha continuato ad imprimere un’andatura sostenuta fino allo scollinamento. Alle spalle dei battistrada nel frattempo si era formato un terzetto composto da Adam Yates (Ineos Grenadiers), Andreas Leknessund (Team DSM) e Brandon McNulty (UAE Team Emirates) che è stato poi ripreso poco prima dello scollinamento da un ulteriore drappello, comprendente tra gli altri Jack Haig (Bahrain-Victorius), Ion Izagirre e Guillaume Martin (Cofidis). Il gruppetto inseguitore, forte di una dozzina di corridori, ha scollinato con circa 55″ di ritardo dai 5 battistrada.
Van Aert è rimasto in testa anche nella tratto successivo, una lunga discesa alternata a tratti di falsopiano, mantenendo il distacco stabile intorno al minuto. L’unico momento in cui la maglia verde non è stata in testa al drappello è stato in occasione dello sprint con abbuoni di La Turbie (km 80,5) vinto da Yates davanti a Martinez e allo stesso Van Aert. Una manciata di chilometri più tardi, Daniel Martinez è stato vittima di una foratura che gli ha fatto perdere oltre 40″ estromettendolo dalla corsa per la tappa. Il colombiano ha provato un disperato recupero, ma alla fine si è dovuto arrendere al ritorno del gruppo inseguitore una volta entrati a Nizza per imboccare l’ascesa verso il Col d’Eze. Sulle prime rampe dell’ultima salita di giornata, Nairo Quintana ha preso la testa del gruppetto, evidentemente deciso a difendere il margine sugli inseguitori (circa 45″) che gli avrebbe consentito di salire sul podio. Ai 4300 metri dalla vetta il colombiano è partito in maniera decisa trascinandosi dietro Yates e Roglic, mentre Van Aert ha impiegato qualche metro in più prima di rientrare. Sul successivo rallentamento è però partito Simon Yates e questa volta nessuno è riuscito a reggere lo scatto. Yates ha guadagnato rapidamente una quindicina di secondi, approfittando del tratto più duro della salita. Roglic è invece andato in difficoltà , restando in compagnia di Quintana e Van Aert, col belga tornato a scandire il ritmo a favore del compagno di squadra. Il campione belga ha letteralmente scortato fino in cima un Roglic in leggera crisi, mentre Quintana ha perso contatto ai -2 dalla vetta. Allo scollinamento il duo della Jumbo è transitato con un distacco di 24″. Dietro di loro Nairo Quintana e quindi un terzetto formato da Daniel Martinez, Brandon McNulty e Guillaume Martin transitato con 1′20″.
Il distacco di Roglic e Van Aert è lentamente diminuito lungo la discesa, scendendo sotto i 10″ ai 5500 metri dal traguardo, ma Simon Yates ha saputo stringere i denti difendendo il risicatissimo margine fino al traguardo. Per il britannico prima vittoria stagionale davanti a Van Aert e Roglic, giunti a 9″. Quarto posto per McNulty che ha regolato un gruppetto di undici unità arrivato a 1′44″, battendo nell’ordine Soren Kragh Andersen (Team DSM), Stefan Kung (Groupama-FDJ), Aurelien Paret-Peintre (Ag2r Citroen Team), Adam Yates (Ineos Grenadiers), Wout Poels (Bahrain-Victorius), Ion Izagirre (Cofidisi) e Jack Haig (Bahrain-Victorius).
La classifica generale vede il trionfo di Primoz Roglic che ha battuto Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco), arrivato a 29″, e Daniel Martinez (Ineos Grenadiers) che è riuscito a difendere il podio (a 2′37″). Quarta posizione per un altro uomo della Ineos, Adam Yates (a 3′29″), davanti a Nairo Quintana (Arkea-Samsic), 5° a 3′43″, e Jack Haig (Bahrain-Victorius), 6° a 3′51″. Completano la top ten Ion Izagirre (Cofidis) a 4′32″, Joao Almeida (UAE Team Emirates) a 5′43″, Guillaume Martin (Cofidis) a 5′48″ e Aurelien Paret-Peintre (Ag2r Citroen Team) a 6′32″.
Per Roglic si tratta della 15a vittoria nella classifica generale di una corsa a tappe, una bella rivincita dopo la disfatta del 2021. Una vittoria ottenuta grazie anche al grandissimo supporto offerto da un generosissimo Wout Van Aert che ha saputo limitare i danni nel momento di maggiore difficoltà per lo sloveno.
Pierpaolo Gnisci