MCNULTY, FUGGITIVO TRA I FUGGITIVI. VITTORIA DELLO STATUNITENSE, ROGLIC NUOVA MAGLIA GIALLA
Dopo aver perso irrimediabilmente tempo nelle prime tappe, Brandon McNulty, capitano designato dell’UAE Team Emirates per la Parigi Nizza 2022, si reinventa fuggitivo e va a vincere in solitaria sul traguardo di Saint-Sauveur-de-Montagut, scattando in modo deciso sul Col de la Mure, guadagnando terreno sui compagni di fuga e mantenendo un vantaggio tale da non essere più ripreso. Cambia invece la maglia gialla, ora sulle spalle di Primoz Roglic (Team Jumbo Visma), dopo che Wout Van Aert non riusciva a tenere il ritmo dei migliori proprio sul Col de la Mure.
Dopo lo show offerto ancora una volta dal Team Jumbo Visma nella cronometro di Montlucon, oggi alla Parigi Nizza, sempre più dominata dai colori giallo neri della formazione olandese, va di scena una quinta tappa insidiosissima, dove gli uomini di classifica sono chiamati alla massima attenzione ed anche a tentare attacchi in un percorso reso complicato dalla presenza di cinque GPM. In particolare, dei tre GPM di prima categoria spalmati sul percorso, l’ultimo – il Col de la Mure – è il più difficile con i suoi 7.6 km all’8.3%. Dallo scollinamento mancheranno ancora più di 30 km all’arrivo di Saint-Sauveur-de-Montagut, nei quali bisognerà scalare la salita di Saint-Vincent-de-Durfort classificata come traguardo volante e capiremo se e quanti uomini faranno parte del gruppo, presumibilmente ridotto. Wout Van Aert parte da Saint-Just-Saint-Rambert in maglia gialla e nonostante i gradi di capitano appartengano a Primoz Roglic, tra le file del Team Jumbo Visma e tra gli appassionati di ciclismo c’è curiosità per capire se il campione belga sia capace di mantenerla ancora con le prime insidie altimetriche. Dopo la partenza da Saint-Just-Saint-Rambert, da cui si segnalavano ben 18 ritiri tra i quali quelli di Matteo Trentin (UAE Team Emirates), Neilson Powless (Team EF Education EasyPost), Dylan Groenewegen (Team Jumbo Visma), Gino Mader (Team Bahrain Victorious), Stefan Bissegger (Team EF Education EasyPost) ed Yves Lampaert (Team Quick Step Alpha Vinyl), si formava la fuga di giornata intorno al km 12 grazie all’azione di dieci ciclisti: Ruben Fernandez (Team Cofidis), Laurent Pichon (Team Arkea Samsic), Valentin Madouas (Team Groupama FDJ), Brandon McNulty (UAE Team Emirates), Matteo Jorgenson (Team Movistar), Harm Vanhoucke (Team Lotto Soudal), Owain Doull (Team EF Education EasyPost), Franck Bonnamour (Team B&B Hotels KTM), Anthony Turgis (Team Total Energies) e Michael Morkov (Team Quick Step Alpha Vinyl). I fuggitivi iniziavamo il primo GPM in programma, il Col de la Croix de Chaubouret, con circa 2 minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla tirato dagli uomini del Team Jumbo Visma. Era Madouas a scollinare in prima posizione. Nella discesa successiva il vantaggio della gufa arrivava a sfiorare i 6 minuti e la maglia gialla virtuale era indossata da Ruben Fernandez. Dopo 60 km il vantaggio della fuga sul gruppo era di 6 minuti e 50 secondi. Madouas scollinava per primo anche sul successivo GPM della Côte de Saint-Jeure-d’Ay posto al km 79.1 e diventando così il leader virtuale della classifica di specialità . Morkov si aggiudicava il primo traguardo volante di Etables posto al km 83. Dopo 90 km il vantaggio della fuga superava i 7 minuti. Sulla Côte de Saint-Romain-de-Lerps iniziavano a staccarsi alcuni velocisti come Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix) e Fabio Jakobsen (Team Quick Step Alpha Vinyl). Madouas scollinava in prima posizione. Il francese si ripeteva anche sulla successiva Côte de Toulaud posta al km 129.6, mentre il gruppo cercava di organizzare l’inseguimento. I fuggitivi iniziavano la scalata del Col de la Mure con 6 minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla. L’elevato ritmo imposto dal gruppo faceva vittime eccellenti come David Gaudu (Team Groupama FDJ) e soprattutto Wout Van Aert (Team Jumbo Visma). Era il Team Arkea Samsic a fare un forcing costante lungo il tratto più duro della salita, con pendenze che oscillavano tra il 7 e l’8 %. McNulty restava da solo al comando e scollinava in prima posizione con 1 minuto di vantaggio sugli immediati inseguitori, mentre il gruppo dei migliori, ridotto ad una ventina di unità , era segnalato a oltre 5 minuti di ritardo. A 25 km dalla conclusione McNulty aveva 1 minuto e 10 secondi di vantaggio sul terzetto formato da Vanhoucke, Jorgenson e Bonnamour. Mc Nulty iniziava a salire verso Saint-Vincent-de-Durfort, un GPM spacciato per traguardo volante. Lo statunitense conservava un vantaggio di circa 1 minuto sugli immediati inseguitori. Nel gruppo dei migliori, a oltre 6 minuti di ritardo da McNulty, il Team Total Energies faceva un forcing forsennato che metteva il gruppo in fila indiana. Nel frattempo McNulty si aggiudicava il traguardo volante di Saint-Vincent-de-Durfort90. A 10 km dall’arrivo scattava Daniel Martinez (Team INEOS), settimo in classifica generale a 1 minuto e 7 secondi di ritardo da Van Aert. A impegnarsi in prima persona per ricucire sul colombiano erano Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) ed Aleksandr Vlasov (Team Bora Hansgrohe). Martinez veniva ripreso a circa 7 km dall’arrivo. McNulty andava a vincere in solitaria sul traguardo di Saint-Sauveur-de-Montagut. Bonnamour era secondo a 1 minuto e 58 secondi di ritardo, davanti a Jorgenson. Vanhoucke era quarto a 2 minuti e 30 secondi di ritardo da McNulty mentre chiudeva la top five Pichon a 4 minuti e 1 secondo di ritardo da McNulty. Il drappello dei migliori era regolato da Pierre Latour (Team Total Energies) con un ritardo di 5 minuti e 43 secondi di ritardo da McNulty. Dopo aver vinto nel 2022 due corse di un giorno, il Trofeo Calvia e la Faun Ardeche Classic, McNulty ottiene la terza vittoria in una corsa a tappe, per di più WT. In classifica generale Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) diventa la nuova maglia gialla con 39 secondi di vantaggio su Simon Yates (Team BikeExchange Jayco) e 41 secondi di vantaggio sullo stesso Latour. Domani è in programma la sesta tappa da Courthezon ad Aubagne, lunga più di 213 km e cosparsa anch’essa di GPM. Saranno cinque come quelli di oggi, più facili visto che sono soltanto di seconda e di terza categoria ma altrettanto interessanti per le strategie che saranno messe in campo. Il Col de l’Espigoulier è l’ultimo che verrà affrontato e dal suo scollinamento mancheranno una trentina di km all’arrivo.
Giuseppe Scarfone