BRIVIDI DI SANREMO

marzo 1, 2022
Categoria: Approfondimenti

Archiviato il festival musicale è ora di passare a ben altri “brividi”, quelli che ogni anno gli appassionati di ciclismo provano con l’avvicinarsi della Milano-Sanremo. L’edizione 2022 della Classicissima scatterà ufficialmente alle 9.50 di sabato 19 marzo, ma in realtà i primi rombi dei motori dei corridori interessati alla vittoria cominceranno a udirsi un paio di settimane prima. Come sempre, infatti, Parigi-Nizza e Tirreno-Adriatico costituiranno ideali palestre d’avvicinamento alla Sanremo e quest’anno, per la prima volta nella storia, procederanno affiancante per la decisione di sovrapporle totalmente in calendario e lasciare una settimana di stacco prima del “mondiale di primavera”.

Anche per gli appassionati di ciclismo la Sanremo è un po’ come il Festival, si tira dietro quell’aura magica che la caratterizza e si contano i giorni che mancano alla partenza, anche se nel ciclismo moderno il suo percorso storico non è più una garanzia di successo come un tempo. Quest’anno, però, ci saranno un po’ di novità in vista per quel che riguarderà la settimana precedente, a causa dell’anticipo in calendario della Tirreno-Adriatico e del trasloco a metà mese della Milano-Torino, spostata proprio per colmare il vuoto venutosi a creare tra la fine della Corsa dei Due Mari e il 19 marzo 2022. Infatti, quest’anno la Classicissima tornerà (ma solo per questa edizione) a disputarsi in quella che dal 1936 al 1977 fu la tradizionale data di svolgimento della Milano-Sanremo, successivamente svoltasi il sabato più prossimo al giorno di San Giuseppe.

La prima corsa italiana del calendario 2022 si disputerà il 2 marzo e, come tradizione, a fare da apripista alle nostre gare sarà il Trofeo Laigueglia, la cui 59a edizione si svolgerà sul medesimo tracciato di quella dello scorso anno, conquistata dall’olandese Bauke Mollema e caratterizzata dal circuito che prevede di ripetere per cinque volte la salita della Colla Micheri (2 Km all’8.2%), mentre nel tratto d’avvicinamento alle fasi decisive dovranno essere affrontare le due ascese storiche della corsa ligure, la Cima Paravenna (6.7 Km al 5.7%) e il Testico (7.2 Km al 4.5%), letteralmente relegate in un angolo nelle edizioni più recenti.

La prima prova World Tour “Made in Italy” sarà la Strade Bianche del 5 marzo e anche in questo caso si è stabilito di confermare il tracciato che lo scorso anno vide imporsi Mathieu van der Poel dopo aver percorso nella nervosa geografia delle Crete Senesi 184 Km dei quali 63 su strade sterrate, suddivisi in undici settori il più celebre e impegnativo dei quali è quello di Monte Sante Marie, lungo più di 11 Km.

Il giorno successivo comincerà la marcia d’avvicinamento alla Sanremo poiché prenderà il via l’80a edizione della Parigi-Nizza, che quest’anno – ecco la prima novità in calendario – si svolgerà in quasi totale sovrapposizione con la Tirreno-Adriatico dopo la decisione di far arretrare la corsa italiana di tre giorni, in modo che entrambe terminino la domenica precedente la Classicissima. L’unica tappa della corsa francese a non “scontrarsi” con la Tirreno sarà quella d’apertura, disegnata in circuito nei dintorni di Mantes-la-Ville, cittadina situata una 50 Km di chilometri a nord ovest della capitale francese: a contendersi la prima maglia gialla di leader della classifica saranno i velocisti, che però dovranno fare “spallate” con i finisseur per la presenza di una “côte” di 3a categoria da superare due volte nel finale, l’ultima a meno di 6 Km dal traguardo. Decisamente più tarata sulle “corde” degli sprinter sarà la successiva Auffargis – Orléans, quasi totalmente priva di difficoltà altimetriche ma comunque insidiosa perché si snoderà negli sconfinati spazi pianeggianti a sud di Parigi, che a marzo sono spesso battuti da un forte vento, molte volte risultato decisivo ai fini non solo della vittoria di tappa, ma anche e soprattutto ai fini della vittoria finale. Non è un caso che, in questi ultimi anni, molti corridori di primo piano abbiano preferito schierarsi al via della più mediterranea Tirreno-Adriatico, scelta anche per il minor rischio di buscare malanni (è capitato spesso di incontrare la neve nella corsa francese) che possano compromettere il raggiungimento dei prossimi obiettivi di stagione. Il trittico iniziale di tappe riservate ai velocisti si completerà con la Vierzon – Dun-le-Palestel, anche questa movimentata da alcune collinette nel finale, poi entreranno per la prima volta in azione i corridori che punteranno al successo finale nella tappa a cronometro che l’indomani si svolgerà tra Domérat e Montluçon, collegate da un tracciato di poco più di 13 Km scorrevole ma non troppo, con qualche lieve ondulazione in partenza e nella fase centrale mentre in decisa ascesa si svolgeranno gli ultimi 800 metri, caratterizzati da una pendenza media del 6.7%. Salite più consistenti si affronteranno ventiquattrore più tardi nel corso della Saint-Just-Saint-Rambert – Saint-Sauveur-de-Montagut, che porterà il gruppo fino ai quasi 1200 metri del Col de la Croix-de-Chabouret (9.8 Km al 6.6%) subito dopo la partenza, mentre i momenti più interessanti si vivranno a una quarantina di chilometri della conclusione, al momento d’imboccare i 7.6 Km all’8.3% del Col de la Mûre, salita che sarà intitolata al francese René Privat (scomparso nel 1995), il corridore che nel 1960 vinse la prima edizione della Sanremo con il Poggio. Una “struttura” simile, ma con salite più facili, presenterà la seguente Courthézon – Aubagne, che dall’alto dei suoi 214 Km sarà la tappa più lunga di questa edizione, occasione d’oro per i cacciatori di tappe mentre i corridori che puntano alla classifica con tutta probabilità preferiranno risparmiarsi per le ultime due frazioni, le più impegnative. La prima sarà l’immancabile tappa d’alta montagna che, dopo la partenza da Nizza, avrà la meta fissata ai quasi 1600 metri del Col de Turini, scalato dallo stesso versante (15 Km al 7.3%) dove tre anni fa fecero incetta di gloria i corridori colombiani, con Daniel Felipe Martínez che s’imponeva al traguardo e il suo connazionale Egan Bernal che si portava stabilmente al vertice della classifica scalzando il polacco Michał Kwiatkowski. Chiunque esca da questa tappa con la maglia di leader sulle spalle non dovrà, però, considerarsi “arrivato” perché negli ultimi anni in ben tre occasioni (2007, 2018 e 2021) il movimento circuito della tappa conclusiva di Nizza – con l’immancabile ascesa al Col d’Èze (6 Km al 7.6%) – ha scardinato la classifica e un altro paio di volte si è arrivati vicinissimi al ribaltone in extremis.

Il 7 marzo, mentre i partecipanti alla Parigi-Nizza saranno impegnati nella tappa di Orléans, dalla Toscana prenderà le mosse la 57a edizione della Tirreno-Adriatico che, oltre alla novità dell’anticipo in calendario, ne proporrà una seconda in partenza per la decisione degli organizzatori di cancellare la tradizionale cronometro dell’ultimo giorno e di farla disputare alla prima tappa, quando si dovranno percorrere 14 Km sulla filante litoranea della Versilia tra Lido di Camaiore (sede di partenza e arrivo) e Forte dei Marmi, dove si affronteranno le uniche quattro curve previste dal tracciato. La “Corsa dei Due Mari” si fermerà in zona anche per la seconda tappa, che muoverà da Camaiore in direzione di Sovicille dove, superate le collinette che movimenteranno gli ultimi 60 Km, si assisterà al primo dei tre “round” riservati ai velocisti, i quali avranno subito l’occasione per una rivincita il giorno successivo al termine della Murlo – Terni, quando la principale insidia sarà per loro rappresentata dal pavé del rettilineo d’arrivo. La quarta frazione costituirà una classica traversata appenninica, partendo dalle celebri Cascate delle Marmore per arrivare in 202 Km al centro teramano di Bellante, dove si giungerà dopo aver affrontato la salita ai 1115 metri del Valico Torre Fuscello nelle fasi iniziali (8.4 Km al 4.1%) e due giri di un circuito finale di una ventina di chilometri, gli ultimi quattro dei quali in salita al 5.6%. La tappa successiva rappresenterà l’irrinunciabile appuntamento della Tirreno con i muri marchigiani, anche se va detto che quest’anno gli organizzatori non hanno calcato eccessivamente la mano rispetto a quanto visto nelle scorse edizioni e non ci sarà un micidiale muro da ripetere più volte. Nel finale della Sefro – Fermo se ne affronteranno giusto un paio, di quelli che in sede di presentazione della corsa Mauro Vegni ha definito “muri bassi”: quello di Madonna d’Ete (2.2 Km all’8.5%, con gli ultimi 700 metri al 12.2%), quello brevissimo detto del “Ferro” (600 metri al 10.7%) e quello di Via Bellesi a Fermo (900 metri al 12.6% con un picco al 21%) che rappresenterà il tratto iniziale della salita di 3.2 Km, per il resto molto morbida, che condurrà al traguardo. Come alla Parigi-Nizza, anche nella corsa italiana si disputerà al penultimo giorno la tappa di montagna, che non proporrà l’arrivo in salita – un classico delle ultime edizioni – ma che promette comunque selezione e grandi soddisfazioni per gli scalatori per la presenza dell’impegnativa ascesa al Monte Carpegna, corta ma molto impegnativa: i suoi 6 Km al 9.9%, sui quali Marco Pantani “costruì” i suoi trionfi, dovranno essere presi di petto due volte, inseriti nel circuito di circa 20 Km che costituirà il gran finale della decisiva Apecchio – Carpegna. Con il trasloco della crono a inizio corsa la tappa conclusiva di San Benedetto del Tronto prenderà nuovamente il formato della classica passerella finale favorevole ai velocisti, come non accadeva dal 2010 quando sul lungomare della Riviera delle Palme s’impose allo sprint il norvegese Edvald Boasson Hagen.

Sarà una volata che si porterà dietro il lontano aroma della Sanremo, per “avvicinare” la quale la Gazzetta dello Sport – che organizza tutti e tre gli eventi – ha deciso di spostare dall’autunno alla primavera la Milano-Torino, che tornerà così a disputarsi nella sua collocazione storica in calendario e che si svolgerà mercoledì 16 marzo, tre giorni prima della Classicissima. Per non appesantire troppo i corridori in vista della Sanremo s’è stabilito di alleggerire del tutto il tracciato di quella che è la corsa più antica d’Italia (prima edizione disputata nel 1876), togliendo la doppia ascesa al Colle di Superga e proponendo un percorso completamente pianeggiante – a parte qualche raro zampellotto – che in 199 Km condurrà da Magenta a Rivoli, un canovaccio simile a quello dell’edizione 2020, quando si gareggiò tra Mesero e la Palazzina di Caccia di Stupinigi, al cui cospetto s’impose allo sprint il francese Arnaud Démare.

Nessun cambiamento, invece, per la Milano-Sanremo che quest’anno ritroverà il suo classico tracciato di 293 Km dopo la deviazione dello scorso anno sul Colle del Giovo per una frana e un percorso quasi interamente piemontese nel 2020, quando a causa della pandemia si corse ad agosto e i comuni del savonese negarono il passaggio sull’Aurelia nel periodo delle vacanze. Così, dopo una prima parte di tracciato totalmente priva di asperità, il gruppo tornerà ad affrontare dopo tre anni la facile salita al Passo del Turchino (2.5 Km al 5.6%) prima di planare la riviera di ponente e imboccare l’Aurelia in direzione del gran finale, la serie degli storici capi che fanno da preludio ai momenti clou della corsa, le salite alla Cipressa (5.6 Km al 4.1%) e al Poggio (3.7 Km al 3.7%).

Mauro Facoltosi

I SITI WEB DELLA CORSE

Trofeo Laigueglia

https://trofeolaigueglia.wordpress.com/

Strade Bianche

www.strade-bianche.it/

Parigi-Nizza

www.paris-nice.fr/en/

Tirreno-Adriatico

www.tirrenoadriatico.it/

Milano-Torino

www.milanotorino.it/

Milano-Sanremo

www.milanosanremo.it/

Commenta la notizia