LA VUELTA TROVA IL SUO FAVORITO: TAPPA E MAGLIA AD ANTON
Lo scalatore della Euskaltel si impone ad Andorra – Pal al termine di una bellissima rimonta, andando a raggiungere e staccare via via Joaquin Rodriguez, Nibali e Mosquera, avvantaggiatisi in un primo tempo. 2° posto per il leader Xacobeo, staccato di 3’’. 3° Tondo, anch’egli autore di un grande recupero, a 10’’. Nibali cede 23’’, superato nel finale anche da Uran. Si difendono Schleck e Sastre, paga molto Rodriguez, che accusa alla fine 1’ circa dal vincitore. Crolla definitivamente Menchov, ormai fuori classifica.
Foto copertina: Igor Anton sul podio dell’11a tappa (foto www.as.com)
La Vuelta che per 10 tappe ha vissuto su una classifica generale cortissima e su scaramucce per guadagnare briciole di secondi e conquistare la leadership, trova il suo favorito nell’unica tappa con arrivo fuori dai confini spagnoli, ad Andorra – Pal. La non durissima ascesa finale, pur non producendo distacchi particolarmente consistenti, e non escludendo quasi nessuno dei favoriti dalla lotta alla maglia rossa, ha infatti indicato in Igor Anton quello che sembra essere lo scalatore più forte del lotto in questo momento, riconsegnando al 27enne di Galdakao le insegne del primato che aveva ceduto a Rodriguez appena 24 ore fa. Non soltanto, ma il corridore della Euskaltel ha brillato anche per la sua gestione dello sforzo, decisamente la più azzeccata tra i pretendenti al podio.
Neutralizzata la fuga di Cherel e Tschopp, capaci di raggiungere un vantaggio massimo intorno al quarto d’ora, e annullati i contrattacchi di Fofonov e Vogondy, era stata la Katusha del capoclassifica Rodriguez a smuovere le acque, mandando in avanscoperta Vladimir Karpets. JRo non ha però avuto neppure il tempo di passare all’azione in prima persona, poiché, non appena ripreso il russo, Ezequiel Mosquera ha piazzato una perentoria accelerazione, cui solamente la maglia rossa e Vincenzo Nibali hanno avuto la forza e il coraggio di replicare. Anton, che aveva approcciato l’ascesa finale in un’ultima posizione che aveva autorizzato a pensare ad una giornata negativa per lui, ha provato a rientrare in un secondo momento, inizialmente in compagnia di Frank Schleck, riuscendo però a portarsi al più a pochi metri dal trio di testa.
Un trio che è rimasto però tale solamente per poco più di un chilometro, prima che Joaquin Rodriguez cedesse di schianto, consegnando la leadership virtuale in graduatoria al siciliano della Liquigas. Anche quest’ultimo è stato però costretto a piegarsi al forcing di Mosquera, riuscendo però a gestire la difficoltà molto meglio dell’uomo Katusha, tanto da limitare alla fine i danni a poco più di 20’’, contro il minuto del rivale. Anton, raccolti per strada i due ex battistrada, ha quindi puntato con decisione anche Mosquera, a sua volta in affanno nei due chilometri finali, riuscendo a raggiungerlo e a staccarlo con una sparata secca in vista del triangolo rosso.
Lo stesso basco, una volta rimasto solo al comando, ha pagato lo sforzo profuso nella rimonta, non riuscendo ad incrementare sensibilmente il margine nei confronti del leader Xacobeo, capace di limitare il gap a tre miseri secondi. 3°, nonché nettamente uomo più veloce sul percorso negli ultimi 2 km, è stato Xavier Tondo, a questo punto davvero capitano della Cervélo. Uran è riuscito a sua volta a sopravanzare Nibali nell’ultimo chilometro, chiudendo a 16’’ dal vincitore, 7 in meno rispetto al messinese. Frank Schleck, 7° con lo stesso tempo del capitano Liquigas e di Moncoutié, ha dato segnali di ripresa rispetto alle deludenti prove della prima settimana, mentre i piazzamenti in top 10 di Cuesta e Sastre lasciano pensare che di qui a Madrid possa essere la Cervélo la principale animatrice delle frazioni di montagna.
Come detto in apertura, Anton ha ripreso il comando della classifica generale, e può ora gestire 45’’ nei confronti di un Nibali che avrà non poco da rammaricarsi per una condotta fin troppo spregiudicata, anche se resta da applaudire la sua intraprendenza. Un distacco che Vincenzo verosimilmente colmerebbe con gli interessi nella prova contro il tempo di Penafiel, ma che minaccia di crescere nei tre arrivi in quota che ancora si frappongono tra i corridori e la cronometro, senza dimenticare l’inedita scalata a La Bola del Mundo il penultimo giorno. Tondo, 3° a 1’04’’, si inserisce fra i pretendenti al podio, al pari di Mosquera, ora 5° a 1’29’’, dietro un Rodriguez che non ha passato l’esame della prima lunga salita. Resta ancora in corsa un Frank Schleck in ripresa, ora 9° a 2’30’’.
A favore del lussemburghese potrebbero giocare anche le prossime due giornate interlocutorie, con i traguardi per velocisti – fughe permettendo – di Lleida e Burgos. Due frazioni facili che potrebbero dar modo al leader Saxo Bank di migliorare ulteriormente la propria condizione, prima dei tre arrivi in salita consecutivi e della cronometro che decideranno l’80% della Vuelta 2010. Una Vuelta che non vedrà quasi certamente protagonista un Denis Menchov anche oggi in forte ritardo, che ha dovuto dire addio alle residue speranze di un risultato positivo. Un pretendente in meno per una corsa che oggi ha forse trovato finalmente una sua fisionomia.
Matteo Novarini