STORER BIS A RINCON DE LA VICTORIA. EIKING SI VESTE DI ROJO, BAGARRE TRA I BIG
Emozioni, colpi di scena e ribaltoni nella 10a tappa della Vuelta a Espana 2020. A spuntarla sul traguardo di Rincòn de la Victoria è stato nuovamente Michael Storer (Team DSM), che ha bissato il successo ottenuto 4 giorni fa staccando i compagni di fuga lungo la salita di Puerto de Almà char per poi difendersi nella discesa finale. Alle sue spalle (a 22″) un quartetto regolato da Mauri Vansevenant (Deceuninck-Quick Step), davanti a Clement Champoussin (Ag2r Citroen Team), Dylan Van Baarle (Ineos Grenadiers) e Odd Christian Eiking. Cambia la maglia roja, balzata proprio sulle spalle del norvegese della Intermarché-Wanty-Gobert Materiuax che ha approfittato dei quasi 12′ di vantaggio concessi dal gruppo per scalzare Primoz Roglic dalla testa della corsa. Proprio il capitano della Jumbo-Visma è stato il grande protagonista del finale di tappa: lo sloveno ha prima attaccato (e staccato) tutti i rivali sull’unica salita di giornata e poi è caduto lungo la discesa quando aveva pochi secondi di margine sui primi inseguitori.
La frazione odierna era, almeno sulla carta, la classica tappa intelocutoria destinata a favorire i fuggitivi di giornata e a non sortire particolari stravolgimenti nella classifica. I 189 km che hanno condotto i corridori da Roquetas del Mar a Rincòn de la Victoria non erano infatti particolamente impegnativi: i primi 165 erano completamente piatti, dopodichè la strada iniziava a salite fino alla cima del Puerto de Almà char, 10.6 km al 5% (di cui gli ultimi 4 km con pendenze comprese tra il 7.7 e l’11%). Dalla vetta fino al traguardo la strada era praticamente tutta in discesa, salvo gli ultimi 3500 metri pianeggianti.
La corsa è subito partita a ritmi elevatissimi, tant’è che dopo un’ora i corridori avevano già percorso poco meno di 50 km. Nonostante i numerosi attacchi che si sono consumati nella prima fase di corsa, l’andatura del gruppo non ha consentito la formazione di una fuga in grado di prendere un margine significativo. Per contro, al km 65, il gruppo si è spezzato in due tronconi, grazie anche ad una leggera brezza laterale che ha reso più interessante l’avvio della corsa. Di lì a poco (al km 70) si è formata la fuga che ha poi caratterizzato il resto della tappa e stravolto la classifica generale. Ad avvantaggiarsi un drappello di ben 32 corridori: Geoffrey Bouchard, Lilian Calméjane e Clément Champoussin (AG2R Citroën), Floris De Tier (Alpecin-Fenix), Alex Aranburu e Luis León Sánchez (Astana-Premier Tech), Cesare Benedetti e Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe), Jonathan Lastra e Julen Amézqueta (Caja Rural-Seguros RGA), Guillaume Martin e Jesús Herrada (Cofidis, Solutions Crédits), Mauri Vansevenant e Andrea Bagioli (Deceuninck-Quick Step), Xabier Mikel Azparren (Euskaltel-Euskadi), Magnus Cort Nielsen, Diego Camargo, Lawson Craddock e Jens Keukeleire (EF Education-Nippo), Olivier Le Gac (Groupama-FDJ), Dylan Van Baarle e Jhonatan Narváez (Ineos), Odd Christian Eiking (Intermarché-Wanty), Florian Vermeersch (Lotto Soudal), Damien Howson e Nick Schultz (BikeExchange), Thymen Arensman, Michael Storer e Martijn Tusveld (DSM), Kenny Elissonde (Trek-Segafredo), Rui Oliveira e Matteo Trentin (UAE-Emirates). Ben presto però i 32 sono diventati 31 perchè il colombiano Camargo è stato costretto a perdere contatto dal resto dei battistrada a causa di un guaio meccanico.
Una volta appurato che tra i battistrada non vi erano uomini particolarmente pericolosi ai fini della classifica, la Jumbo-Visma ha imposto al gruppo maglia roja un’andatura piuttosto blanda che ha consentito al secondo trocone di ricongiungersi intorno al km 90. Il vantaggio dei fuggitivi, di conseguenza, si è man mano dilatato e ha toccato i 10 minuti ai -50 per poi superare i 12 minuti quando all’arrivo mancavano appena 40 km. Un margine che sanciva il sorpasso di Odd Christian Eiking (19° in classifica a 9′10″) e Guillaume Martin (20° a 9′39″) ai danni di Primoz Roglic. Di lì a poco Matteo Trentin ha rotto gli indugi e ha provato ad imporre una scrematura al gruppo dei battistrada in vista dell’ormai prossima salita del Puerto de Almà char. Al corridore della UAE si sono accodati prima Alex Aranburu e poco dopo la coppia formata da Jesus Herrada e Floris De Tier. Il quartetto è riuscito ad guadagnare (non senza fatica) un piccolo margine, approcciando l’ascesa con circa 20 secondi di vantaggio sugli altri 27 fuggitivi.
La salita ha però completamente rimescolato le carte: ai -25 sui battristada sono rientrati Craddock, Storer e Bagioli, imitati poco dopo da Elissonde, Vansevenant e Narvaez. De Tier ha così provato a giocarsi le ultime carte prima di staccarsi ed essere ripreso da Elissonde e Calmejane ai -24. I rimescolamenti sono continuati anche nei chilometri successivi. Nelson Oliveira ha attaccato ai -23, quindi è stato il turno di nuovo di Elissonde che ha ripreso e poi staccato il corridore della Movistar. Il francese è stato ripreso a sua volta ai -20, proprio la dove la salita diventava più dura, da un nuovo gruppetto formato da Bagioli, Champoussin, Storer, Aranburu, Schultz e Vansevenant. L’attacco ‘buono’ è finalmente arrivato a 3 km dalla vetta, quando è giunto lo scatto di Storer, già vincitore venerdì della tappa con arrivo a Balcòn de Alicante. L’australiano è riuscito a guadagnare un vantaggio non elevato, transitando al gpm con 13″ su Champoussin e 35″ su un drappello formato da Elissonde, Eiking, Martin, Bouchard, Van Baarle, Schultz e Vansevenant.
Nel gruppo maglia roja, ormai scivolato ad oltre 13 dal battistrada, Mikel Landa (Bahrain Victorius) aveva ben perso contatto dal gruppo, conferma di una condizione a dir poco deficitaria. Il basco ha poi tagliato il traguardo con oltre 21 minuti di ritardo dal vincitore e circa 10′ dai big, uscendo definitivamente di classifica. I colpi di scena nel gruppo principale erano però tutt’altro che finiti. Ai -3 infatti è arrivata la fucilata di Primoz Roglic a cui nessuno ha saputo resistere. Alle sue spalle si è formato un gruppetto comprendente Enric Mas e Miguel Angel Lopez (Movistar), Jack Haig (Bahrain Victorius) e Sepp Kuss (Jumbo-Visma). Poco dietro si trovava la coppia Egan Bernal-Adam Yates (Ineos Grenadiers), poi ripresa da un drappello più nutrito formato da Aleksandr Vlasov (Astana), Felix Grossschartner (Bora), Louis Meintjes (Intermarché), Adam Yates (Ineos), Wout Poels (Bahrain) e il duo composto da UAE Rafal Majka e David De La Cruz.
Nel frattempo Storer era ormai involato verso il secondo trionfo di tappa in solitario, mentre alle sue spalle Eiking e Vansevenant avevano raggiunto Champoussin. Roglic invece era transitato con oltre mezzo minuto sui primi inseguitori, ma ha poi iniziato a perdere qualche secondo lunga la discesa finchè, in corrispondenza di una curva verso destra, non è scivolato a terra. Lo sloveno si è rapidamente rialzato, ma è stato ugualmente ripreso da Mas, Lopez e Haig, che nel frattempo avevano staccato Kuss.
Storer si è gestito molto bene lungo la discesa, tagliando il traguardo con 22″ su Vansevenant, Champoussin e Van Baarle ed Eiking, nuova maglia roja. A 51″ è invece giunto il drappello regolato da Narvaez davanti a Schultz, Bouchard, Calmejane, Elissonde, Amezqueta e Guillaume Martin. Ancora più staccati gli altri fuggitivi di giornata, arrivati alla spicciolata sul traguardo di Rincon de la Victoria. Il gruppo con Roglic, Mas, Lopez, Haig, Kuss e Grossschartner ha tagliato il traguardo con 11′49″ di ritardo dal corridore del Team DSM, mentre Majka, De La Cruz, Gino Mäder (Bahrain), Yates, Bernal, Poels, Aru e Meintjes hanno pagato 12′26″. Ancora più staccato Giulio Ciccone (13′03″).
La nuova classifica generale vede Odd Christian Eiking in testa con 58″ su Guillaume Martin e 2′17″ su Roglic. Seguono Mas (a 2′45″), Lopez (a 3′38), Haig (a 3′59″), Bernal (a 4′46″) e Kuss (4′57″). Chiudono la top ten Adam Yates (a 5′01″) e Felix Grossschartner (a 5′42″). Scivola fuori dai 10 Giulio Ciccone, ora 11simo a 6′10″ e ridimensionato dalla controprestazione odierna.
Domani è in programma l’11a tappa, giro di boa della corsa iberica. I corridori dovranno affrontare appena 133.6 km nella Antequera-Valdepenas de Jaen. La frazione si presente come un’altra grande occasione per i cacciatori di tappa. Il percorso, molto più ondulato rispetto alla frazione odierna, presenta nel finale il Puerto de Locubin (8.8 km al 5%), la cui vetta è posta a poco più di 7 km dal traguardo. Di questi i primi 4 sono in discesa mentre e anticipano lo strappo finale che conduce all’arrivo.
Pierpaolo Gnisci