TORO SEDUTO? NO, THOR SCATENATO
Nell’arrivo della sesta tappa della Vuelta a Murcia si impone, un po’ a sorpresa, il campione norvegese Thor Hushovd che sfrutta la situazione ideale di una volata particolarmente ristretta priva dei due attori principali, Cavendish e Farrar, e mette il naso davanti ad un Daniele Bennati che, dopo tempo infinito, si rivede nei quartieri alti di una volata.
Foto copertina: Thor Hushovd anticipa Daniele Bennati sul traguardo di Murcia (foto Roberto Bettini)
Andando in là con gli anni, questo Thor Hushovd assomiglia sempre di più ad Oscar Freire. Rimane a giornate intere nella pancia del gruppo, si nasconde, manda altri a sbattersi in testa e poi, sul più bello, compare dal nulla e piazza la zampata.
E così rende felice se stesso e la Cervelo (che a fine chiuderà i battenti da indipendente per confluire nella Garmin), visto che riesce a bissare il successo ottenuto al Tour: vincere in due Grandi Giri non è che, ultimamente, riesca a tanti.
La volata di Murcia, però, ci ha riconsegnato anche un Daniele Bennati che vuol vedere se riesce a combinare ancora qualcosa. E’ vero che mancavano i due big principali, Cavendish e Farrar che sono stati respinti dall’Alto de la Cresta del Gallo, ma intanto si è piazzato al secondo posto e speriamo che questo possa essere un segnale positivo in vista dei prossimi giorni (magari già oggi?) e, se non altro, un punto di partenza verso il 2011.
La fuga di giornata è animata da tre uomini: Bichot, Eichler ed Estrada. I tre, dopo qualche chilometro a fare a spallate, trovano l’accordo che serve per tentare l’impresa e raggiungono un vantaggio massimo di 9’11”. Il gruppo non vuole lasciare troppo spazio e, soprattutto grazie alla Cofidis (come mai questa scelta? Moncoutie voleva provare uno scatto nel finale?) la corsa rimane abbastanza compatta ed il vantaggio scende costantemente fino ai -25 quando inizia la Cresta del Gallo ed, ai tre davanti, è rimasto soltanto un misero minuto.
Però, sulla salita, succede poco o nulla visto che il ritmo è scandito da Liquigas e Rabobank che vogliono tenere al riparo da imboscate i due lìder veloci, Bennati e Freire, anche se i “verdi” devono salvaguardare anche Nibali. Sul finire dell’ascesa la trenata di Kolobnev (Katusha) sembra far intuire un tentativo imminente di Pozzato, ma è soltanto un fuoco fatuo, anche perché Gilbert – e ci mancherebbe altro – non da nessun segno di cedimento.
Trenata di Karpets e poi inizia la discesa ed ancora gli uomini Katusha protagonisti. Pozzato disegna le curve in testa, Karpets più o meno volontariamente fa il buco e l’uomo di Sandrigo prova a scappare via. Peccato però che alla sua ruota si porti l’uomo più sbagliato, vale a dire Gilbert, e gioco forza l’ex tricolore è costretto a rialzarsi visto che Rodriguez non gradirebbe più di tanto questa fuga a due.
Negli ultimi otto chilometri di pianura di scatti se ne vedono una infinità (ci prova anche LL Sanchez, senza particolare ritmo comunque), ma oramai è volata. E l’Omega Pharma vuole vincere, possibilmente con il leader della classifica, tant’è che addirittura in testa ai 400 metri c’è Van Avermaet. Philippe crede di stare talmente bene da poter giocare al gatto col topo con velocisti forti (alla sua ruota ci sono Bennati, Hushovd, Bole e Pozzato, non proprio fermi allo sprint) e apre gas addirittura ai -300 per giocare d’anticipo nei confronti degli altri. Il suo tentativo, apprezzabile, serve solo a lanciare la vera volata, visto che viene saltato da Bennati poco dopo. L’aretino è motivato, ma Hushovd è più forte, lo salta con non troppe difficoltà e vince di poco, ma basta. Secondo l’uomo Liquigas-Doimo, terzo Grega Bole che regala un piazzamento sul podio alla Lampre-Farnese che ancora non ha regalato Petacchi, mentre dietro lo sloveno ci finiscono Allan Davis, Pozzato e Gilbert (6°) che non prende quindi nemmeno l’abbuono.
In classifica tutto rimane come prima, con il belga che ha 10” su Jro e Anton e 12” su Nibali.
Oggi si arriva ad Orihuela e, salvo stravolgimenti, dovrebbe essere ancora una volta volata. Ci saranno senz’altro di nuovo a combattere Cavendish, Farrar e Petacchi. Ma, per loro sfortuna, ci saranno anche Bennati e Hushovd che sembrano essere in palla.
Saverio Melegari