TRA UN MESE FARRAR PAURA
Dopo essersi riconfermato nella classica di Amburgo uno dei velocisti più in forma di questo 2010, meglio anche di quel Greipel che vince tanto ma mai quando conta, Tyler Farrar mette il suo nome anche sulla Vuelta vincendo la volata di Lorca davanti a Fernandez ed un Cavendish che nulla ha potuto contro l’uomo Garmin. Ed in vista di Melbourne l’americano è senz’altro da tenere d’occhio.
Foto copertina: Tyler Farrar si impone nella 5a frazione della Vuelta 2010 a Lorca (foto Roberto Bettini)
A prima vista non c’è niente che lega Utrecht (Olanda) con Bitonto (Italia), Amburgo (Germania) e Lorca (Spagna). Se però si tira una linea e si scrive come comun denominatore Tyler Farrar ecco che ci si accorge di aver trovato i quattro punti fondamentali della sua stagione. Le due tappe vinte al Giro, la classica tedesca e adesso la frazione alla Vuelta. E’ mancato l’acuto al Tour, complice un Cavendish che era inarrivabile, visto che comunque il capitano fisso della Garmin riuscì comunque a fare secondo (Guegnon) e terzo (Bourg le Valence).
Ma la vittoria iberica ha un sapore particolare. Primo perché, a differenza degli altri tre successi, è riuscito a battere l’uomo dell’Isola di Man che nelle due volate finora avutesi alla Vuelta non ha ancora piazzato la zampata. Secondo perché, ad un mese di distanza dal mondiale australiano, il buon Tyler si piazza di diritto fra i possibili favoriti, soprattutto se davvero si dovesse arrivare in volata.
Il tracciato della quinta tappa era fin troppo banale per non capire che si sarebbe arrivati allo sprint. Nonostante questo, l’immancabile fuga c’è stata promossa da due francesi (Labbe e Rolland) e rinforzata da due spagnoli (Toribio e Gutierrez Gutierrez) che hanno guadagnato un margine massimo di 6’40” prima che il gruppo tirato da Lampre, HTC e Omega Pharma (più per dovere che per reale necessità) iniziasse un lento recupero che ha portato al ricongiungimento ai -12 nonostante Rolland avesse provato, tre chilometri prima, un disperato tentativo di andarsene da solo.
E, così, volata è stata senza però nessuna squadra che decidesse di prendere veramente in mano la situazione, fino a quando ai -2 la Lampre ha provato ad organizzarsi un po’, anche se Petacchi non era propriamente nella posizione migliore.
Ma, intorno ai 500 metri dalla fine, ecco che accade l’imponderabile. L’ex maglia rossa Cavendish ha smania di successo ma, anche oggi, è troppo indietro ed allora prova il colpo di genio. Ai 400 metri dal traguardo, quando in testa c’è Danilo Hondo che cerca di pilotare al meglio Ale-Jet, Mark cambia lato della strada e si lancia da solo in cerca di successo. Subito dietro di lui, ma era già dietro di lui, si accoda Koldo Fernandez ed un attimo più tardi, l’ultimo utile, anche Tyler Farrar. L’attimo dopo, invece, prova a rientrare anche Petacchi ma i buoi oramai sono scappati. Cavendish prova ad aprire gas a manetta ma si vede chiaramente che ai 150 dalla fine la luce si sta spegnendo e così Farrar lo affianca, lo guarda anche un po’ e poi se ne va a prendersi la vittoria di tappa. La benzina dell’uomo HTC finisce di colpo e anche Koldo (Euskaltel) riesce a passarlo e conquistare la piazza d’onore, mentre l’anglo-quarratino chiude terzo. Per Petacchi, invece, c’è solo un quinto posto superato anche da un bravissimo Matteo Tosatto che si ferma ai piedi del podio.
Oggi sesta tappa con arrivo a Murcia. Sembra un’altra giornata adatta ai velocisti con, però, un punto interrogativo: a dieci chilometri dal traguardo c’è l’Alto de la Cresta del Gallo che potrebbe scompaginare tutti i piani bellicosi di Farrar&C. E non è detto che Gilbert non ci riprovi un’altra volta, tanto cosa gli costa?
Saverio Melegari