O’CONNOR ATTACCA LA MAGLIA GIALLA, GRANDI PRESTAZIONI DI CATTANEO E COLBRELLI
O’Connor parte in fuga dal mattino e vince la tappa in solitaria andando vicino alla maglia gialla. Pogacar, nel finale, distanzia ancora di più i diretti avversari. Grande prestazione di Cattaneo che fa un grande finale e centra il secondo posto e di Sonny Colbreli che, su un terreno non adatto alle sue caratteristiche, centra la terza posizione e insidia la maglia verde.
La tappa di oggi ha dato innanzitutto una conferma.
La squadra di Tadej Pogacar non è né la Ineos degli anni passati, né la Jumbo dello scorso anno. I gregari della maglia gialla si sono impegnati al massimo nella tappa di oggi ed hanno offerto una buonissima prestazione, tuttavia il loro ritmo sulla salita finale era inferiore a quello del vincitore di tappa e, quando gli Ineos hanno alzato la velocità, gli uomini del capoclassifica si sono staccati subito.
Ovviamente, con una maglia gialla in queste condizioni, l’importanza della squadra è relativa, però si tratta comunque di controllare la corsa, oggi senza l’accelerazione degli Ineos prima e della maglia gialla poi, O’Connor si sarebbe trovato in testa alla generale.
Ora situazioni come queste potrebbero non rappresentare un problema ma, in una corsa di tre settimane, potrebbero sempre esserci insidie nascoste. Baste ad esempio rimanere fuori da un ventaglio ed ecco che avere una squadra forte diventa fondamentale.
Pogacar, che è consapevole che il Tour è ancora lungo, ha accelerato nel finale per guadagnare ancora di più sui diretti avversari. Si è trattato di un attacco negli ultimissimi chilometri solo per incrementare un poco la sua riserva di tempo in generale.
Tra gli uomini di classifica, si sono verificati comunque dei divari, anche se non enormi ma hanno rimescolato ancora le carte. Gaudu e Lutsenko hanno perso terreno nei confronti di Mas Carapaz e Uran. Van Aert è saltato come ampiamente preventivato, mentre Thomas si è ripreso abbastanza bene, tanto da fare una bella accelerata sulla salita finale per favorire Carapaz.
Molti corridori hanno rischiato di finire fuori tempo massimo, Cavendish stesso è arrivato al pelo e resterà un difficile avversario di Colbreli per la conquista della maglia verde.
Nairo Quintana, in fuga, ha conquistato la maglia a pois, andando a sprintare sui gran premi della montagna, ma ha pagato lo sforzo nella salita finale cedendo diversi minuti.
Ritiro per Van der Poel e per Primoz Roglic. Se per l’olandese il ritiro era ampiamente preventivato, visto che l’obbiettivo principale dell’ex maglia gialla sono le olimpiadi nipponiche, per quanto riguarda Primoz Roglic la notizia sorprende e certamente delude gli appassionati.
Non si conoscono in realtà le conseguenze della caduta tuttavia, la prova a cronometro e le tappe affrontate fanno pensare che non si sia trattato di una caduta tale da causare un ritiro a giorni di distanza. Sembra più un ritiro determinato da una carenza di condizione. I campioni veri però in questi casi tengono duro, rimangono in corsa e cercano di recuperare per tentare di trovare l’acuto in una tappa e dimostrare di saper tenere duro anche nelle difficoltà.
La tappa di oggi era breve, ma è stata molto dura perché si è svolta quasi interamente sotto una pioggia torrenziale ed è stata corsa ad elevate andature.
Subito dopo il traguardo volante, si forma la fuga di un numeroso gruppo di atleti: Guillaume Martin (COF), Ben O’Connor (ACT), Wouter Poels (TBV), Bauke Mollema (TFS), Dylan Teuns (TBV), Mattia Cattaneo (DQT), Louis Meintjes (IWG), Jakob Fuglsang (APT), Julian Alaphilippe (DQT), Franck Bonnamour (BBK), Kenny Elissonde (TFS), Quentin Pacher (BBK), Pierre Latour (TEN), Lucas Hamilton (BEX), Ruben Guerreiro (EFN), Sergio Higuita (EFN), Simon Geschke (COF), Sonny Colbrelli (TBV), Patrick Konrad (BOH), Pierre Rolland (BBK), Stefan Küng (GFC), Daniel Martin (ISN), Víctor De La Parte (TEN), Dylan van Baarle (IGD), Alex Aranburu (APT), Warren Barguil (ARK), Sepp Kuss (TJV), Fabien Doubey (TEN), Luka Mezgec (BEX), Nils Politt (BOH), Anthony Perez (COF) e Christopher Juul-Jensen (BEX), Kasper Asgreen (DQT), Matej Mohorič (TBV), Julien Bernard (TFS), Élie Gesbert (ARK) e Michael Matthews (BEX), Nairo Quintana (ARK), Michael Woods (ISN) e Omar Fraile (APT).
Si tratta d nomi importanti, ci sono ottimi scalatori come Quintana e Barguil, passisti come Kung, uomini da classiche come Alaphilippe, atleti in forma come Mohoric e Cattaneo e anche Sonny Colbrelli che, considerato che non può concorrere nelle volate di gruppo con Cavendish, cerca di guadagnare punti per la maglia verde in modo alternativo. Il meglio piazzato in generale è O’Connor, con un ritardo di 8 minuti dalla vetta delle generale.
Sul Col de Saisies, si porta in avanscoperta Poels per difendere la maglia a pois ed alle sue spalle si forma un drappello con Woods Quintana e O’Connor. Il colombiano tenta di andare a riprendere Poels per guadagnare punti per la maglia verde, ma non riesce a sopravanzare l’avversario sul GPM per pochi centimetri.
Nella discesa, il drappello si ricompatta e si aggiunge anche Hamilton che era rimasto nelle retrovie.
Sul Col du Pre, salita più dura di giornata, cede Poels, mentre Quintana allunga per prendere i punti per la maglia a pois, nella discesa, viene raggiunto da Higuita e O’Connor. Il gruppone degli inseguitori si assottiglia sempre di più e perde terreno e lo stesso discorso vale per il gruppo della maglia gialla che viaggia con un ritardo di circa 8 minuti.
Nella discesa del Cormet de Roseland, O’Connor perde terreno ma si riporta sui colombiani nel tratto d falsopiano che precede la lunghissima salita finale verso gli oltre 2000 metri di Tignes.
A inizio salita, gli inseguitori pagano oltre 4 minuti alla testa, mentre il gruppo maglia gialla ha un ritardo doppio.
Quintana cede quasi subito sulle prime rampe, mentre Higuita si staccherà poco più avanti ma patirà una crisi più grave del connazionale che lo riprenderà e lo staccherà.
O’Connor procede ad un ritmo addirittura superiore a quello degli UAE, tanto che gli Ineos si portano in tesa non solo per preparare il terreno ad un attacco di Carapaz, ma forse anche per evitare che Pogacar lasci la maglia gialla ad O’Connor così da non dover far lavorare la propria squadra per controllare la corsa.
O’Connor trionfa in solitaria grazie ad una azione davvero efficace lungo tutti gli oltre 20 Km della salita finale.
Nel gruppo degli inseguitori, viene fuori Mattia Cattaneo, splendido nella seconda parte della salita, stacca tutti con il lungo rapporto, riprende e stacca Quintana che aveva iniziato la salita con oltre 4 minuti di vantaggio e va a prendersi il secondo posto. Dietro di lui, uno splendido Sonny Colbrelli che, pur non essendo uno scalatore, precede Guillam Martin e guadagna punti importanti per la maglia verde. Splendido momento di forma per il campione italiano che sta onorando al meglio la maglia tricolore.
Nel gruppo uomini di classifica, dopo l’accelerata di Castroviejo prima e di Thomas poi, rimangono Carapaz, Pogacar, Gaudu, Kelderman, Lutsenko, Valverde, Bilbao, Uran, Mas e Vingegaard. Il leader della Ineos prova una accelerata, ma Pogacar risponde e parte in contropiede, staccando tutti inesorabilmente. Dietro di lui Carapaz, Vingegaard, Mas e Uran si avvantaggiano su Kelderman Gaudu e Lutsenko.
In generale ora O’Connor è secondo a due minuti da Pogacar, poi ci sono Uran Vingegaard Carapaz, Mas e Kelderman con ritardi tra i 5 e i 6 minuti, mentre Lutsenko, Martin e Gaudu hanno ritardi superiori. Primo degli italiani Cattaneo dodicesimo a 11 minuti.
Colbrelli terzo nella classifica della maglia verde con 121 punti.
Domani giorno di riposo, martedì tappa interlocutoria tra Albertville e Valence, mentre mercoledì andrà in scena la doppia scalata del Ventoux da due versanti diversi che si riuniscono a Chalet Reynard proprio dove finisce la vegetazione ed inizia il tratto esposto ai venti.
Benedetto Ciccarone