MERLIER SVOLAZZA NELL’ECATOMBE DI PONTIVY. VAN DER POEL RESTA IN GIALLO
Il velocista dell’ Alpecin-Fenix si impone in volata nella terza tappa del Tour de France caratterizzata da tante cadute in cui sono rimasti coinvolti anche i due uomini più attesi per la vittoria finale Primoz Roglic (Jumbo Visma) e Tadej Pogacar (UAE-Team Emirates).
Il Tour e France riparte con la terza tappa in linea da Lorient a Pontivy con i suoi 182,9 Km, frazione che strizza l’occhio ai velocisti con un finale piuttosto nervoso caratterizzato da stradine strette e rese umide da un po’ di pioggia prevista nel finale. La fuga di giornata si forma ben presto ed è portata avanti dall’onnipresente Ide Schelling (Bora-hansgrohe), all’attacco per il terzo giorno di fila, Cyril Barthe e Maxime Chevalier (B&B Hotels p/b KTM), Michael Schar (Ag2r Citroen) e Jelle Wallays (Lotto Soudal). Le squadre dei velocisti non concedono troppo spazio ai fuggitivi ed infatti soprattutto la Groupama-FDJ di Arnaud Démare tiene il gruppo in controllo. Vantaggio massimo che oscilla intorno ai 2’:30”. Intorno al trentesimo chilometro di gara c’è da registrare una prima caduta in gruppo, purtroppo come vedremo saranno tante, e restare coinvolti sono Robert Gesink e Tony Martin (Jumbo-Visma) e Geraint Thomas (Ineos Granadiers). Ad avere la peggio è l’olandese costretto a ritirarsi dalla corsa, va meglio al britannico che seppur apparso molto dolorante risale in bisi ed aiutato da Luke Rowe, Jonathan Castroviejo e Dylan Van Baarle, dopo un dispendioso inseguimento riesce a rientrare in gruppo. Davanti intanto Schelling conquista il GPM della Côte de Cadoudal, si rialza e si fa riprendere dal plotone. I fuggitivi, rimasti in quattro, arrivano al successivo traguardo volante di La Fourchette, dove inizia a venir giù qualche goccia di pioggia, senza darsi battaglia vede il passaggio con Barthe su Chevalier, Schär e Wallays. Quando transita il gruppo si assiste ad un accenno di ciò che potrà essere il finale di tappa, la lotta per i restanti punti della maglia verde è vinta da Caleb Ewan (Lotto Soudal) su Cavendish e Mørkøv. Da qui in poi è tutta un’altra corsa con la velocità che sale e le squadre dei velocisti a prendere le posizioni di testa. Il vantaggio dei quattro al comando scende così a 1’:30 in vista del GPM de la Côte de Pluméliau, vinto da Wallays. Negli ultimi 15 chilometri perde contatto dalla testa della corsa Maxime Chevalier, davanti restano in tre uomini con un vantaggio di soli 40”. La corsa inizia ad essere sempre più nervosa, a causa anche della sede stradale stretta e tortuosa, avvengono altre due cadute, nella prima tra i nomi grossi a farne le spese sono David Gaudu (Groupama-FDJ) e Miguel Angel Lopez (Movistar), nella seconda quando mancano 11 Km al traguardo, invece, il primo colpo di scena con Primoz Roglic (Jumbo-Visma) che va a toccare la ruota posteriore di Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious) e cadere rovinosamente a terra. Tanta paura per lo sloveno, diverse le escoriazioni riportate, atteso da Kruijswijk, Kuss, Martin, Teunissen e Vingegaard cerca di limitare i danni gettandosi in un disperato inseguimento dal gruppo con dentro i migliori che intanto va a riassorbire i tre fuggitivi. Restano 6 Km da percorrere ed il ritardo di Roglic è di 50″, per strada gli Jumbo Visma trovano un gruppetto con dentro Miguel Angel Lopez, restato anch’esso attardato dalla frammentazione del gruppo principale, avendo così la collaborazione della Movistar nel ricucire. In vista dei meno 4Km all’arrivo ecco il secondo colpo di scena, altra caduta, con diversi uomini, che taglia fuori uno degli uomini più attesi per la volata, Arnaud Démare (Groupama-FDJ) mentre ha la peggio Jack Haig (Bahrain Victorious) che è costretto al ritiro. Riesce a restare in bici invece Tadej Pogacar (UAE-Team Emirates) costretto a frenare e lanciarsi in un difficile inseguimento per riportarsi sugli uomini di classifica rimasti davanti tra cui la maglia gialla Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Fenix). In vista dell’arrivo restano una ventina di corridori a disputarsi la volata ma, ancora un ennesimo colpo di scena, ancor in negativo, fuori dall’ultima semicurva Caleb Ewan (Lotto Soudal) tocca la ruota di Peter Sagan (Bora-hansgrohe) e finisce violentemente a terra portandosi sull’asfalto anche lo slovacco. Il corridore della Lotto Soudal ha la peggio, frattura della clavicola e ritiro dalla corsa. Davanti gli Alphen-Fenix restano compatti e con un maestoso Mathieu van der Poel al servizio dei compagni viene lanciata la volata vinta facilmente, nonostante i dubbi della vigilia sulle sue condizioni, da Tim Merlier sul compagno di squadra Jasper Philipsen, terzo l’atleta di casa Nacer Bouhanni (Arkea-Samsic), quarto Davide Ballerini (Deceuninck – Quick Step), quinto Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious). L’attenzione è tutta agli uomini di classifica infatti oltre a Julian Alaphilippe, l’unico big rimasto davanti è Richard Carapaz (ineos Granadiers). Arriva con 14″ di ritardo un gruppetto con dentro Enric Mas, Vincenzo Nibali, Jakob Fuglsang, Nairo Quintana, Wilco Kelderman e Pierre Latour, poi ancora a 26″ arriva il gruppetto con la maglia bianca Tadej Pogacar, Sergio Higuita, Bauke Mollema, David Gaudu, Rigoberto Urán, Geraint Thomas, Esteban Chaves, Emanuel Buchmann, Lucas Hamilton, Richie Porte e Guillaume Martin. Si devono aspettare ben 1’:21” per vedere arrivare Primoz Roglic, Miguel Ángel López, Alejandro Valverde e Steven Kruijswijk per una classifica generale stravolta da una tappa campale che vede in giallo sempre Mathieu van der Poel con 8” su Julian Alaphilippe e 31” su Richard Carapaz. Domani il Tour de France riparte da Redon per puntare a Fougères con soli 150, 4 Km che serviranno, per tanti, a metabolizzare le ferite odierne.
Antonio Scarfone