CALA IL SIPARIO SUL VALLE D’AOSTA DI IGNATENKO

agosto 30, 2010
Categoria: News

L’edizione 2010 del Giro della Valle d’Aosta Mont Blanc si è conclusa con una tappa quasi passerella, un circuito nel quale le difficoltà previste non hanno turbato più di tanto il leader della classifica Ignatenko. L’unica sostanziale differenza rispetto alla partenza si è verificata sul gradino più basso del podio, per il quale erano in lizza i primi due italiani della classifica, Bongiorno ed Aru: al primo è bastato guadagnare una manciata di secondi per liberarsi del fiato sul collo del diretto avversario.

Foto copertina: Boem taglia per primo il traguardo della frazione conclusiva (foto Riccardo Scanferla)

Cala il sipario sul Giro della Valle d’Aosta 2010 con l’affermazione di giornata di Nicola Boem, alla sua prima vittoria stagionale, e col successo finale del russo Petr Ignatenko.
L’ultima tappa non sembrava poter insidiare la leadership del corridore della Katusha, che ha dimostrato, da quando si è insediato in vetta, di saper gestire se stesso e la squadra quando l’obbiettivo è ben delineato.
Nella breve tappa disputata, poco meno di 90 Km, la consueta fuga non ha avuto successo. Negli ultimi chilometri si è visto l’allungo di un trio, composto da Boem, veneto della Zalf, e dalla coppia della Trevigiani Mario Sgrinzato e Massimo Graziato.
Procedendo di comune accordo, i tre sono andati al traguardo dove lo scaltro Boem ha avuto la meglio sui giochi di squadra dei suoi compagni di fuga.
“Sono felicissimo – ha detto Boem, in maglia Zalf da poco meno di un mese – per un successo che quest’anno non ne voleva sapere di arrivare. Sono contento anche per la squadra, che durante questo Giro ha provato a più riprese ad andare in fuga, ma senza troppa fortuna. Questo mio successo è per la squadra e per gli sponsors che hanno creduto in me”
Per quanto riguarda la lotta al vertice nessun problema per Ignatenko e Monsalve, mentre Aru avrà sicuramente qualcosa da recriminare avendo concesso a Francesco Bongiorno del Futura Team una manciata di secondi, sufficienti a fargli perdere la coabitazione sul terzo gradino del podio a vantaggio del corridore di Fucecchio.
L’ultima tappa è come sempre sede di consuntivi. Così si sono espressi i vari protagonisti e gli organizzatori:
Petr Ignatenko, vincitore del Giro e della classifica a punti: “Stavolta posso finalmente esultare dopo due giorni difficili da gestire. Ero il capitano di questa squadra, sapevo di andare forte in salita e dopo l’arrivo di Champdepraz ho cercato di ingessare la corsa. Non ce l’avrei mai fatta senza i miei splendidi compagni, che voglio ringraziare per il lavoro che hanno svolto per me. Ora riposo un pò, poi farò il Giro di Bulgaria e dopo vedremo che fare…” Grazie a questo successo si è ancor più concretizzata la possibilità di un suo passaggio alla Katusha. “Non so nulla, se chiamano risponderò certamente con un sì. Il Valle d’Aosta è certo un bel biglietto da visita, è una corsa che ha visto protagonisti tantissimi campioni come Gotti, Popovich e Simoni. Spero un giorno di poter correre al loro livello”.
Thomas Bonnin, miglior scalatore del plotone: “Sono contento soprattutto per la vittoria di tappa di venerdì al Forte di Bard, perché era da troppo tempo che non riuscivo a vincere. Questa maglia è un di più, anche se portare a casa un primo posto in una classifica importante come quella degli scalatori in un Giro per scalatori come il Valle d’Aosta è sempre una bella soddisfazione”.
Jonathan Monsalve, secondo in classifica e miglior Under23: “Contento a metà, visto che puntavo a vincere il Giro. Ma il russo Ignatenko si è dimostrato più forte, anche se sabato sono quasi riuscito a sorprenderlo. Essere il miglior giovane di questo Giro mi ripaga dei miei sforzi, soprattutto se penso che è la prima volta che partecipo a questa manifestazione. Porto a casa una maglia, il secondo posto nella generale e un successo di tappa: il mio bilancio è comunque positivo”.
Mattia Pozzo, leader della speciale classifica “sprint cash”:
E’ il terzo anno consecutivo che vinco questa speciale classifica al Valle d’Aosta, ho rispettato la mia tabella di marcia e ce l’ho fatta anche quest’anno. La mia condizione precaria mi ha impedito di cercare qualcosa di più, come magari un successo di tappa. Sono sempre andato in fuga, ero sempre davanti, ma mi è mancato il “colpo di genio” per rendere questo Giro ancora più fantastico”.
Vasco Sarto, direttore del Giro: “Un’edizione senz’altro positiva e sono certo che Petr Ignatenko è un corridore che non sfigurerà di certo nel nobile albo d’oro del Petit Tour. Ho parlato con le squadre, mi sono parse tutte entusiaste del percorso, e personalmente sono molto contento dell’arrivo inedito di Champdepraz (dove Ignatenko ha vinto e preso il comando della classifica generale), davvero duro ma anche bello per gli spettatori”.
Soddisfazione anche da parte di Marcel Vercellini, presidente del comitato organizzatore francese. “Un’edizione straordinaria, che l’assenza delle radioline di squadra ha contribuito a rendere ancora più avvincente. Inutile negare che senza questo mezzo l’atleta è obbligato a ingegnarsi un po’ di più, a vantaggio dello spettacolo. Spiace per l’assenza di qualche squadra di troppo: la nazionale colombiana e l’Aix-en-Provence ci hanno comunicato tardi la loro assenza, e questo è un vero peccato”.

Mario Prato

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