SOBRERO TRICOLORE A CRONOMETRO, SOLO QUARTO L’IRIDATO GANNA
Si aprono i campionati nazionali con l’assegnazione del titolo a cronometro e a sorpresa la maglia iridata finisce sulla spalle di Matteo Sobrero. Solo quarto il grande favorito Filippo Ganna
Era il favorito d’obbligo, l’uomo più atteso, il campione del mondo ed indiscusso re delle crono che al Giro d’Italia è riuscito a vincere la tappa a cronometro finale nonostante lo stop forzato a causa di una foratura a pochi chilometri dalla conclusione.
Oggi la maglia iridata è stata invece pesantissima per il passistone piemontese Ganna, che nei primi chilometri sembrava avviato ad una facile marcia trionfale che però si è rivelata man mano più complessa fino al crollo definitivo degli ultimi chilometri che ha reso anche il podio una chimera.
Edoardo Affini, protagonista di un duello entusiasmante nelle breve crono d’apertura della corsa rosa di quest’anno, non è riuscito ad approfittare della prova negativa di Ganna, pagando un passivo di 26 secondi alla nuova maglia tricolore di specialità che è andata a sorpresa a Matteo Sobrero. Non che il ventiquattrenne albese non sia un ottimo passista, tuttavia nonostante le convincenti prove sfornate nel recente giro di slovenia, non era considerato tra i favoriti.
Ha completato il podio Mattia Cattaneo, giunto al traguardo di Faenza con un ritardo di 41 secondi dal vincitore.
Il percorso che, come il mondiale dello scorso anno, è stato scelto dal CT della nazionale Davide Cassani, si snodava sulle colline del ravennate ed è stato progettato per essere molto simile a quello in programma alle prossime olimpiadi di Tokio. Cassani ha voluto ovviamente mettere alla prova le punte per la specialità e prepararle al maglio per il tracciato a cinque cerchi che andranno ad affrontare nel paese del sol levante.
45 chilometri con partenza ed arrivo a Faenza nella centralissima Piazza del Popolo.
I primi 15 chilometri si presentavano pianeggianti, mentre nella parte centrale, erano previste tre brevi ascese a quote comunque molto basse, la più elevata era infatti la prima, Cima di Monte Poggiolo 178 metri sul livello del mare, posta dopo 17 chilometri di gara in corrispondenza del primo intertempo. La seconda asperità, Cima Sabbioni, 158 metri di altitudine, era posta subito dopo senza pianura in mezzo, pianura che invece c’era prima d andare ad affrontare l’ultima difficoltà altimetrica di Via Agello 166 metri a 10 Km dalla conclusione.
E’ stata proprio l’ultima parte di gara ad essere fatale a Ganna ed a scavare solchi tra i primi tre che, sino a secondo intertempo, erano racchiusi in soli 12 secondi.
Il chilometraggio della prova, che una volta sarebbe stato considerato limitato, è oggi invece elevato per le nuove leve, meno abituate a chilometraggi che non vengono più proposti nelle corse a tappe. Probabilmente, proprio la lunghezza della prova ha fatto venir fuori l’uomo al momento più in forma. Ganna ed Affini infatti erano al top al giro d’italia ed è ovvio che ora siano in fase calante, mentre Sobrero è uscito in gran forma dal giro di Slovenia, conclusosi il 13 giugno e vinto, manco a dirlo, dal padrone di casa Tadej Pogacar.
Sobrero ha fatto quindi valere la condizione proprio nella parte finale seguendo il detto dei veri cronoman: “partire forte ed arrivare fortissimo”.
A questo punto, c’è da sperare che Ganna possa recuperare la condizione per le olimpiadi dove gli avversari saranno davvero tosti
Benedetto Ciccarone