L’ASTRO NASCENTE DI OSS BRILLA SOTTO IL DILUVIO
Primo successo per Oss tra i professionisti in una giornata che ha visto un nubifragio sconvolgere i piani dei team. Una caduta all’ultimo chilometro ha favorito l’allungo del duo Liquigas Oss-Sagan, che ha preceduto Modolo, Paolini e Schnyder.
Foto copertina: l’arrivo vittorioso di Oss in Piazza Giorgione a Castelfranco Veneto (foto Bettini)
Un violento nubifragio abbattutosi negli ultimi chilometri di corsa ha ribaltato ogni pronostico di gara. L’attesissima volata non c’è stata, complice anche una caduta nell’ultimo chilometro che ha consentito l’allungo del duo Liquigas Oss-Sagan che, senza disputare volata, sono giunti al traguardo con una margine di 3” sui diretti inseguitori.
A causa della caduta il gruppo si è poi letteralmente frantumato: si sono contesi il podio Modolo, Paolini e Schnyder che nell’ordine hanno tagliato il traguardo a 3”, più staccato il secondo Sagan, Juraj, a 7” quindi il primo della nazionale italiana, guidata dal neo CT all’esordio Paolo Bettini, che ha agguantato un 7° posto con Marcato.
Grandissima soddisfazione per Daniel Oss, vincitore della sua prima corsa professionistica. Delusa, probabilmente, la nazionale italiana che tanto aveva puntato sulla volata finale con la presenza tra i propri ranghi di Ongarato, Chiarini, Gatto e, appunto, Marcato. La formazione azzurra nei primi chilometri si era impegnata molto per evitare di concedere troppo margine ai primi tre fuggitivi, che se n’erano andati fin dai primissimi chilometri.
Radokic, Loria e Giorgieri si sono contesi così i primi traguardi volanti fino all’ingresso nel circuito di Montebelluna, quando l’atleta CDC-Cavaliere ha allungato andando ad aggiudicarsi anche i primi tre GPM e la classifica finale dedicata agli scalatori. Dopo tre giri anche Loria è stato ripreso, prima da un compagno quindi dal plotone che ha ricucito un gap arrivato a toccare un tetto massimo di 7’, calcolato nella zona di Piazzola sul Brenta.
Negli ultimi nove giri il pubblico sulle strade ha potuto godersi lo spettacolo lungo la salita di Mercato Vecchio. Tra i tanti tentativi da segnalare anche quelli di Cunego e Ginanni, con la Lampre molto attiva nei tentativi di fuga. La salita troppo leggera non consentiva però di creare grossi margini e così, ad ogni giro, si vedeva transitare davanti un plotoncino differente con non più di 9” di margine. Il tentativo migliore è nato proprio all’ultimo giro, quando in una decina (tra questi Chiarini e l’atteso Gavazzi), hanno mantenuto circa 20” fino ad una ventina di chilometri dal termine. Ripresi i fuggitivi, sotto l’intensificarsi di una leggera pioggia iniziata in cima a Mercato Vecchio, sembrava inevitabile l’arrivo a ranghi compatti di quel che restava dei 180 partenti.
Niente da fare. Dopo un giro sul pavè di Piazza Giorgione passato indenne, Fischer, Ginanni e Lorenzetto non hanno resistito alla tentazione di “vedere le vetrine da vicino” finendo dritti dentro a un porticato. Nessuna grave conseguenza anche se il brasiliano ha dovuto attendere l’arrivo del medico di gara. Il resto è storia con Oss che taglia per la prima volta la linea d’arrivo a braccia alzate e il gruppo che giungeva al traguardo, dietro di lui, frantumato come un vaso di porcellana.
di Andrea Mastrangelo
ringraziamento per l’aiuto ad Alberto Martinello e Michele Zulian
Conferenza Stampa di Paolo Bettini
“Questo è stato l’unico test della nazionale in previsione dei mondiali, è stata una possibilità perché i ragazzi si conoscessero, facessero gruppo. L’obiettivo era portare Marcato in volata, ma purtroppo la pioggia e la caduta ci hanno consentito di ottenere solo un piazzamento, ma oggi era importante che si conoscessero e parlassero i miei corridori. Dal punto di vista tecnico la gara mondiale sarà più selettiva, ma l’obiettivo di oggi era solo in parte il risultato.
Sono comunque contento per la prima vittoria di Oss, dopotutto bisogna ricordare che è un gran giovane italiano anche lui.
A Ballerini sarebbe piaciuto poter radunare la nazionale prima delle competizioni mondiali o olimpiche, ora ci sono qui io e purtroppo il perché è noto a tutti. Franco lo avrebbe voluto e ho quindi deciso di accettare di portare la nazionale in Australia”