LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): SENAGO – MILANO

maggio 30, 2021
Categoria: Approfondimenti

Il Giro è arrivato al suo ultimo anno, la pianeggiante cronometro con arrivo in Piazza del Duomo a Milano. Difficilmente riuscirà a cambiare i volti del podio e la loro posizione, ma è ancora apertissima la lotta per un piazzamento nella top ten

Dopo l’ultima tappa di montagna nulla potrà più cambiare sul podio del Giro. Bernal è rimasto graniticamente in testa alla classifica dopo aver passato un brutto quarto d’ora all’ìnizio dell’ultima settimana sulla salita della Sega di Ala, Caruso ha distanziato Yates salendo verso l’Alpe Motta e il terzo posto del britannico è separato dall’abisso di quasi quattro minuti dal corridore attualmente quarto in classifica, il russo Aleksandr Vlasov. Ancora apertissima è, invece, la lotta per un “posto al sole” appena già dal podio e un piazzamento all’interno della top ten è comunque un qualcosa di prestigioso, anche se poi alla fine pochi se lo ricorderanno. In particolare il quarto (Vlasov), il quinto (Romain Bardet) e il sesto (Daniel Martínez) sono racchiusi in un fazzoletto di 49 secondi e non molto distante sono anche Hugh Carthy e João Almedia, rispettivamente a 26 e 54 secondi da Martínez. A delineare i piani bassi dell’alta classifica sarà la cronometro conclusiva, 30 filanti chilometri che da Senago condurranno dritti all’appodro conclusivo di Piazza del Duomo, movimentati da rare curve che consentiranno ad un corridore del calibro di Filippo Ganna di lanciarsi a tutta sulle strade della periferia meneghina, alla ricerca della seconda affermazione dopo quella ottenuta nella cronometro d’apertura a Torino.

Via Dante a Milano e l’altimetria della ventesima tappa (wikipedia)

Via Dante a Milano e l’altimetria della ventesima tappa (wikipedia)

L’ANGOLO DELLA STORIA

E con questa faranno 90: tante sono le volte nelle quali il Giro ha scelto il capoluogo lombardo quale sede d’arrivo. Milano è la “culla” del Giro, qui la corsa è nata nell’estate del 1908, da qui è partita la prima edizione il 13 maggio del 1909 e qui si è quasi sempre arrivati – tranne qualche eccezione – al termine della frazione conclusiva. Quest’ultima è stata più spesso in linea, con l’approdo situato – fin quando è stato agibile – sulla mitica pista del velodromo Vigorelli. In dodici occasioni, però, la tappa meneghina è stata a cronometro e sarebbero state tredici se nel 1967 una manifestazione di piazza (si protestava contro la guerra del Vietnam) non avesse impedito il cronoprologo in notturna che Torriani si era inventato per festeggiare la 50a edizione della Corsa Rosa: sarebbe stato il primo prologo in assoluto della storia del ciclismo, un primato che quello stesso anno sarà soffiato al Giro dal Tour de France. Così la prima cronometro con arrivo a Milano sarà quella disputata il giorno conclusivo del Giro del 1971, partita da Lainate e vinta dal danese Ole Ritter, recordman dell’ora in carica. Nel 1979, sempre all’ultimo giorno di corsa, si disputò la Cesano Maderno – Milano con arrivo sulla pista d’atletica dell’Arena Civica, lo stesso luogo dove 70 anni prima era terminata l’ultima tappa del primo Giro d’Italia: quel giorno era in maglia rosa Giuseppe Saronni, che vinse anche questa frazione distanziando di 15” Roberto Visentini e di 21” il grande rivale Francesco Moser. Il Giro del 1982 non terminò a Milano ma vi partì e per l’atto d’apertura fu scelta una cronosquadre di 16 Km che vide imporsi la Renault-Elf-Gitan, formazione del grande favorito Bernard Hinault, che partirà così in maglia rosa e in maglia rosa giungerà al conclusivo traguardo di Torino. Due anni più tardi si disputò il Giro del celebre sorpasso di Moser al francese Fignon nella conclusiva cronometro di Verona, edizione della corsa che aveva in precedenza proposto un’altra prova contro il tempo tra la Certosa di Pavia e Milano, pure vinta dal corridore trentino. Dodici mesi più tardi la gloria toccherà al suo rivale Saronni, vittorioso nel capoluogo lombardo con la sua Del Tongo-Colnago al termine della cronosquadre del terzo giorno, partita da Busto Arsizio, e nuovo capoclassifica, levando la maglia rosa proprio dalle spalle di Moser. Il 1992 sarà l’anno della cronometro meneghina più lunga perché per invogliare la presenza di Miguel Indurain, che si schierava per la prima volta in carriera al via del Giro, ne fu inserita all’ultimo giorno una lunga ben 66 Km: nonostante il chilometraggio, la fatica accumulata in tre settimane di corsa e la classifica oramai delineata a suo favore (aveva più di due minuti su Chiappucci), il fuoriclasse spagnolo volle scagliare un lampo della sua classe lanciandosi a tutta dalla Piazza Ducale di Vigevano e presentandosi al traguardo del Castello Sforzesco con quasi tre minuti di vantaggio su Guido Bontempi, dopo aver viaggiato a una media di 50.126 Km/h ed essersi preso il lusso di riprendere Chiappucci e poche centinaia di metri dall’arrivo. Nel nuovo millennio le conclusioni a cronometro in quel di Milano diventeranno più frequenti, preferendole alla tradizionale tappa conclusiva favorevole ai velocisti, e in ben tre occasioni risulteranno determinanti per la vittoria finale, con i ribaltoni in extremis tra Joaquim Rodríguez e Ryder Hesjedal nel 2012, tra Nairo Quintana e Tom Dumoulin nel 2017 e tra Jai Hindley e Tao Geoghegan Hart lo scorso anno. In tutto ne sono state disputate sei negli ultimi diciotto anni, conquistate da Serhij Hončar (2003), Marco Pinotti (2008 e 2012), David Millar (2011), Jos van Emden (2017) e Filippo Ganna (2020).

CIAK… SI GIRO

Davinotti, il sito dal quale abbiamo preso le segnalazioni che vi abbiamo proposto in questa rubrica, normalmente non prende in considerazione le scene girate in luoghi celebri che non hanno bisogno di presentazioni, come il Colosseo a Roma o Piazza San Marco a Venezia. Ci sono rarissime eccezioni e una di queste riguarda una celeberrima scena girata nel luogo dove il Giro terminerà anche quest’anno il suo cammino, Piazza del Duomo a Milano. È la scena del “noio volevam savuar”, una delle più spassose di “Totò, Peppino e la… malafemmina”, pellicola che racconta i maldestri tentativi dei fratelli Antonio e Peppino Caponi di impedire il matrimonio di un loro nipote con la ballerina Marisa Florian (Dorian Gray): è la “malafemmina” del titolo, alla quale scriveranno una strampalata lettera, altra scena cult del film che tra l’altro non era prevista dal copione e che fu improvvisata al momento dai due geniali attori, costringendo le maestranze a ripetere più volte il ciak perché gli operatori di scena non riuscivano a trattenere le risa. Poco prima di quella scena i due erano arrivati a Milano scendendo alla Stazione Centrale e da lì raggiungendo Piazza del Duomo, dove incontreranno un “ghisa” (interpretato dal ballerino Franco Rimoldi, il quale pure costrinse a far ripetere la scena a causa della “ridarola”) al quale chiederanno “Noio volevam savuar, per andare dove dobbiamo andare per dove dobbiamo andare??”. Noi, invece, sappiamo dome mandarvi: se guardate con attenzione la seconda foto, vedrete indicato da un circoletto rosso il punto dove si trovavano Totò e Peppino De Filippo.

Cliccate qui per scoprire le altre location del film

Totò, Peppino De Filippo e Franco Rimoldi (il ghisa) in Piazza del Duomo a Milano in una della più celebri scene di Totò, Peppino e la... malafemmina (www.davinotti.com)

Totò, Peppino De Filippo e Franco Rimoldi (il "ghisa") in Piazza del Duomo a Milano in una della più celebri scene di "Totò, Peppino e la... malafemmina" (www.davinotti.com)

Indicato dal cerchio rosso, il punto di Piazza Duomo dove si trovavano Totò e Peppino nella celeberrima scena del Noio volevam savuar (www.davinotti.com)

Indicato dal cerchio rosso, il punto di Piazza Duomo dove si trovavano Totò e Peppino nella celeberrima scena del "Noio volevam savuar" (www.davinotti.com)

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/toto-peppino-e-la-malafemmina/50000256

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Senago – partenza primo corridore: cielo sereno, 21.4°C, vento debole da SE (10 Km/h), umidità al 52%
Milano – arrivo maglia rosa: cielo sereno, 23.6°C, vento debole da ESE (8-9 Km/h), umidità al 41%

GLI ORARI DEL GIRO

12.00: inizio diretta su Raisport
13.45: partenza del primo corridore da Senago
14.00: inizio diretta su RAI 2 e arrivo del primo corridore a Milano
15.00: inizio diretta su Eurosport1
16.37: partenza della maglia rosa da Senago
17.15: arrivo della maglia rosa a Milano

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo diciannovesima tappa, Verbania – Valle Spluga (Alpe Motta)

1° Davide Cimolai
2° Peter Sagan s.t.
3° Macej Bodnar s.t.
4° Albert Torres a 12″
5° Samuele Rivi a 16″

Classifica generale

1° Riccardo Minali
2° Matteo Moschetti a 6′59″
3° Attilio Viviani a 7′20″
4° Alexander Krieger a 10′46″
5° Albert Torres a 17′37″

Maglia nera: Egan Bernal, 143° a 5h34′03″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Sito del Giro d’Italia: “Ma sarà da un altro lago, il Garda, che la frazione partirà” (si partiva da Verbania, sul Lago Maggiore)
Borgato: “La salita scende per due chilometri”
Pancani: “La maglia azzurra, la maglia che premia i migliori risultati dei Gran Premi della Montagna”
Rizzato: “Poco margine con il maglia rosa”
Borgato: “Oggi è più complato creare allenze”
Borgato: “Nella crono di domani può accadere tante cose”
Borgato: “Sta trovando una condizione questo finale di Giro”
Cassani: “Gli under23 non hanno potuto misurarsi”
Borgato: “Bardet, bocca aperta sulla ruota di Cataldo”
Pancani: “Ci sono troppe galleria”
Cassani: Quando Bardet cerca di portare sta seduto”
Borgato: “La Bahrain Victorius vanno a conquistare la seconda vittoria di tappa”
Pancani: “Oggi è stata emozioni forti”
Comunicato RCS: “ha tagliato il traguardo in solitaria alzate”

DISCOGIRO

Caruso (Lucio Dalla)

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