LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): VERBANIA – VALLE SPLUGA (ALPE MOTTA)

maggio 29, 2021
Categoria: Approfondimenti

È l’ultima occasione per gli avversari di Bernal per metterlo in crisi in montagna, dopo la crisi patita dal colombiano a Sega di Ala. Ieri all’Alpe di Mera Yates non è riuscito a metterlo in difficoltà come l’altro giorno, pur avendo guadagnato quasi mezzo minuto; oggi le dovrà tentare tutte se vorrà vincere il Giro, ma non sarà facile

Quella odierna sarà l’ultima possibilità per gli scalatori, e soprattutto per il britannico Simon Yates, per tentare di mettere in difficoltà Egan Bernal. La maglia rosa pareva inattaccabile dopo le prove di forza dimostrate dal colombiano a Campo Felice, a Montalcino, sullo Zoncolan e sul Giau. Il giorno dopo il riposo, però, il durissimo arrivo in salita a Sega di Ala ci aveva mostrato uno scenario differente, con la maglia rosa in sofferenza dopo l’attacco di Yates, riuscito a guadagnare quasi un minuto. E un’altra trentina di secondi il britannico li ha conquistati ieri sull’Alpe di Mera, fermandosi a 2′49″ dal primato di Bernal, un “tesoretto” temporale che sembra comunque ancora consistente. Non sarà facile “demolirlo”, anche perchè le salite del tappone italo-elvetico non hanno la possanza del Giau, della Sega di Ala e dell’Alpe di Mera, soprattutto sotto l’aspetto delle pendenze. Potrebbero comunque lasciare il segno e contribuire ad aiutare la selezione innescata da eventuali e attesi attacchi dello scalatore britannico. L’inclinazione media del Passo del San Bernardino, per esempio, è “solo” del 6.2%, ma è distribuita su ben 23.7 Km che fanno dell’ascesa elvetica la più lunga del Giro 2021. Anche la quota potrà avere un certo peso perché in vetta al passo si supererà di 65 metri la quota 2000 e ancora più in alto si salirà per raggiungere il successivo Passo dello Spluga (2115 metri) al termine di un’ascesa nettamente più breve della precedente, ma fornita di una pendenza media di poco superiore (8.9 Km al 7.3%). Rientrati in italia gli ultimi giochi di classifica in salita si faranno nella parzialmente inedita ascesa finale verso l’Alpe Motta, suddivisa in due rampe distinte all’altezza del passaggio da Madesimo, dove la strada diventerà pianeggiante per un buon chilometro. I due tratti di ascesa – il primo di 4 Km, il secondo lungo poco meno di 2.5 Km – presentano una pendenza media molto simile, attorno all’8,6%, anche se in realtà i dati della porzione conclusiva dell’ascesa sono mitigati da una progressiva perdita d’inclinazione nel tratto che precede il traguardo: quell’ultimo settore debutterà con 1000 metri al 10% medio sul quale chi sarà alla frutta rischierà di fare una bella indigestione di salite, anche se a così poco dall’arrivo forse non si potrà perder molto tempo dai corridori che lo precedono (sempre che la luce non si sia spenta molto prima).

I tornanti del Passo dello Spluga e l’altimetria della diciannovesima tappa (www.sondriotoday.it)

I tornanti del Passo dello Spluga e l’altimetria della diciannovesima tappa (www.sondriotoday.it)

L’ANGOLO DELLA STORIA

L’Alpe Motta, frazione più alta del comune di Campodolcino, ospiterà il Giro per la prima volta, ma la salita conclusiva in passato è già stata affrontata alla Corsa Rosa poiché per raggiungere il traguardo si dovrà obbligatoriamente transitare da Madesimo, dove già due tappe si sono concluse. Il “battesimo” ciclistico di questa località avvenne nel 1965 con un durissimo tappone d’alta montagna il cui finale coincide con quello della frazione disegnata quest’anno. Era il 3 giugno e il mattino i corridori presero il via dalla località elvetica di Saas Fee con la prospettiva di percorrere sotto il maltempo qualcosa come 282 Km infarciti di quattro grandi passi alpini: prima di San Bernardino e Spluga si dovevano, infatti, raggiungere i 2429 metri del Furkapass (che, tra due settimane, sarà affrontato anche nella tappa conclusiva del Tour de Suisse) e poi anche i 2106 metri del San Gottardo. A non farsi intimorire dalla pioggia fu la maglia rosa Vittorio Adorni che, nonostante i più di 6 minuti di vantaggio su Italo Zilioli, rispondendo a un attacco di Michele Dancelli dopo il San Bernardino salutò tutti è s’involò verso il traguardo, dove giunse quasi tre minuti e mezzo prima di Vito Taccone, portando a 11’26” il suo vantaggio su Zilioli: quando, tre giorni più tardi, il corridore parmense sarà consacrato a Firenze vincitore del Giro la Gazzetta titolò “È il più bel rosa dopo Coppi”. Più in sordina passò l’arrivo del Giro a Madesimo nel 1987, ancora soffocato dalle polemiche che qualche giorno prima erano scaturite dopo la tappa di Sappada, quello dello storico attacco dell’irlandese Stephen Roche ai danni del suo capitano in maglia rosa Roberto Visentini. La tappa valtellinese, che stavolta proponeva l’ascesa finale integrale da Chiavenna dopo esser saliti in precedenza sul Passo San Marco, terminò con il successo di Jean-François Bernard, astro nascente del ciclismo francese che il mese successivo al Tour si piazzerà terzo a 2′13″ da Roche dopo essersi imposto nella cronoscalata al Mont Ventoux e nell’altra prova contro il tempo di Digione. La sua carriera ad alti livelli, però, terminerà l’anno successivo a causa di una caduta rimediata proprio al Giro nella tappa di Borgo Valsugana, che gli consentirà di correre ancora ma senza più raggiungere le alte vette che la sua classe gli avrebbe permesso di conquistare.

CIAK… SI GIRO

In questa rubrica ieri si era parlato di film ispirati ai romanzi di Piero Chiara, il romanziere originario di Luino che nel 1976 pubblicò il suo libro di maggior successo, “La stanza del vescovo”, ambientato sul Lago Maggiore. Inevitabilmente – anche se, talvolta, nel cinema capita il contrario – si scelse lo stesso lago quando l’anno successivo il regista Dino Risi ne fece un film che sarà presentato fuori concorso al Festival del Cinema di Cannes. Protagonisti ne furono Ugo Tognazzi, Ornella Muti e alcune tra le bellezze più suggestive del Verbano, come l’Eremo di Santa Caterina del Sasso e i castelli di Cannero, manieri innalzati tra l’XI secolo e il XII secolo su due isolotti rocciosi situati nel bel mezzo del lago: mancando quest’anno un’ultima tappa in linea da vivere a ritmo turistico nei chilometri iniziali (domani la frazione conclusiva sarà a cronometro) il gruppo potrebbe scegliere il tratto iniziale della frazione di Valle Spluga per una sorta di passerella, trovando così il tempo di gettare una fugace occhiata verso i castelli che Tognazzi e la Muti raggiunsero per un romantico pic-nic quarantaquattro anni fa.

Ugo Tognazzi e Ornella Muti veleggiano verso i Castelli di Cannero ne La stanza del vescovo (www.davinotti.com)

Ugo Tognazzi e Ornella Muti veleggiano verso i Castelli di Cannero ne "La stanza del vescovo" (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location del film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/la-stanza-del-vescovo/50001544

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Verbania : poco nuvoloso, 23.4°C, vento debole da SSE (8 Km/h), umidità al 48%
Locarno (Km 33.6) : cielo sereno, 24.7°C, vento debole da S (8 Km/h), umidità al 52%
Roveredo (Km 65.1) : cielo sereno, 24.9°C, vento debole da W (8 Km/h), umidità al 53%
San Bernardino (paese) (Km 98.8) : nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 15.3°C, vento moderato da NW (12-14 Km/h), umidità al 43%
Passo dello Spluga (Km 134.9) : poco nuvoloso, 11°C, vento moderato da NNW (16-22 Km/h), umidità al 42%
Valle Spluga (Alpe Motta)*: cielo sereno con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 15.4°C, vento moderato da NNW (14-20 Km/h), umidità al 42%

* previsioni relative al centro di Madesimo (1534 metri), dal quale si transita a 2 Km dall’arrivo (traguardo a quota 1727 metri)

GLI ORARI DEL GIRO

11.15: inizio diretta su Raisport
12.15: inizio diretta su Eurosport1
12.20: partenza da Verbania
12.50-12.55: traguardo volante di Cannobio
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 65 Km dalla partenza)
14.20-14.30: inizio salita Passo San Bernardino
15.15-15.40: GPM del Passo San Bernardino
15.40-16.05: inizio salita Passo dello Spluga
16.05-16.40: GPM del Passo dello Spluga
16.30-17.05: inizio salita finale
16.45-17.25: traguardo volante di Madesimo
16.55-17.30: arrivo all’Alpe Motta

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo diciottesima tappa, Rovereto – Stradella

1° Samuele Rivi
2° Samuele Zoccarato s.t.
3° Nicola Venchiarutti s.t.
4° Albert Torres s.t.
5° Max Walscheid s.t.

Classifica generale

1° Riccardo Minali
2° Matteo Moschetti a 6′59″
3° Attilio Viviani a 7′20″
4° Alexander Krieger a 11′15″
5° Umberto Marengo a 17′51″

Maglia nera: Egan Bernal, 144° a 4h56′44″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Rizzato: “La nostra motocronaca segna 27 gradi”
Borgato: “Il suo ritardo non è cosi lontano”
Pancani: “Gruppo che va a punteggiare questa bellissima discesa”
Cassani: “Yates è in buona ancora condizione”
Genovesi: “San Giulio e San Giuliano partirono er portare le chiese nell’Europa meridionale”
Genovesi: “Prestigissimo premio”
Pancani: “Passo della Colma, salita inedita” (è già stata affrontata nel 1992)
Rizzato: “Vedono passare il panorama ai lati della strada”
Borgato: “Si stanno rivedendo la stessa cosa”
Pancani: “Arriva adesso Simon Yates” (era già arrivato da un minuto)
Televideo RAI: “Precede Almeida e Bernal di 11 secondi” (Bernal ne ha persi 28)
Televideo RAI: “Yates vince precedendo di 10 secondi Almeida e di 27″ Egan Bernal” (ne hanno rispettivamente persi 11 e 28)
Televideo RAI: “Bernal, scortato dal team, aspetta gli ultimissimi km per riportarsi nel gruppo” (con lui era rimasto un solo compagno di squadra e non si è riportato sul gruppo semplicemente perchè davanti a lui c’era solo Yates, che non è riuscito a raggiungere; e nel finale lo ha staccato anche Almeida)

DISCOGIRO

Marcia funebre, Fryderyk Chopin (dedicata alla vittime dell’incidente del Mottarone)

Commenta la notizia